Blog di Marco Castellani

Giorno: 10 Dicembre 2009

Collisioni tra due galassie che «alimentano» un buco nero

di Sabrina Masiero, Dipartimento di Astronomia dell’Università degli Studi di Padova /INAF- Osservatorio Astronomico di Padova

Collisione tra due galassie

La collisione in corso tra le due galassie NGC 6872 e IC 4970 sta alimentando il buco nero supermassiccio al centro di IC 4970. Crediti: NASA/CXC/SAO/ M. Machacek (per i dati in X); ESO/VLT (per i dati nell’ottico); NASA/JPL/Caltech (per i dati nell’infrarosso).

Questa immagine, ottenuta dalla sovrapposizione di numerosi dati raccolti da tre telescopi differenti, mostra una collisione in corso tra due galassie, in particolare tra NGC 6872 e IC 4970. I dati in X del Chandra X-ray Observatory della NASA sono rappresentati in porpora, mentre i dati infrarossi ottenuti dallo Spitzer Space Telescope sono in rosso; quelli nell’ottico, ottenuti dal Very Large Telescope (VLT) dell’ESO (European Southern Observatory) sono in rosso, verde e blu.

Dallo studio delle galassie relativamente vicine vi sono evidenze osservative che al centro della stragrande maggioranza di esse risieda un buco nero supermassiccio.
Non solo sembra che le galassie e i buchi neri coesistano, ma apparentemente appaiono pure intimamente connessi nella loro evoluzione. Per meglio comprendere questa relazione simbiotica, gli astronomi hanno posto la loro attenzione ai buchi neri che si accrescono rapidamente, i cosiddetti nuclei galattici attivi (AGN), per studiare come questi vengano influenzati dal loro ambiente galattico circostante.

I dati più recenti di Chandra e di Spitzer mostrano che IC 4970, la piccola galassia che si osserva nella parte alta dell’immagine, contiene un AGN, ma pesantemente avvolto nel gas e nella polvere. Questo implica che i telescopi ottici, come il VLT, non riescono a osservare nulla; tuttavia la radiazione in X e infrarossa può penetrare questa sorta di velo e rivelare la luce prodotta dal materiale riscaldato prima di cadere nel buco nero (che si osserva come una sorgente puntiforme luminosa).

A parte il gas e la polvere che oscurano e circondano la galassia IC 4970, i dati di Chandra rivelano anche che non c’è gas sufficiente in essa come carburante per la crescita dell’AGN. Allora, da dove arriva il materiale che rifornisce il buco nero?
La risposta sta nella galassia vicina, NGC 6872.

Queste due galassie si vengono a trovare nel pieno del processo di collisione e l’attrazione gravitazionale da parte di IC 4970 è probabile abbia strappato del gas caldo dal serbatoio della galassia compagna, NGC 6872 (che si osserva in modo ben evidente nei dati di Spitzer), fornendo in questo modo del nuovo carburante per alimentare il grande buco nero supermassiccio.

Per ulteriori informazioni, si visiti il sito della NASA alla pagina: http://www.nasa.gov/mission_pages/chandra/multimedia/photo09-103.html .

Sabrina Masiero

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Amore che muove…


Amore e gioia – Love and joy
Inserito originariamente da gigilivorno

Se ami, sei più te stesso, la tua personalità è esaltata. Quanto ho sbagliato pensando l’amore come cosa per i piu’ giovani. Ora capisco che e’ una attitudine, una scelta, qualcosa di necessario ad ogni eta’.

La società moderna, nel suo aspetto di deriva verso lo scientismo e razionalismo, ritiene (senza teorizzarlo esplicitamente) che la logica e il ragionamento possano sostituire l’amore e l’affezione, perlomeno nell’età più adulta. In questo coltivando forse una illusione di autonomia e autodeterminazione per l’individuo, intendendo in ultima analisi “libertà” con “assenza di legami”. Però così diventa instabile, tentando di negare un motore potente dell’agire umano. Come una macchina che lavorasse senz’oli: non scorre bene, pulita. Tanto è vero che, quasi per una sorta di contrappasso, esalta incondizionatamente, come in un impeto nostalgico, la parte insintuale e più giovanile dell’amore, pure importantissima, ma così portata per così dire da questa stessa esaltazione “fuori quadro”.

A mio modo di vedere, la società attuale fatica a comprendere che ogni uomo, in ogni istante, ha bisogno di amore e può dare amore, in una rosa di possibili modalità che vanno ben oltre la sfera sessuale (senza per questo, negarla o svilirla, o peggio operare una sorta di rimozione psicologica).

L’amore vero tocca ogni corda dell’essere umano, lo risana. Per dirla tutta, ho l’impressione che la rimozione della trascendenza come fattore di impatto “reale” nella vita quotidiana, tentata dalla società moderna (e anche questa, quasi mai teorizzata esplicitamente), svilisca l’importanza stessa dell’amore, nella vita dell’uomo.

Mi pare di avvertire che la possibilità dell’amore dell’uomo per l’altro essere umano, si ripari e abbia come una sponda nella relazione di amore per un Altro, con la maiuscola (“Senza che Cristo sia presenza ora – ora! – io non posso amarmi ora e non posso amare te ora”, diceva Luigi Giussani). Abbiamo forse perso la cognizione che sempre, in ogni condizione di angoscia o solitudine, si è oggetto di amore, e si può corrispondere all’amore.

“L’amor che move il sole e l’altre stelle” (Dante)

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