di Sabrina Masiero, Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Astronomia / Istituto Nazionale di Astrofisica  – Osservatorio Astronomico di Padova.

 Titano_Cassini_Bagliore
La sonda spaziale Cassini della NASA ha catturato il primo bagliore di luce riflessa da un lago sulla luna di Saturno, Titano, confermando la presenza di liquido in quella parte del satellite punteggiata da numerosi e vasti bacini che hanno le caratteristiche di laghi.
Gli scienziati che seguono la missione stavano cercando il bagliore, conosciuto come “specular reflection” o riflessione speculare, fin da quando la sonda aveva iniziato ad orbitare intorno a Saturno, nel 2004. Ma l’emisfero nord di Titano, che è molto ricco di laghi rispetto a quello sud, è praticamente ricoperto da un velo oscuro durante tutto l’inverno. Il Sole ha iniziato solo da poco a illuminare in modo diretto i larghi nordici con l’approssimarsi dell’equinozio nell’agosto scorso, che ha segnato l’inizio della primavera nell’emisfero nord.

La tenue atmosfera di Titano ha impedito la riflessione della luce del Sole in quasi tutte le lunghezze d’onda. Questa immagine spettacolare è stata ripresa l’8 luglio 2009 con lo spettrometro a bordo di Cassini che permette di fare una mappatura della superficie sia nel visuale che nell’infrarosso.

La nuova immagine infrarossa è disponibile on line su: http://www.nasa.gov/cassini , http://saturn.jpl.nasa.gov  e  http://wwwvims.lpl.arizona.edu .

E’ stata presentata venerdì 18 dicembre 2009 alla chiusura dell’incontro dell’American Geophysical Union a San Francisco.

Questa è una foto che ci dice molto su Titano – atmosfera sottile, superficie riempita di laghi su un emisfero e quasi priva nell’altro” afferma Bob Pappalardo, ricercatore che segue il progetto Cassini, gestito dal Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California. “Si tratta di una combinazione casuale di stranezze che sono pure comuni sulla Terra. Questa foto rientra tra le varie “icone” riprese dalla Cassini”.

Titano, la luna maggiore di Saturno, ha catturato l’attenzione degli studiosi per le sue molteplici somiglianze con la Terra. Gli scienziati per vent’anni avevano fatto l’ipotesi che la sua fredda superficie nascondesse mari o laghi liquidi di idrocarbonio, rendendolo l’unico corpo planetario, a parte la Terra, in grado di mantenerli allo stato liquido. I dati di Cassini hanno mostrato che non vi sono tuttavia dei grandi mari, ma hanno, però, rivelato la presenza di grandi laghi nel polo nord e in quello sud di Titano.
Nel 2008, gli scienziati che seguivano la missione, utilizzando i dati nell’infrarosso, hanno confermato lo stato liquido del Lago Ontario, il più grande, situato nell’emisfero sud del satellite. Ma stanno ancora cercando il motivo per cui i laghi sono liquidi nell’emisfero nord, dove sono anche i più grandi. Katrin Stephan del German Aerospace Center (DLR) di Berlino e membro associato del gruppo che segue lo spettrometro a bordo di Cassini attualmente è impegnato a processare le prime immagini. E’ stato proprio lui a cogliere per primo il bagliore il 10 luglio scorso.
Mi prese subito una grande emozione – afferma Stephan – perché il luccichio mi fece ricordare un’immagine del nostro pianeta ripresa dalla Cassini mentre stava compiendo un’orbita intorno alla Terra e che mostrava una riflessione della luce del Sole su un oceano. Ma abbiamo ancora molto lavoro da fare per essere sicuri che il bagliore che abbiamo osservato sia effettivamente di luce solare e non un’eruzione di un vulcano“.

Membri del gruppo dell’Università dell’Arizona, a Tucson, hanno processato ulteriormente le immagini e questo ha permesso di fare un confronto della nuova immagine con quelle radar e nel vicino infrarosso riprese dal 2006 al 2008.
Gli scienziati sono stati in grado di fare una correlazione tra la riflessione osservata e quella della riva del lago chiamato Mare Kraken nell’emisfero sud, che ha una dimensione di circa 400.000 chilometri quadrati e ricopre un’area più grande del Mare Caspian, il più grande lago sulla Terra, che si trova a circa 71 gradi di latitudine nord e 337 gradi di longitudine ovest.
Questa scoperta rivela che la riva del Mare Kraken deve essere rimasta stabile in questi ultimi tre anni e che Titano ha un ciclo idrologico in corso che permette il trasporto di liquidi verso la superficie, come ha affermato Ralf Jaumann, membro del gruppo che si interessa dello spettrometro, e che guida gli scienziati al DLR. Naturalmente, in questo caso, il liquido, nel ciclo idrologico, è metano e non acqua, che invece si ritrova sulla Terra.

Questi risultati ci fanno ricordare quando unico sia Titano nel Sistema Solare“, afferma Jaumann. “Inoltre, mostrano che il liquido ha un potere universale di modellare le superfici geologiche allo stesso modo, indipendentemente dal tipo di liquido”.

La missione Cassini-Huygens è un progetto in collaborazione con la NASA, l’ European Space Agency (ESA), e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il JPL controlla la missione da parte del Science Mission Directorate della NASA, a Washington, D.C.

Per ulteriori informazioni, si visiti il sito del JPL della NASA alla pagina: http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2009-199&icid=’MostViewHome’ .

Sabrina Masiero

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