Blog di Marco Castellani

Giorno: 16 Ottobre 2010

Premio Vittorio Castellani 2010

Quella che segue è una notizia un pò “particolare”, nel senso che è una cronaca (appena accennata) di un avvenimento vissuto dall’interno, in prima persona, ovvero la cerimonia conclusiva del Premio Artistico Vittorio Castellani 2010. Il premio è alla sua seconda edizione, promosso dall’Osservatorio Astronomico di Collurania (Teramo) e sponsorizzato dall’Unesco.

Il saluto introduttivo della rappresentante dell'Unesco

Dopo la prima edizione lo scorso anno, un pò compressa (giustamente) a motivo del sisma che aveva funestato l’Abruzzo solo pochi mesi prima, posso dire che quest’anno si è potuta svolgere con una ampiezza maggiore e una sua identità più definita.

Con Oscar Straniero, direttore dell'Osservatorio di Collurania (Teramo)

Ho accolto volentieri l’invito degli organizzatori, soprattutto di Mauro Dolci, ricercatore all’Osservatorio di Teramo, per partecipare alla manifestazione, che si è tenuta nella bella sede della Provincia di Teramo.

Il mio contributo si è articolato in una “chiacchierata” di circa un quarto d’ora, con l’aiuto di qualche slide che mi ero preparato, per ricordare la figura di mio padre  (astronomo, speleologo., e tanto altro…) “dal mio punto di vista”;  il tentativo era di evitare ogni retorica, parlare dei suoi interessi e del suo approccio alla scienza e alla cultura, della sua passione per il sapere, della sua avversione ad ogni artificioso steccato tra le discipline, del suo perenne desiderio di comprendere e conoscere…

Spero di esserci riuscito. A giudicare da quanto mi hanno detto dopo il mio (un pò emozionato) intervento, penso di poter dire di sì.

Durante il mio intervento...

E’ stata un’esperienza nuova stare dalla parte degli speacker, seduto accanto al direttore dell’Osservatorio di Teramo, ascoltando la sua relazione o quella di Mauro sull’asteroide Interamnia, dopo il saluto della rapprentante dell’Unesco e delle autorità.

Soprattutto è stato bello il fatto di avere di fronte  non un pubblico di addetti ai lavori, ma dei ragazzi delle scuole, tra i quali, naturalmente, i destinatari dei premi. Per me è stato bello perché mi ha portato a ricordare l’attenzione che papà ha sempre avuto per la divulgazione e l’insegnamento, come pure la sua sensibilità alle nuove idee e prospettive, da qualsiasi parte potessero arrivare. E il suo grande rispetto per chi, magari a fatica, si arrampicava per i primi gradini del percorso affascinante dell’astrofisica…

Sono dunque grato agli organizzatori, contento di aver vinto un pò di timidezza e aver accettato di partecipare. Contento perché Mauro sia rimasto colpito dalla poesia che avevo scritto per papò, che mi abbia presentato come autorescienziato… che abbia voluto citare i miei due libri su Lulu e insistito perché la poesia scritta in morte di mio papà venisse presentata e letta (io da solo ovviamente non avrei osato).

I ragazzi delle scuole: un uditorio inaspettamente attento e partecipe... 😉

Ora ho capito, non per voler parlare di me (mi sarebbe sembrato il posto sbagliato), ma ecco… se uno si mette in gioco, non può nascondere parti di sè.  Insieme al fatto di aver trovato persone davvero mosse dal desiderio di ricordare Vittorio, questo è un fatto che mi conforta, e aiuta a “farsi amico” anche il perdurante dolore della sua mancanza…

Da lassù dov’è ora, magari un’occhiata ce l’ha data…

Marco Castellani (originalmente pubblicata sul blog la sera del 12 ottobre, data di svolgimento della manifestazione)

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Il telescopio spaziale Hubble a Venezia

Modello dell’Hubble Space Telescope all’entrata della mostra presso Palazzo Loredan – Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Crediti: S. Masiero.

E’ stata aperta a Palazzo Loredan dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti a Venezia la mostra “Il telescopio spaziale Hubble alle frontiere dell’Universo” dedicata a uno dei progetti scientifici più ambiziosi mai realizzati, frutto di una stretta collaborazione internazionale tra la l’ESA e la NASA.

La mostra presenta una selezione di immagini astronomiche di grande formato e di straordinaria nitidezza scattate da Hubble dalla sua orbita al di sopra dell’atmosfera e descrive il lavoro degli astronauti durante le missioni di manutenzione, con foto e campioni della strumentazione usata durante l’ultima missione dello Shuttle, nel maggio del 2009.

Modellino dello Shuttle e dell’Hubble Space Telescope. Crediti: S. Masiero.

Durante la mostra, la facciata di Palazzo Franchetti sarà illuminata da una luce laser verde che illustrerà, in modo astratto, le informazioni che Hubble ha raccolto dall’universo primordiale. Queste proiezioni, ideate e realizzate dall’artista tedesco Tim Otto Roth, saranno effettuate tutte le sere e saranno ben visibili dal Ponte dell’Accademia e dal Canal Grande.

Nei suoi vent’anni di attività, il telescopio spaziale Hubble ha portato l’Universo nelle case e ha trasformato la nostra visione di esso, cambiando il modo di fare scienza. Il telescopio ha influenzato quasi ogni settore dell’astrofisica, dall’analisi delle atmosfere planetarie nel nostro Sistema Solare ed in altri sistemi stellari, fino allo studio di oggetti nelle regioni più remote dello spazio.

In queste stanze è possibile ammirare alcune delle più spettacolari immagini e scoprire come gli astronauti siano stati in grado di eseruire nello spazio le complesse operazioni necessarie per far funzionare al meglio il telescopio.

Brochure: http://www.stecf.org/conferences/HST3/exhibition/HST3-brochure-72dpi.pdf
Sito web dedicato alla mostra: http://www.stecf.org/conferences/HST3/exhibition/italian.php

Con il patrocinio di: European Space Agency (ESA) e National Aeronautics and Space Administration (NASA)
Orario di apertura: 10:00-17:00 La mostra è stata prorogata fino al 17 ottobre 2010.
Visite guidate disponibili in italiano e inglese tutti i venerdì e sabato.
Palazzo Loredan – Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti – Campo S. Stefano 2945 30124, Venezia

Sabrina Masiero

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Cratere Aristarco

Sulla Luna. La Valle Schröter con il cratere Aristarco messo in evidenza nell’immagine a colori.
Crediti: Eric Soucy (Belgio), 21 settembre 2010.

Sabrina

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