Ormai ci siamo. Manca appena una settimana alla notte europea della ricerca, un evento che può ormai vantare una serie di iniziative dislocate lungo tutta l’ampiezza dell’italico stivale, Il programma difatti è ampiamente variegato e presenta iniziative davvero per tutti i gusti: tali che ogni palato anche appena curioso di assaggiare il sapore della ricerca, possa certamente trovare piena soddisfazione.

La notte europea dei ricercatori  è un progetto finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’associazione Frascati Scienza. Come già accennato, la bella novità di questa edizione è che accanto alle tradizionali sedi di Roma e Frascati si è aggiunto un network di altre località, quali Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Catania, Bari, Cagliari, Pavia,e Pisa. Veramente diventa così anche una notte italiana (per dirla con Ivano Fossati) oltre naturalmente a rispettare e rilanciare la sua connessione con la nostra Europa, certamente virtuosa almeno sotto il profilo della scienza e dell’innovazione.

banner 300x250Come anticipato, il programma è veramente ghiotto. Solo per limitarci – per motivi di prossimità geografica con lo scrivente – ad alcune iniziative che graviteranno nell’area di Roma e Frascati, mi piace segnalare ad esempio “Io dico l’universo” (seminario e visita ai centri di ricerca), chiacchierata affascinante (visto l’argomento) sui grandi temi della fisica moderna, compreso l’elusivo e tanto favoleggiato bosone di Higgs. Ma è solo una tra le tante iniziative che potete trovare nel programma della manifestazione.

L’Osservatorio Astronomico di Roma (come magari sapete, l’ente presso il quale lavoro) è “in campo” il prossimo venerdì con tre intriganti appuntamenti, che mi piace qui ricordare nel dettaglio. Inizio da Giochiamo con la luce in cui si potrà toccare con mano (per così dire…) la natura misteriosa e bizzarra della luce, con esperimenti attraverso i quali proprietà note e meno note dei fotoni (gli amici, insomma, del nostro caro Phòs, di cui i lettori di questo blog già seguono le curiose peripezie) saranno illustrate in modo rigoroso ma divertente. Ci saranno – tempo atmosferico permettendo – anche osservazioni al telescopio MPT, uno strumento particolarmente adatto ad ammirare in ottimo dettaglio gli oggetti planetari e la nostra amata Luna. Se siete da quelle parti, suggerirei inoltre di non mancare l’appuntamento con Un due tre, Stella! (Monologo per una matita, un pianoforte ed un astronomo) in cui, in un delizioso interscambio tra i linguaggi della scienza, dell’arte e della musica, verrà raccontata la meravigliosa storia della nascita di una stella.

RomaOsserv

L’osservatorio astronomico di Roma prende parte alla Notte Europea del Ricercatori, con diverse iniziative.

Insomma i motivi per essere interessati non mancano di certo. Una notte insomma che potrebbe valer la pena innanzitutto frequentare e poi… ricordare. Dove le tanto deprecate barriere tra chi fa ricerca e chi comunque la sostiene e la finanzia (in quanto cittadino d’Europa) e ha il diritto di trarne beneficio, si stemperano in una amichevole condivisione. Dove si capisce, sopratutto, che la differenza non è tra chi studia il cielo per mestiere e chi lo fa per passione personale. Ma tra chi guarda il cielo con stupore e chi invece non si stupisce più.

Ecco. La notte europea dei ricercatori ritorna anche per questo, perché per ricominciare a stupirsi non è mai tardi. Perché, davvero, “solo lo stupore conosce”, come diceva Gregorio di Nissa, molti secoli fa. E come ancora pensano molti di noi, adesso.

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