Ormai lo sapranno anche i più distratti (o affaccendati), perché il clamore dell’annuncio della NASA di ieri pomeriggio ha contagiato rapidamente i media, anche i più generalisti. Per dire, ieri al giornale radio del pomeriggio su Radio Tre è stata debitamente riportata (ed era passata appena un’oretta dall’annuncio ufficiale).

Acqua su Marte, dunque. Essendo una notizia NASA si può supporre che siano ragionevolmente sicuri. E se pur non è una assoluta novità (ripesco proprio da questo sito una pur stringata notizia di dodici anni fa…) stavolta le evidenze sembrano decisamente più robuste.

Non è il caso qui di spendere altre parole sulla faccenda in sé, del resto già da ieri sera in rete si potevano trovare molte informazioni qualificate e rigorose, come quella su Media INAF, per esempio. Per chi mastica un po’ di inglese vale certamente la pena percorrere (e magari salvarsi) l’annuncio ufficiale NASA, che – anche qualora fosse smentito – è probabilmente destinato a rimanere (stavolta possiamo dirlo) “storico”. Suggerirei anche, per avere un ragionato quadro d’insieme dell’importanza dell’annuncio, di leggere anche l’intervista che oggi pubblica Il Sussidiario a Piero Benvenuti, professore di Astronomia dell’Università di Padova e segretario dell’Unione Astronomica Mondiale (IAU). Interessante per mettere nel giusto quadro anche gli entusiasmi (appena) un po’ frettolosi riguardo l’eventualità della vita su altri pianeti.

Per il resto, i siti di molti quotidiani riportano la notizia, si può senz’altro fare un giro istruttivo, sempre tenendo presente che anche qualche giornalista può farsi prendere da un po’ di (giustificata) eccitazione. Ma anche se si tratta di Marte, è bene stare con i piedi per terra. Ci vogliono sicuramente conferme e studi approfonditi. Ma la notizia c’è.

Il “cinguettìo” della NASA che riporta lo storico annuncio è stringato e molto assertivo, come potete vedere. Al momento di “andare in stampa” risulta ridiffuso 44.823 volte e inserito come preferito da 29.250 utenti. C’è però da scommettere che quando leggerete queste cifre saranno già abbastanza diverse…

Tanto che anche Google stamattina, devo dire in maniera piuttosto simpatica, celebra l’annuncio NASA con uno dei suoi ormai celebri doodle (cliccate sulla figura per ammirarlo in azione)

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Da un punto di vista più generale, quello che possiamo dire – parrà forse ovvio ma va detto – è che la pletora di sonde e strumenti in giro per il Sistema Solare stanno portando veramente nuova linfa a questa avventura conoscitiva di per se davvero elettrizzante. E che per giunta è seguitissima sui media: a differenza di argomenti senz’altro più elusivi ed esoterici (come molte tematiche cosmologiche) la ricerca sul nostro sistema di pianeti si presta benissimo ad essere divulgata in ampie parti, senza eccessiva banalizzazione.

E’ fin troppo evidente (ne parlavamo anche su Mediterranea qualche settimana fa…) come l’avventura di ricerca nello spazio si configuri come l’inevitabile e logico prolungamento di quella che è stata – nei secoli scorsi – la stupenda avventura della scoperta del nostro stesso pianeta.

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Il viaggio di Colombo. La soglia dell’avventura umana  si sposta sempre avanti, ma l’avventura rimane la stessa… 

Un’avventura che vale la pena di fare tutti, di fare – davvero – insieme.

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