Mese: Luglio 2016
Tovagliolino di un pranzo a Trevi, scherzosamente istoriato da Andrea Bellaroto |
C’è una grande fame di senso, di significato, avvertibile ormai a tutti i livelli.
Non c’è niente da fare: devo (anche) capire dove sono per capire profondamente chi sono.
Allora, per (almeno) un po’ i miei post saranno qui.
Il motivo invece si trova qui e anche qui.
Se venite a trovarmi, mi fa piacere. Tranquilli, c’è molto posto.
Una cosa, soltanto: le bibite fresche le portate voi?
Come alcuni di voi sapranno, da un po’ di tempo abbiamo avviato, in parallelo a questo antico sito – che da molto tempo carbura su un solido ed onorevolissimo motore WordPress – la sperimentazione di una pubblicazione su Medium.
Medium è probabilmente una delle poche reali novità nel panorama della comunicazione web, forse la più convincente alternativa al classico (e un po’ obsoleto?) paradigma del blog, con il suo schema sedimentato di post/commenti/link, e così via (secondo una declinazione che ormai tutti noi conosciamo bene). Su Medium si può intervenire anche evidenziando alcuni passaggi di un certo post, oppure inserendo un commento relativo ad una frase, ad un paragrafo. Questo chiaramente apre la strada ad un modo di interazione e di relazione che è attraentemente più granulare e puntuale dello schema “ortodosso” al quale siamo così assuefatti da non porlo probabilmente più in discussione.
Ebbene, coerentemente con il nostro approccio empirico, abbiamo scelto anche davanti a questa opportunità di sperimentare. Usiamolo seriamente, e vediamo come va – cosa accade, in termini di visibilità dei contenuti ed interazioni con i lettori.
Per darci una ragionevole possibilità di provare, fino al giorno di Ferragosto (tanto per darci una data) GruppoLocale pubblicherà (quasi?) solo su Medium, e dunque questo sito rimarrà sostanzialmente “in attesa”, a parte ovviamente le attività di commento ai post.
Al termine del periodo di prova, avremo sicuramente più dati per capire quale binario seguire (o se continuare a seguirli entrambi). Per chi è interessato alle nostre tematiche, dunque, l’invito esplicito è a registrarsi su Medium e partecipare alla nostra pubblicazione, utilizzando appunto le interessanti possibilità di questa piattaforma. All’inizio può essere un po’ spiazzante, può essere una piccola sfida quella di comprenderne le modalità di funzionamento, ma con un po’ di pazienza e soprattutto con le ottime guide disponibili, la cosa è senz’altro fattibile.
Eccoci dunque pronti per valutare una altra opportunità. Nel tempo, GruppoLocale è passato da un sito “fatto a mano” (scrivendo espressamente tutto l’HTML necessario), a PostNuke, poi a eNvolution… infine siamo approdati su WordPress, un motore certamente molto ben fatto e molto stabile.
Potremmo fermarci qui, certo. Però noi siamo così, ci piace fare esperimenti. Ci piace imparare facendo, come del resto si fa per comprendere il mondo fisico, da Galileo in poi 🙂
Dunque si prova, si ragiona, si traggono le conclusioni. Il nostro laboratorio è aperto e al lavoro!
A proposito, non trascurate di lasciare anche un commento anche breve in calce a questo articolo, per esprimere la vostra opinione (come si dice, ma davvero, il vostro feedback è la cosa più preziosa).
A volte ritornano, potremmo dire. E a volte sono proprio le cose belle che ritornano. Sono anche le occasioni sincere di fare esperienze nuove e profonde, che possono ripetersi. Perché non tutto sfiorisce in un giorno, perché una costruzione lenta può avvenire, qualcosa che umilmente sfida il nostro abituale cinismo, semplicemente accadendo. Avviene, infatti.
L’esperienza di Mediterranea dello scorso anno (alla quale ho avuto l’onore di prendere parte come docente) è stata già debitamente raccontata in questo ambito, come pure ha avuto una buona ricaduta in altri contesti, nonché una discreta copertura da parte dei media (qui citiamo per concisione appena Repubblica.it e ANSA). Soprattutto è stata una esperienza che ha arricchito, tanto chi vi ha partecipato come studente, quanto chi è salito a bordo in veste di “professore” (per poi trovarsi a mettere in gioco tutta la propria umanità, come inevitabilmente avviene in navigazione). Ma credo di poter dire, è stata una esperienza intrigante anche per l’equipaggio, alle prese con un esperimento “accademico” innegabilmente sui generis.
Dunque, ecco la notizia. Grazie ad una serie di circostanze favorevoli (tra le quali una attenzione che di questi tempi oserei definire illuminata, da parte dell’ufficio divulgazione del mio ente, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, e la appassionata disponibilità di Progetto Mediterranea e del Consorzio Interuniversitario per la Fisica Spaziale) sono molto lieto di poter scrivere che quest’anno l’esperienza di Mediterranea si ripete.
Si sono infatti aperte da pochissimi giorni le iscrizioni per la selezione dei cinque ragazzi che potranno salire a bordo del bel Mikado 56 di Progetto Mediterranea, per una intera settimana (dal 24 settembre al primo ottobre), e così prendere parte in tal modo ad una esperienza formativa davvero unica, che permetterà loro di unire l’apprendimento dei misteri del cosmo e di quelli delle navigazione, in un contatto ideale che riprende e al contempo chiarisce l’unità inscindibile dell’umano desiderio di conoscenza e di avventura, sia esso tra i mari intorno a Cipro (come sarà per questa edizione) o tra i quasar più remoti.
Per partecipare alla selezione – che avverrà essenzialmente per merito, come per lo scorso anno – è necessario essere iscritti alla facoltà di Fisica o Astrofisica, in una università italiana, e non avere compiuto il ventiquattresimo anno di età. Per i particolari comunque rimandiamo alla necessità di una attenta lettura del bando ufficiale, che è appena stato diffuso ai rettori delle varie università (e che contiene anche una dettagliata panoramica delle lezioni che si terranno a bordo). Il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione è fissato al giorno 25 luglio.
Un’ultima cosa, prima di lasciarvi alla compilazione del bando. Per avere un “assaggio” di quello che è stato Mediterranea nella sua prima edizione, quella dello scorso anno (che si è svolta al largo delle coste turche, presso lo stretto dei Dardanelli) oltre a dare una scorsa ai resoconti già citati, è magari utile prendersi un paio di minuti per vedere – o rivedere – il bel video realizzato da Media INAF, che riesce a catturare e diffondere efficacemente buona parte dell’aspetto anche stimolante e intelligentemente giocoso che ha accompagnato la settimana in barca.
Questo è lo spirito di Astrofisica su Mediterranea, in ultima analisi. Conoscere, crescere, capire, viaggiare la diversità (di ambienti, di popoli, di concetti), in maniera amichevole e relazionale. Scartando ogni approccio astratto ed accademico, dunque, e piuttosto giocandosi in prima persona come soggetti aperti, disponibile ad incontri: soggetti europei (e mai come adesso è forse necessario rilanciarlo) e abitanti del Mediterraneo, culla di civiltà antichissime e di tradizioni che dobbiamo riprendere, per dare maggior peso e significato al nostro essere uomini in questo millennio.
Una settimana, dunque, per imparare, conoscere e mettersi in relazione. Per prepararsi sempre meglio a vivere ed operare in un mondo che cambia in fretta. Oggi più che mai.