Blog di Marco Castellani

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Notte dei ricercatori 2018

Siamo ormai alle soglie della Notte Europea dei Ricercatori 2018, la manifestazione promossa dalla Commissione Europea, coordinata in Italia, tra varie organizzazioni, da Frascati Scienza.  Tale associazione infatti si è aggiudicata anche questa volta il bando della Commissione Europea Horizon 2020 nell’ambito delle azioni Marie SkłodowskaCurie.

E siamo quest’anno alla tredicesima edizione di questa interessante iniziativa. Avevamo già sottolineato come questa sia una occasione preziosa per riconciliarci con la pratica scientifica, scoprire l’umanità di chi fa ricerca e comprendere che le domande dello scienziato di professione sono esattamente le nostre, perché l’universo sollecita ogni uomo, potremmo dire, verso questa indagine, a tutto campo.

E proprio l’universalità di questa chiamata si riverbera assai bene nel titolo scelto per la manifestazione di quest’anno, quell’attraente Be a Citizen Scientist che davvero invita ognuno di noi a confrontarsi con l’impresa scientifica, la quale da tempo ha travalicato l’ambito del laboratorio specializzato (con tutta la sua carica esoterica che lo avvolge nell’immaginario collettivo) e – soprattutto grazie ad Internet – è arrivato a bussare alle porte delle nostre case, in cerca di chi abbia curiosità e passione per partecipare a questa impresa.

Ormai la scienza è di tutti, perché veramente tutti possono partecipare a qualche progetto e regalare un po’ di tempo per fare vera scienza, qualunque sia la propria preparazione: è il senso ancora tutto da esplorare del cittadino scienziato, una vera rivoluzione dei tempi moderni. Progetti come ZooUniverse, di cui ci siamo occupati diverse volte, sono appena la punta di diamante di un settore in progressiva, direi irreversibile espansione. 

La Notte dei Ricercatori, ed in realtà tutta la settimana che la comprende, è un’occasione ulteriore e ancor più diretta per entrare in contatto con la scienza dal vivo, declinata in una ampia rosa di possibilità di incontri. Il programma della manifestazione è appena stato pubblicato, vale la pena consultarlo perché nella sua ricchezza troveremo sicuramente il punto in cui la traiettoria scientifica incontra il nostro gusto personale, la nostra voglia di scoperta. 

E le occasioni non mancano, sicuramente! Sapevate ad esempio che la cucina è un eccellente lavoratorio scientifico? La scienza è in tavola si occupa proprio di questo (Frascati, 24 e 25 settembre). O se si vuole nutrire la propria passione storica, Le Mura Aureliane a Porta Latina: storia e restauri costituisce un ottimo science trips per cui dedicare il pomeriggio di lunedì 24 settembre. Oppure, perché no, potremmo trovarci impegnati in “Scacco al bullo”, una partita di scacchi viventi, a Villa Torlonia (Frascati), in quel di domenica 23 settembre!

Signori, qui si fa scienza! 😉 

Ma sono solo alcuni esempi, scelti per significare l’ampiezza del ventaglio delle offerte della settimana: il rimando al programma, come dicevamo, è obbligato, per assaporare il gusto di una scienza articolata in moltissimi modi e intrecciata a tante simpatiche iniziative.  

Perché la scienza è di tutti, è un bene comune davvero. E non conta tanto dirlo, ma (potremmo dire, in linea esatta con il metodo proprio della scienza), dimostrarlo. E questa è un’occasione preziosa, per impararlo. Preziosa, e divertente. 

La scienza infatti è anche gioco, gioco dell’uomo che impara dalla Natura, uno dei giochi più belli che ci siano. Venite dunque a giocare con noi?

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Quella notte per la ricerca…

Siamo ormai rientrati più o meno in attività, lasciando le vacanze come (speriamo) bei ricordi di momenti vissuti in relax e fuori dagli schemi ordinari del nostro quotidiano. Questo non toglie però che non capitino occasioni di divertimento e di stupore, momenti per sperimentare un altro modo di vivere il quotidiano che sia comunque fuori dalla tanto temuta routine.

Uno di questi – che a noi più ci compete – è senz’altro quello di venire a contatto più stretto con la ricerca scientifica, per scoprire magari che quel che istintivamente ci spaventa o sentiamo lontano, è invece un modo intrigante di esporci ad una realtà che è molto più intrigante ed amica di quanto ci aspetteremmo. Per sperimentare, insomma, che l’Universo è qui per essere indagato, conosciuto: e che la cosa può essere insospettabilmente divertente! 

Frascati Scienza organizza (quest’anno sarà il 28 settembre) la Notte Europea dei Ricercatori, proprio nel segno di questo necessario e meritorio lavoro che colma progressivamente il divario tra scienza e vivere comune. Siamo alla tredicesima edizione, che punta specificamente ad incoraggiare ancora di più la partecipazione dei cittadini all’avventura della ricerca scientifica.

Ogni ape è parte di un tutto e vi partecipa attivamente: così possiamo fare noi per la ricerca scientifica, qualunque sia la nostra preparazione o formazione.

 

Difatti il tema dell’edizione 2018 è Be a Citizen Scientist, ovvero diventa un cittadino scienziato, e questo ci è molto caro in questa sede, tanto che assai spesso ci siamo occupati delle grandissime (sempre crescenti) possibilità della Citizen Science, questa “nuova scienza” che finalmente esce dai laboratori specialistici per rendersi disponibile dovunque ci sia l’interesse e la curiosità di partecipare ad un vero lavoro scientifico, e anche di contribuire – non di rado in maniera sostanziale – al progresso in una certa disciplina. Il titolo stesso, abbreviato su Internet in #BEES (api, in inglese), vuole richiamare al modello di organizzazione di questi piccoli laboriosi insetti, dove il contributo di ognuno è fondamentale per il benessere dell’intera collettività.

Tutta la settimana dal giorno 22 al giorno 29 in realtà è “coinvolta” per questa avventura (promossa dalla Commissione Europea, mentre il progetto coordinato da Frascati Scienza è realizzato con il supporto della Regione Lazio, del Comune di Frascati e dell’Ente Parco Regionale Appia Antica, con già una sessantina di partnership attive), nella quale non sarà difficile comunque trovare eventi di sicuro interesse in una zona raggiungibile. Gli eventi si aggiungono quotidianamente ad una lista abbastanza nutrita, e vale probabilmente la pena di seguire l’account Twitter di FrascatiScienza, per rimanere informati sulle novità e avere una panoramica per le diverse iniziative sul territorio.

Sarà un’occasione pratica per lavorare verso quel riavvicinamento tra uomo e scienza che, se pur chiaramente individuato come necessario, attende ancora una adeguata realizzazione. 

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Venerdì, la notte dei ricercatori

Ci siamo, ci siamo. La notte dei ricercatori è ormai vicina: venerdì 29 settembre si apriranno i cancelli di tantissimi istituti scientifici, si porterà la scienza in piazza, gli stessi ricercatori si ibrideranno – se così possiamo dire – con il vivere ordinario, aprendolo alla bellezza dell’indagine scientifica.

Lo abbiamo scritto, è una occasione preziosa per sperimentare direttamente che la scienza è compiutamente umana, ed è anche… avventurosa! Niente a che vedere con l’immaginario (ancora bello vispo, questo sì) che vede lo scienziato come un algido ed asettico sperimentatore, tanto più efficace nel sul lavoro quanto più impersonale e “disincarnato” riesce ad essere. Tutt’altro! La ricerca è curiosità, desiderio di sapere, di conoscere… ed anche di divulgare. Qui su GruppoLocale abbiamo sempre lavorato per  rilanciare un’idea di scienza a misura d’uomo, ed è dunque con piacere che ritorniamo sulla Notte Europea dei Ricercatori 2017 (un progetto finanziato direttamente dalla Commissione Europea) oramai alle porte.

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Quella notte che, più che mai, porta consiglio…

Tutto è scienza, alla fine. E niente lo è, in fondo. In questa apparente contraddizione si può leggere una salutare complementarietà, qualcosa che possiamo avvicinarci a comprendere solo facendone esperienza, e che sicuramente ci può far crescere.

Lo sappiamo: ogni cosa intorno a noi può nascondere infatti una dinamica, un suo compiersi che è scientifico in senso proprio. Che è indagabile con gli strumenti della scienza. E al contempo la comprensione completa, spesso, investe concetti che possono esulare dalla scienza (bellezza, ordine, bontà, solo per fare qualche esempio…), ma questo è un’altro discorso. Quel che ci importa in questa sede è che ogni occasione per recuperare il senso proprio ed autentico dell’approccio scientifico, è sicuramente benvenuta, è certamente meritoria. Può essere un passo prezioso verso la maggiore comprensione del reale, da qualsiasi angolo lo si voglia approcciare.

Perché la scienza è di tutti, è patrimonio comune, e non è certo relegata ai laboratori di ricerca. Ora più che mai, potremmo dire: viviamo in un tempo in cui l’accesso pervasivo alle reti globali di comunicazione, permette virtualmente a chiunque di partecipare a veri esperimenti scientifici, arricchendo la comunità umana  con il suo personale contributo. Si veda, al proposito, appena l’esperienza di Zoouniverse, uno dei punti di ingresso più noti e di successo della citizen science.

Salutiamo dunque con favore l’arrivo della Notte Europea dei Ricercatori 2017, certamente l’evento dedicato alla ricerca più importante in Europa. Evento peraltro promosso dalla stessa Commissione Europea, ad indicazione chiara di quanto sia importante realizzare questa connessione virtuosa tra chi fa scienza e chi la “vive” comunque quotidianamente.

La notte magica sarà dunque quella del 29 settembre (e più avanti posteremo maggiori dettagli anche riguardo il programma), ma sarà soltanto un “pezzo” di una offerta ben più ampia, poiché entrerà nel contesto della Settimana della Scienza (dal 23 al 30 di settembre), ricca di eventi scientifici ed incontri con ricercatori di diverse discipline. Entrambi gli eventi sono coordinati in Italia da Frascati Scienza.

Tutte occasioni preziose per entrare in vero contatto con chi fa scienza per mestiere, e per assaggiare un pochino il sapore dell’impresa scientifica nel suo complesso. Ora che la scienza è chiamata ad una maggiore integrazione con gli altri campi del sapere, a recuperare quella parte dell’umano che – sia pur essendo sempre stata sua propria – nel passato è comunque stata obliata dalla comunicazione mediatica, proprio ora è possibile e bello riprendere contatto con l’avventura scientifica e con chi la compie, la lavora quotidianamente. Per scoprire o riscoprire quanto in realtà la scienza è una dimensione totalmente umana, e dunque una dimensione che ci corrisponde, che fa vibrare qualcosa dentro di noi, che ci può accendere verso una comprensione più viva dell’universo. Dunque, un tesoro comune, di cui riprendere una consapevolezza più piena.

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Una notte per comprendere ed amare la ricerca

Abbiamo già accennato, in un articolo di pochi giorni fa, all’importante evento della Notte Europea dei Ricercatori 2016, evento organizzato da Frascati Scienza, che avrà certamente la sua massima espressione il giorno 30 del mese di settembre.  Come già specificato, per quest’anno e il prossimo il marchio caratterizzante l’iniziativa sarà lo slogan Made in Science che ben esprime quel senso di viva fattualità che è un’impronta dell’autentica attitudine alla scienza, come intervento di comprensione “attivo” sul mondo. Un’azione virtuosa di affinamento della domanda che provoca quasi irresistibilmente la Natura a fornire risposte sempre più articolate e profonde, in una avventura davvero senza alcun limite.

A distanza ormai di pochi giorni, è forse il momento giusto per  dare un’occhiata al programma delle iniziative: programma assai nutrito, che mai come stavolta presente una rosa di opzioni per i palati più vari.

notteuropea16300x250Tra aperitivi scientifici, conferenze, laboratori e giochi, e visite nei centri di ricerca, si  potrà agevolmente trarre ogni vantaggio da una offerta che mostra, nel declinarsi concreto, come la scienza stessa non sia affatto una entità “monolitica” e con la quale magari risulti difficile “entrare in contatto” (come talvolta si teme), ma si tratti invero di qualcosa di accessibile e inaspettatamente articolato. Proprio iniziative come queste appaiono importanti per aiutare a comprendere “dal vivo” l’universo concettuale e pratico dentro il quale si muove chi ha scelto di fare ricerca per mestiere.

In questo articolo vorrei soffermarmi con maggiore enfasi sulle iniziative promosse nell’area di Monte Porzio Catone dall’Osservatorio Astronomico di Roma, anche e soprattutto per una motivazione abbastanza ovvia di appartenenza che mi lega (ormai dal lontano 1998…) a questa realtà. Come è noto, l’Osservatorio è una struttura dell’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, che di suo ha una proposta estremamente ricca ed interessante di iniziative.

Per quanto riguarda dunque specificamente l’Osservatorio, grazie allo sforzo partecipato di chi lavora in tale area, saranno disponibili diverse interessanti soluzioni, come l Planetario digitale, il LightLab, l’Astrolab, l’MPT (il nostro telescopio per le osservazioni stellari) ed anche una conferenza sulle onde gravitazionali – argomento decisamente di stringente attualità, del quale anche qui ci siamo occupati in diverse occasioni.

Per chi vive o si trovasse da quelle parti, è un’occasione sicuramente da cogliere al volo, un momento privilegiato per sperimentare una rinnovata coniugazione tra l’Istituto e il territorio, una coniugazione del resto che si rivela non da oggi come una cifra caratteristica dell’Osservatorio, che nel tempo ha sperimentato – sovente, con ottimo successo di pubblico – diverse strategie comunicative, sempre nel segno di quella “alta divulgazione” che ha visto e vede in prima linea gli stessi ricercatori protagonisti delle ricerche più affascinanti ed attuali.

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L’Osservatorio Astronomica di Roma,  in una recente e suggestiva immagine di Luca Zappacosta

L’Osservatorio ha appena completamente rinnovato il suo sito web, proprio nel segno di una maggior fruibilità anche da parte dei non addetti ai lavori, nell’ottica dunque di una comunicabilità scientifica più ampia e al passo con i tempi. Un piccolo – ma credo efficace  -segno di una volontà chiara di muoversi in direzione di questa idea di relazionalità ampia comunicazione che del resto si presenta come tratto ormai imprescindibile – complice anche la rivoluzione delle comunicazioni di questi ultimi anni – di tutta la scienza moderna.

La Notte dei Ricercatori di Frascati Scienza è un progetto finanziato dalla Commissione Europea. Per una articolazione completa della manifestazione ricordiamo che è disponibile anche il comunicato stampa in formato PDF stampabile.

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Ascoltando lo Spazio Tempo

La prova che lo spazio-tempo possa essere curvato stimola la fantasia degli addetti ai lavori, come abbiamo documentato anche in questo sito. Finalmente l’Universo può essere ascoltato attraverso nuovi strumenti aprendo l’orizzonte a spazi di conoscenza inaspettati. Ma quali gli scenari e le implicazioni che derivano dalla registrazione del segnale generato dalla fusione di due buchi neri? Come impiegare le onde gravitazionali? E a quale scopo? Sono domande queste che mi sono sentito rivolgere – e a piena ragione – in questi ultimi giorni, nello scenario elettrizzante e piacevolmente convulso seguito alla tanto agognata rilevazione delle onde medesime, ad un secolo esatto dalla loro predizione teorica.

Se ne parlerà Venerdì 11 marzo, alle ore 17:00, presso il SAPERmercato di Frascati, durante l’evento Ascoltando lo Spazio-Tempo dedicato alle onde gravitazionali e alle loro possibili applicazioni.

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L’incontro, organizzato dall’Associazione Frascati Scienza è parte degli eventi di lancio della Notte Europea dei Ricercatori 2016, progetto promosso dalla Commissione Europea, coordinato e realizzato da Frascati Scienza.

Ospite d’eccezione, Paola Puppo, ricercatrice dell’INFN di Roma, membro della collaborazione internazionale LIGO-Virgo che ha annunciato la scoperta delle onde gravitazionali rivelate dagli interferometri statunitensi LIGO. In particolare, la Dott.ssa Puppo fa parte del team che si occupa delle sofisticate sospensioni degli specchi dell’interferometro Virgo di Cascina (Pisa), che ne attenuano le vibrazioni sismiche e termiche. È questo un punto di forza delle antenne gravitazionali che ha permesso di raggiungere sensibilità tali da captare il flebile segnale dell’onda gravitazionale proveniente dalla ‘danza’ finale di due buchi neri che si uniscono fino a formare un unico buco nero di massa più grande.

Ma oltre la scoperta, che dimostra accora una volta la validità della più bella teoria mai pensata dall’uomo, e alla magnificenza della tecnologia che ha permesso di raggiungere la sensibilità necessaria alla scoperta, cosa ci riservano le onde gravitazionali nel futuro?

L’incontro si svolgerà presso il SAPERmercato, ex mercato coperto di Frascati, una vera e propria installazione urbana della scienza e della conoscenza. Una realtà che è nata durante l’ultima edizione della Notte Europea dei Ricercatori e che rappresenta un sistema innovativo per diffondere contenuti scientifici ai cittadini, il ‘Saper Comune’ in un luogo inconsueto per la scienza.

Qui potete scaricare la locandina dell’evento.

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Notte europea della ricerca

Ormai ci siamo. Manca appena una settimana alla notte europea della ricerca, un evento che può ormai vantare una serie di iniziative dislocate lungo tutta l’ampiezza dell’italico stivale, Il programma difatti è ampiamente variegato e presenta iniziative davvero per tutti i gusti: tali che ogni palato anche appena curioso di assaggiare il sapore della ricerca, possa certamente trovare piena soddisfazione.

La notte europea dei ricercatori  è un progetto finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’associazione Frascati Scienza. Come già accennato, la bella novità di questa edizione è che accanto alle tradizionali sedi di Roma e Frascati si è aggiunto un network di altre località, quali Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Catania, Bari, Cagliari, Pavia,e Pisa. Veramente diventa così anche una notte italiana (per dirla con Ivano Fossati) oltre naturalmente a rispettare e rilanciare la sua connessione con la nostra Europa, certamente virtuosa almeno sotto il profilo della scienza e dell’innovazione.

banner 300x250Come anticipato, il programma è veramente ghiotto. Solo per limitarci – per motivi di prossimità geografica con lo scrivente – ad alcune iniziative che graviteranno nell’area di Roma e Frascati, mi piace segnalare ad esempio “Io dico l’universo” (seminario e visita ai centri di ricerca), chiacchierata affascinante (visto l’argomento) sui grandi temi della fisica moderna, compreso l’elusivo e tanto favoleggiato bosone di Higgs. Ma è solo una tra le tante iniziative che potete trovare nel programma della manifestazione.

L’Osservatorio Astronomico di Roma (come magari sapete, l’ente presso il quale lavoro) è “in campo” il prossimo venerdì con tre intriganti appuntamenti, che mi piace qui ricordare nel dettaglio. Inizio da Giochiamo con la luce in cui si potrà toccare con mano (per così dire…) la natura misteriosa e bizzarra della luce, con esperimenti attraverso i quali proprietà note e meno note dei fotoni (gli amici, insomma, del nostro caro Phòs, di cui i lettori di questo blog già seguono le curiose peripezie) saranno illustrate in modo rigoroso ma divertente. Ci saranno – tempo atmosferico permettendo – anche osservazioni al telescopio MPT, uno strumento particolarmente adatto ad ammirare in ottimo dettaglio gli oggetti planetari e la nostra amata Luna. Se siete da quelle parti, suggerirei inoltre di non mancare l’appuntamento con Un due tre, Stella! (Monologo per una matita, un pianoforte ed un astronomo) in cui, in un delizioso interscambio tra i linguaggi della scienza, dell’arte e della musica, verrà raccontata la meravigliosa storia della nascita di una stella.

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L’osservatorio astronomico di Roma prende parte alla Notte Europea del Ricercatori, con diverse iniziative.

Insomma i motivi per essere interessati non mancano di certo. Una notte insomma che potrebbe valer la pena innanzitutto frequentare e poi… ricordare. Dove le tanto deprecate barriere tra chi fa ricerca e chi comunque la sostiene e la finanzia (in quanto cittadino d’Europa) e ha il diritto di trarne beneficio, si stemperano in una amichevole condivisione. Dove si capisce, sopratutto, che la differenza non è tra chi studia il cielo per mestiere e chi lo fa per passione personale. Ma tra chi guarda il cielo con stupore e chi invece non si stupisce più.

Ecco. La notte europea dei ricercatori ritorna anche per questo, perché per ricominciare a stupirsi non è mai tardi. Perché, davvero, “solo lo stupore conosce”, come diceva Gregorio di Nissa, molti secoli fa. E come ancora pensano molti di noi, adesso.

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Un buio che illumina: la notte europa della ricerca 2015       

Si capisce, ormai ci avviamo verso la stagione autunnale, e le giornate  si accorciano. La notte si allarga a reclamare il suo spazio, rosicchiando giorno per giorno qualche minuto in più. Il ciclo delle stagioni è questo, lo sappiamo bene. Ed è saggio accoglierlo, ascoltare anche la notte, quello che di rigenerante contiene: accogliere la parte oscura, accettare l’ombra, la notte, è il segno di una crescita in atto, in una integrazione sempre più profonda di un mondo interno ed un mondo esterno che intessono una comunicazione sottile, in un gioco inesausto di rimandi e di messaggi.

La notte, è ben noto, può custodire dei tesori, delle occasioni preziose, anche per chi ha un animo sempre desideroso di imparare, e soprattutto di stupirsi, di potersi stupire di fronte allo spettacolo meraviglioso del mondo.

Ed ecco una preziosa opportunità, la Notte Europea dei Ricercatori, organizzato da Frascati Scienza. Come ogni anno, da diversi anni a questa parte, abbiamo l’opportunità di toccare con mano il mestiere della ricerca, sperimentare in qualche modo il medesimo entusiasmo.

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Avvicinare, insomma, il ricercatore alle persone “comuni”, per scoprire alla fine che chi si occupa di scienza è prima di tutto, come sempre qui poniamo in evidenza, una persona a tutto tondo. Un essere umano, con entusiasmi, debolezze, problemi, difficoltà. Uno come noi, potremmo dire, con la curiosità di affacciarsi sul mistero che ancora è costituito dal mondo fisico, e cercare, pazientemente, quel filo rosso che sempre percorre e garantisce la traiettoria di intelligibilità del reale.

 Quest’anno il tema della manifestazione, giunta alla sua decima edizione, è la “Sostenibilità”. Un tema indubbiamente vasto ed impegnativo, che sottende un arco molto ampio e interdisciplinare. Una sorta di arcobaleno teso su tematiche che spaziano dall’economia alla politica, all’ambiente, alla società.

 Al progetto della Notte dei Ricercatori, finanziato dalla Commissione Europea, che fino allo scorso anno coinvolgeva le sedi di Roma e di Frascati, si sono aggiunte quest’anno quelle di Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Catania, Bari, Cagliari, Pavia, e Pisa. Una aggiunta rilevante, come potete vedere.

 In questo modo è davvero l’intero paese che – in un certo senso – partecipa a questo lodevole sforzo per far planare la scienza “alta” dentro la vita ordiaria, per farle riprendere lo spazio che ha sempre avuto, storicamente, e che solo nel periodo moderno ha in parte abbandonato. Se questo però è stato segno contraddittorio degli ultimi decenni – anche a motivo di una inevitabile incremento della complessità intrinseca in gran parte delle discipline – diverse ragioni inducono ora ad un ragionevole ottimismo. L’interesse per la scienza, per l’indagine del mondo, è inestirpabile dal cuore umano, e proprio la tecnica moderna, con la rete di comunicazione globale, si sta dimostrando alleato capace ed affidabile per questa sana curiosità. La diffusione in tempo reale delle immagini legate alle imprese spaziali più recenti e “clamorose” (come l’arrivo di Rosetta alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, oppure l’arrivo di New Horizon a Plutone) riprese e diffuse sui social media con grande eco e rilevanza, è appena un esempio.

Iniziative come La notte dei ricercatori tuttavia compiono un salto ulteriore, sanando anche quella parte di distacco, quelal residua estraneità, che spesso segna il mondo virtuale. Mettendo davvero a contatto l’umanità impegnata in ricerca, che è sempre e comunque una ricerca di senso: ovvero, tutta l’umanità autentica.

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