Blog di Marco Castellani

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Una notte, per la ricerca

Eh sì, anche quest’anno si celebra la Notte dei Ricercatori, un evento che ci serve, ci serve davvero, per rientrare in contatto con quell’opera quotidiana di fare scienza che ferve ogni giorno, ogni momento, intorno a noi, ma di cui solo in occasioni particolari, ne facciamo esperienza.

E’ normale, lo dico subito. Alla scienza non ci pensiamo troppo spesso. Siamo immersi in un Universo decisamente formidabile, lo sappiamo (e qui ce ne occupiamo da molti anni, mettendolo a tema tutte le volte che si può). Ma spesso risulta velato, messo a distanza, tenuto quasi lontano, dalla liturgia artificiale delle luci elettriche che ci precludono la vista di quegli evocativi bagliori, segni della presenza amica dell’infinitamente lontano. E velata anche, forse, da quella rete di comunicazione globale, così onnipresente che a forza di collegare tutto e tutti, diventa autoreferenziale, in qualche misura, e dimentica cosa esiste, cosa vive, da miliardi di anni, al di fuori di essa.

Ma poi siamo presi da mille cose, diecimila impegni, preoccupazioni, decisioni da prendere. Momenti di gioia, anche. C’è vita, dopotutto, su questo pianeta. Ed è normale (un miracolo, che ci pare normale).

Allora, ritornare a comprendere come la ricerca scientifica può entrare in qualche misura nella vita di ognuno di noi, portando quel soffio di voglia di capire, conoscere, di giocare (in fondo) ai piccoli esploratori, a caccia di indizi in un mondo grandissimo e miracolosamente conoscibile, ebbene questo assume – soprattutto oggi – una portata non solo culturale ma – io ritengo – anche esistenziale, della quale è bello fare tesoro.

E comunque, sulla Notte Europea dei Ricercatori 2019 potete trovare un mucchio di utili informazioni, a cominciare dal sito di Frascati Scienza. Se poi, in particolare, gravitate nella zona dei Castelli Romani (più famosa per il buon vino che per la scienza, probabilmente ma non del tutto giustamente…), potreste essere anche interessati alle attività con cui l’Osservatorio Astronomico di Roma (in quel di Monteporzio Catone, nello specifico), prende parte alla celebrazione della scienza, nella notte di venerdì 27 settembre. Le attività sono dettagliatamente elencate nel sito dell’Osservatorio (attenzione che comunque è necessario prenotarsi, per partecipare).

Oh, e se visitate gli stand scientifici, venite a trovarci che parliamo un po’ anche del Satellite Gaia, sul quale qui lavoriamo da un bel pezzo. Io vi aspetto in particolare, con un poster fresco fresco con i “fatti fondamentali” di questo emozionante marchingegno scientifico a spasso per la Via Lattea, di cui tante volte abbiamo scritto qui.

Buona notte… dei ricercatori, dunque! E occhi al cielo notturno, che è (sempre, sempre) pieno di stelle.

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Notte dei ricercatori 2018

Siamo ormai alle soglie della Notte Europea dei Ricercatori 2018, la manifestazione promossa dalla Commissione Europea, coordinata in Italia, tra varie organizzazioni, da Frascati Scienza.  Tale associazione infatti si è aggiudicata anche questa volta il bando della Commissione Europea Horizon 2020 nell’ambito delle azioni Marie SkłodowskaCurie.

E siamo quest’anno alla tredicesima edizione di questa interessante iniziativa. Avevamo già sottolineato come questa sia una occasione preziosa per riconciliarci con la pratica scientifica, scoprire l’umanità di chi fa ricerca e comprendere che le domande dello scienziato di professione sono esattamente le nostre, perché l’universo sollecita ogni uomo, potremmo dire, verso questa indagine, a tutto campo.

E proprio l’universalità di questa chiamata si riverbera assai bene nel titolo scelto per la manifestazione di quest’anno, quell’attraente Be a Citizen Scientist che davvero invita ognuno di noi a confrontarsi con l’impresa scientifica, la quale da tempo ha travalicato l’ambito del laboratorio specializzato (con tutta la sua carica esoterica che lo avvolge nell’immaginario collettivo) e – soprattutto grazie ad Internet – è arrivato a bussare alle porte delle nostre case, in cerca di chi abbia curiosità e passione per partecipare a questa impresa.

Ormai la scienza è di tutti, perché veramente tutti possono partecipare a qualche progetto e regalare un po’ di tempo per fare vera scienza, qualunque sia la propria preparazione: è il senso ancora tutto da esplorare del cittadino scienziato, una vera rivoluzione dei tempi moderni. Progetti come ZooUniverse, di cui ci siamo occupati diverse volte, sono appena la punta di diamante di un settore in progressiva, direi irreversibile espansione. 

La Notte dei Ricercatori, ed in realtà tutta la settimana che la comprende, è un’occasione ulteriore e ancor più diretta per entrare in contatto con la scienza dal vivo, declinata in una ampia rosa di possibilità di incontri. Il programma della manifestazione è appena stato pubblicato, vale la pena consultarlo perché nella sua ricchezza troveremo sicuramente il punto in cui la traiettoria scientifica incontra il nostro gusto personale, la nostra voglia di scoperta. 

E le occasioni non mancano, sicuramente! Sapevate ad esempio che la cucina è un eccellente lavoratorio scientifico? La scienza è in tavola si occupa proprio di questo (Frascati, 24 e 25 settembre). O se si vuole nutrire la propria passione storica, Le Mura Aureliane a Porta Latina: storia e restauri costituisce un ottimo science trips per cui dedicare il pomeriggio di lunedì 24 settembre. Oppure, perché no, potremmo trovarci impegnati in “Scacco al bullo”, una partita di scacchi viventi, a Villa Torlonia (Frascati), in quel di domenica 23 settembre!

Signori, qui si fa scienza! 😉 

Ma sono solo alcuni esempi, scelti per significare l’ampiezza del ventaglio delle offerte della settimana: il rimando al programma, come dicevamo, è obbligato, per assaporare il gusto di una scienza articolata in moltissimi modi e intrecciata a tante simpatiche iniziative.  

Perché la scienza è di tutti, è un bene comune davvero. E non conta tanto dirlo, ma (potremmo dire, in linea esatta con il metodo proprio della scienza), dimostrarlo. E questa è un’occasione preziosa, per impararlo. Preziosa, e divertente. 

La scienza infatti è anche gioco, gioco dell’uomo che impara dalla Natura, uno dei giochi più belli che ci siano. Venite dunque a giocare con noi?

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Quella notte per la ricerca…

Siamo ormai rientrati più o meno in attività, lasciando le vacanze come (speriamo) bei ricordi di momenti vissuti in relax e fuori dagli schemi ordinari del nostro quotidiano. Questo non toglie però che non capitino occasioni di divertimento e di stupore, momenti per sperimentare un altro modo di vivere il quotidiano che sia comunque fuori dalla tanto temuta routine.

Uno di questi – che a noi più ci compete – è senz’altro quello di venire a contatto più stretto con la ricerca scientifica, per scoprire magari che quel che istintivamente ci spaventa o sentiamo lontano, è invece un modo intrigante di esporci ad una realtà che è molto più intrigante ed amica di quanto ci aspetteremmo. Per sperimentare, insomma, che l’Universo è qui per essere indagato, conosciuto: e che la cosa può essere insospettabilmente divertente! 

Frascati Scienza organizza (quest’anno sarà il 28 settembre) la Notte Europea dei Ricercatori, proprio nel segno di questo necessario e meritorio lavoro che colma progressivamente il divario tra scienza e vivere comune. Siamo alla tredicesima edizione, che punta specificamente ad incoraggiare ancora di più la partecipazione dei cittadini all’avventura della ricerca scientifica.

Ogni ape è parte di un tutto e vi partecipa attivamente: così possiamo fare noi per la ricerca scientifica, qualunque sia la nostra preparazione o formazione.

 

Difatti il tema dell’edizione 2018 è Be a Citizen Scientist, ovvero diventa un cittadino scienziato, e questo ci è molto caro in questa sede, tanto che assai spesso ci siamo occupati delle grandissime (sempre crescenti) possibilità della Citizen Science, questa “nuova scienza” che finalmente esce dai laboratori specialistici per rendersi disponibile dovunque ci sia l’interesse e la curiosità di partecipare ad un vero lavoro scientifico, e anche di contribuire – non di rado in maniera sostanziale – al progresso in una certa disciplina. Il titolo stesso, abbreviato su Internet in #BEES (api, in inglese), vuole richiamare al modello di organizzazione di questi piccoli laboriosi insetti, dove il contributo di ognuno è fondamentale per il benessere dell’intera collettività.

Tutta la settimana dal giorno 22 al giorno 29 in realtà è “coinvolta” per questa avventura (promossa dalla Commissione Europea, mentre il progetto coordinato da Frascati Scienza è realizzato con il supporto della Regione Lazio, del Comune di Frascati e dell’Ente Parco Regionale Appia Antica, con già una sessantina di partnership attive), nella quale non sarà difficile comunque trovare eventi di sicuro interesse in una zona raggiungibile. Gli eventi si aggiungono quotidianamente ad una lista abbastanza nutrita, e vale probabilmente la pena di seguire l’account Twitter di FrascatiScienza, per rimanere informati sulle novità e avere una panoramica per le diverse iniziative sul territorio.

Sarà un’occasione pratica per lavorare verso quel riavvicinamento tra uomo e scienza che, se pur chiaramente individuato come necessario, attende ancora una adeguata realizzazione. 

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Venerdì, la notte dei ricercatori

Ci siamo, ci siamo. La notte dei ricercatori è ormai vicina: venerdì 29 settembre si apriranno i cancelli di tantissimi istituti scientifici, si porterà la scienza in piazza, gli stessi ricercatori si ibrideranno – se così possiamo dire – con il vivere ordinario, aprendolo alla bellezza dell’indagine scientifica.

Lo abbiamo scritto, è una occasione preziosa per sperimentare direttamente che la scienza è compiutamente umana, ed è anche… avventurosa! Niente a che vedere con l’immaginario (ancora bello vispo, questo sì) che vede lo scienziato come un algido ed asettico sperimentatore, tanto più efficace nel sul lavoro quanto più impersonale e “disincarnato” riesce ad essere. Tutt’altro! La ricerca è curiosità, desiderio di sapere, di conoscere… ed anche di divulgare. Qui su GruppoLocale abbiamo sempre lavorato per  rilanciare un’idea di scienza a misura d’uomo, ed è dunque con piacere che ritorniamo sulla Notte Europea dei Ricercatori 2017 (un progetto finanziato direttamente dalla Commissione Europea) oramai alle porte.

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Quella notte che, più che mai, porta consiglio…

Tutto è scienza, alla fine. E niente lo è, in fondo. In questa apparente contraddizione si può leggere una salutare complementarietà, qualcosa che possiamo avvicinarci a comprendere solo facendone esperienza, e che sicuramente ci può far crescere.

Lo sappiamo: ogni cosa intorno a noi può nascondere infatti una dinamica, un suo compiersi che è scientifico in senso proprio. Che è indagabile con gli strumenti della scienza. E al contempo la comprensione completa, spesso, investe concetti che possono esulare dalla scienza (bellezza, ordine, bontà, solo per fare qualche esempio…), ma questo è un’altro discorso. Quel che ci importa in questa sede è che ogni occasione per recuperare il senso proprio ed autentico dell’approccio scientifico, è sicuramente benvenuta, è certamente meritoria. Può essere un passo prezioso verso la maggiore comprensione del reale, da qualsiasi angolo lo si voglia approcciare.

Perché la scienza è di tutti, è patrimonio comune, e non è certo relegata ai laboratori di ricerca. Ora più che mai, potremmo dire: viviamo in un tempo in cui l’accesso pervasivo alle reti globali di comunicazione, permette virtualmente a chiunque di partecipare a veri esperimenti scientifici, arricchendo la comunità umana  con il suo personale contributo. Si veda, al proposito, appena l’esperienza di Zoouniverse, uno dei punti di ingresso più noti e di successo della citizen science.

Salutiamo dunque con favore l’arrivo della Notte Europea dei Ricercatori 2017, certamente l’evento dedicato alla ricerca più importante in Europa. Evento peraltro promosso dalla stessa Commissione Europea, ad indicazione chiara di quanto sia importante realizzare questa connessione virtuosa tra chi fa scienza e chi la “vive” comunque quotidianamente.

La notte magica sarà dunque quella del 29 settembre (e più avanti posteremo maggiori dettagli anche riguardo il programma), ma sarà soltanto un “pezzo” di una offerta ben più ampia, poiché entrerà nel contesto della Settimana della Scienza (dal 23 al 30 di settembre), ricca di eventi scientifici ed incontri con ricercatori di diverse discipline. Entrambi gli eventi sono coordinati in Italia da Frascati Scienza.

Tutte occasioni preziose per entrare in vero contatto con chi fa scienza per mestiere, e per assaggiare un pochino il sapore dell’impresa scientifica nel suo complesso. Ora che la scienza è chiamata ad una maggiore integrazione con gli altri campi del sapere, a recuperare quella parte dell’umano che – sia pur essendo sempre stata sua propria – nel passato è comunque stata obliata dalla comunicazione mediatica, proprio ora è possibile e bello riprendere contatto con l’avventura scientifica e con chi la compie, la lavora quotidianamente. Per scoprire o riscoprire quanto in realtà la scienza è una dimensione totalmente umana, e dunque una dimensione che ci corrisponde, che fa vibrare qualcosa dentro di noi, che ci può accendere verso una comprensione più viva dell’universo. Dunque, un tesoro comune, di cui riprendere una consapevolezza più piena.

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Una notte per comprendere ed amare la ricerca

Abbiamo già accennato, in un articolo di pochi giorni fa, all’importante evento della Notte Europea dei Ricercatori 2016, evento organizzato da Frascati Scienza, che avrà certamente la sua massima espressione il giorno 30 del mese di settembre.  Come già specificato, per quest’anno e il prossimo il marchio caratterizzante l’iniziativa sarà lo slogan Made in Science che ben esprime quel senso di viva fattualità che è un’impronta dell’autentica attitudine alla scienza, come intervento di comprensione “attivo” sul mondo. Un’azione virtuosa di affinamento della domanda che provoca quasi irresistibilmente la Natura a fornire risposte sempre più articolate e profonde, in una avventura davvero senza alcun limite.

A distanza ormai di pochi giorni, è forse il momento giusto per  dare un’occhiata al programma delle iniziative: programma assai nutrito, che mai come stavolta presente una rosa di opzioni per i palati più vari.

notteuropea16300x250Tra aperitivi scientifici, conferenze, laboratori e giochi, e visite nei centri di ricerca, si  potrà agevolmente trarre ogni vantaggio da una offerta che mostra, nel declinarsi concreto, come la scienza stessa non sia affatto una entità “monolitica” e con la quale magari risulti difficile “entrare in contatto” (come talvolta si teme), ma si tratti invero di qualcosa di accessibile e inaspettatamente articolato. Proprio iniziative come queste appaiono importanti per aiutare a comprendere “dal vivo” l’universo concettuale e pratico dentro il quale si muove chi ha scelto di fare ricerca per mestiere.

In questo articolo vorrei soffermarmi con maggiore enfasi sulle iniziative promosse nell’area di Monte Porzio Catone dall’Osservatorio Astronomico di Roma, anche e soprattutto per una motivazione abbastanza ovvia di appartenenza che mi lega (ormai dal lontano 1998…) a questa realtà. Come è noto, l’Osservatorio è una struttura dell’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, che di suo ha una proposta estremamente ricca ed interessante di iniziative.

Per quanto riguarda dunque specificamente l’Osservatorio, grazie allo sforzo partecipato di chi lavora in tale area, saranno disponibili diverse interessanti soluzioni, come l Planetario digitale, il LightLab, l’Astrolab, l’MPT (il nostro telescopio per le osservazioni stellari) ed anche una conferenza sulle onde gravitazionali – argomento decisamente di stringente attualità, del quale anche qui ci siamo occupati in diverse occasioni.

Per chi vive o si trovasse da quelle parti, è un’occasione sicuramente da cogliere al volo, un momento privilegiato per sperimentare una rinnovata coniugazione tra l’Istituto e il territorio, una coniugazione del resto che si rivela non da oggi come una cifra caratteristica dell’Osservatorio, che nel tempo ha sperimentato – sovente, con ottimo successo di pubblico – diverse strategie comunicative, sempre nel segno di quella “alta divulgazione” che ha visto e vede in prima linea gli stessi ricercatori protagonisti delle ricerche più affascinanti ed attuali.

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L’Osservatorio Astronomica di Roma,  in una recente e suggestiva immagine di Luca Zappacosta

L’Osservatorio ha appena completamente rinnovato il suo sito web, proprio nel segno di una maggior fruibilità anche da parte dei non addetti ai lavori, nell’ottica dunque di una comunicabilità scientifica più ampia e al passo con i tempi. Un piccolo – ma credo efficace  -segno di una volontà chiara di muoversi in direzione di questa idea di relazionalità ampia comunicazione che del resto si presenta come tratto ormai imprescindibile – complice anche la rivoluzione delle comunicazioni di questi ultimi anni – di tutta la scienza moderna.

La Notte dei Ricercatori di Frascati Scienza è un progetto finanziato dalla Commissione Europea. Per una articolazione completa della manifestazione ricordiamo che è disponibile anche il comunicato stampa in formato PDF stampabile.

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Una notte “made in science”

Possiamo dirlo, il  “made in Italy” è grazie al cielo ancora un segno di grande qualità, per il resto del mondo: quel segno che ci siamo abbondantemente meritati, per l’eccellenza dei nostri prodotti più tipici. Sulla scorta di questo slogan si basa la felice decisione di denominare made in science il tema della Notte dei Ricercatori, una interessante iniziativa organizzata da Frascati Scienza, che perviene quest’anno alla sua undicesima edizione. Il marchio Made in Scienze accompagnerà e distinguerà tanto l’edizione del 2016 quanto quella del prossimo anno.

La notte – che è poi è quella del 30 settembre 2016 (segnatevi la data!) – ripropone un evento che ha lo scopo di avvicinare chi fa scienza a chi ne fruisce, direttamente o indirettamente, facendo – almeno per una notte, appunto – felicemente “saltare” ogni steccato, sempre più artificioso del resto, tra i due ambiti. Facendo, in altri termini, felicemente collidere i due universi, in una visione più ampia che mostra in modo trasparente come siamo esattamente tutti coinvolti. E come la scienza sia prima di ogni altra cosa, un’avventura culturale e un’avventura del pensiero, dalla quale è bello poter essere abbracciati, poter essere condotti, a qualsiasi livello questo possa avvenire.

manifesto WEB

La Notte Europea dei Ricercatori 2016 ha il suo fulcro nell’Area Tuscolana, ma coinvolge ormai un esteso numero di città italiane: Roma, Firenze, Milano, Trieste, Genova, Modena, Ferrara, Napoli, Palermo, Bari, Cagliari, Catania, Lecce, Parma, Pavia, Reggio Emilia, Sassari, Frascati, Carbonia, Cassino, Gorga, Grottaferrata, Monte Porzio Catone. Questo a conferma dell’efficienza di un circolo virtuoso che allarga la sana curiosità scientifica a gran parte del territorio nazionale, con potenziale beneficio di tutti.

In un anno denso come pochi altri di scoperte scientifiche di largo impatto e di vasta eco nell’opinione pubblica – ricordiamo appena la rilevazione delle onde gravitazionali ad un secolo esatto dalla loro teorizzazione, nonché la recentissima scoperta di un pianeta simile alla Terra orbitante intorno a Proxima Centauri, la stella a noi più vicina – ogni iniziativa volta a disseminare la scienza sul territorio è ovviamente meritoria. Di più, una come questa, che si propone, in ultima analisi, come un incontro di umanità: l’umanità di chi fa ricerca di mestiere, con l’umanità di chi segue con interesse e speso con passione non inferiore a chi se ne occupa per professione.

Sono infatti scoperte che vanno ben al di là della semplice aggiunta di dati e numeri nei taccuini degli esperti (o negli hard disk, magari), che travalicano ogni ambito meramente professionale, e che che chiamano insistentemente ad un nuovo modo di guardare e pensare il cosmo stesso, e l’avventura scientifica nel suo insieme.

La Notte Europea dei Ricercatori è un progetto promosso e finanziato dalla Commissione Europea, in una rete di iniziative che coinvolge diversi paesi. Nel più squisito anelito della scienza. che è sempre stata intrinsecamente transnazionale.

Se ne avete la possibilità, accogliete questo invito ad una notte un po’ diversa dalle altre. Direi che ne vale proprio la pena.

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Notte europea della ricerca

Ormai ci siamo. Manca appena una settimana alla notte europea della ricerca, un evento che può ormai vantare una serie di iniziative dislocate lungo tutta l’ampiezza dell’italico stivale, Il programma difatti è ampiamente variegato e presenta iniziative davvero per tutti i gusti: tali che ogni palato anche appena curioso di assaggiare il sapore della ricerca, possa certamente trovare piena soddisfazione.

La notte europea dei ricercatori  è un progetto finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’associazione Frascati Scienza. Come già accennato, la bella novità di questa edizione è che accanto alle tradizionali sedi di Roma e Frascati si è aggiunto un network di altre località, quali Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Catania, Bari, Cagliari, Pavia,e Pisa. Veramente diventa così anche una notte italiana (per dirla con Ivano Fossati) oltre naturalmente a rispettare e rilanciare la sua connessione con la nostra Europa, certamente virtuosa almeno sotto il profilo della scienza e dell’innovazione.

banner 300x250Come anticipato, il programma è veramente ghiotto. Solo per limitarci – per motivi di prossimità geografica con lo scrivente – ad alcune iniziative che graviteranno nell’area di Roma e Frascati, mi piace segnalare ad esempio “Io dico l’universo” (seminario e visita ai centri di ricerca), chiacchierata affascinante (visto l’argomento) sui grandi temi della fisica moderna, compreso l’elusivo e tanto favoleggiato bosone di Higgs. Ma è solo una tra le tante iniziative che potete trovare nel programma della manifestazione.

L’Osservatorio Astronomico di Roma (come magari sapete, l’ente presso il quale lavoro) è “in campo” il prossimo venerdì con tre intriganti appuntamenti, che mi piace qui ricordare nel dettaglio. Inizio da Giochiamo con la luce in cui si potrà toccare con mano (per così dire…) la natura misteriosa e bizzarra della luce, con esperimenti attraverso i quali proprietà note e meno note dei fotoni (gli amici, insomma, del nostro caro Phòs, di cui i lettori di questo blog già seguono le curiose peripezie) saranno illustrate in modo rigoroso ma divertente. Ci saranno – tempo atmosferico permettendo – anche osservazioni al telescopio MPT, uno strumento particolarmente adatto ad ammirare in ottimo dettaglio gli oggetti planetari e la nostra amata Luna. Se siete da quelle parti, suggerirei inoltre di non mancare l’appuntamento con Un due tre, Stella! (Monologo per una matita, un pianoforte ed un astronomo) in cui, in un delizioso interscambio tra i linguaggi della scienza, dell’arte e della musica, verrà raccontata la meravigliosa storia della nascita di una stella.

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L’osservatorio astronomico di Roma prende parte alla Notte Europea del Ricercatori, con diverse iniziative.

Insomma i motivi per essere interessati non mancano di certo. Una notte insomma che potrebbe valer la pena innanzitutto frequentare e poi… ricordare. Dove le tanto deprecate barriere tra chi fa ricerca e chi comunque la sostiene e la finanzia (in quanto cittadino d’Europa) e ha il diritto di trarne beneficio, si stemperano in una amichevole condivisione. Dove si capisce, sopratutto, che la differenza non è tra chi studia il cielo per mestiere e chi lo fa per passione personale. Ma tra chi guarda il cielo con stupore e chi invece non si stupisce più.

Ecco. La notte europea dei ricercatori ritorna anche per questo, perché per ricominciare a stupirsi non è mai tardi. Perché, davvero, “solo lo stupore conosce”, come diceva Gregorio di Nissa, molti secoli fa. E come ancora pensano molti di noi, adesso.

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