Blog di Marco Castellani

Tag: Gaia

Terzo giorno a Leiden

Oggi finalmente degli spiragli di sole allietavano Leiden, anche se tratti. Ma che freddino la mattina e la sera. Abbiamo atteso l’autobus, io e Luigi, questa mattina per più di mezz’ora, non abbiamo per nulla capito come mai. E l’altro che ci doveva portare all’istituto di astronomia non sembrava passasse in orari accettabili. Abbiamo ipotizzato fosse festa nazionale, vedi a non conoscere il posto. Mah!

Avanti ancora con il lavoro, anche se a volte uno avrebbe la fretta di voler fare di più e meglio; purtroppo il presto a volte, mi sembra, è nemico del bene. Bisogna pure avere pazienza, e vedere le cose che si costruiscono piano piano. Anche con i rapporti tra le persone; lavorare fianco a fianco, parlare, interagire, scherzare, prendere il caffè insieme: mi rendo conto che non sempre si può lavorare a distanza via E-mail. Scopro l’acqua calda, ma lo dico lo stesso. Ebbene, no, anche nell’epoca del web, non si può prescindere dal contatto; dopotutto non viviamo (ancora) solo dentro uno schermo: voglio dire che tutto questo si traduce anche in effetti positivi sul lavoro.

Anche, credo, il fatto che si sia stati bene alla cena al ristorante indoesiano, dove ci ha portato Antony. Tante cose passano, ma i rapporti umani veri, lavoro o no, rimangono e stabiliscono delle connessioni che – insomma – non si lavano via col tempo, che portano qualcosa, che arricchiscono. Le persone sono delle ricchezze, ognuna avrebbe qualcosa da farti capire, una visione del mondo dalla quale potresti imparare. Mah, dico cose sconclusionate? Troppo ingenuamente romantiche? Forse sarà l’ora… ora vò a dormire, che è meglio. Domani ci aspettano i datataker. Cosa sono ? Ah cose di Java, lassa stà… 😉

Loading

Secondo giorno a Leiden


Nice house in Leiden
Inserito originariamente da Michiel2005

Premessa: poichè ho ben pensato di non portare il cavetto per scaricare le foto digitali, ho pensato di appoggiarmi a qualche foto che trovo su Flickr. Tra l’altro, ormai le foto su web sono così tante e di tanti posti, che uno potrebbe andare in giro senza fotografare niente, al limite, e scaricarsi le foto dei posti che ha appena visitato!

Oggi giorno piuttosto piovoso; colazione abbondante e varia in albergo (ma quanti tipi di pane hanno, qui??). Poi autobus e giretto a piedi fino a prendere il secondo autobus per l’istituto di astronomia. Ma stavolta abbiamo capito, domani dovremmo andare più diretti!

Mattina e pomeriggio a dedicarsi al “javismo” (come dice Luigi), ovvero alla comprensione e alla sistemazione delle procedure in Java per la pipepeline del satellite Gaia. Alternando momenti di esaltazione (finalmente si capisce) ad altri di … sconforto (per le cose ancora da capire). Ma ha ragione Luigi, si va avanti, piano ma si va avanti! E il fatto che il gruppo sia assieme fisicamente è confortante perchè uno capisce pure che i dubbi che ha… non li ha lui solo. E insieme si dipanano meglio. Certo che è una cosa molto diversa dal lavoro che ho fatto finora: è un grande progetto in cui tutti devono riempire ordinatamente la loro casellina. Eppure c’e’ spazio per la creatività e l’inventiva: tu hai quella casellina ma lì, come dire, sei tu che comandi: tu hai le competenze per mettere quel pezzettino a posto. Curioso, ma interessante. Staremo a vedere come la cosa evolve. Certo che senza questo progetto chissà se sarei mai venuto a vedere Leiden.

La sera cena con amici/colleghi in un posticino simpatico della cittadina. Sono venuti anche dei colleghi che lavorano qui in Olanda e non vedevo da una vita: è stata una bella sorpresa, ho trovato persone molto simpatiche e soprattutto umane. L’umanità scalda – e qui ci vuole perchè stasera il tempo era freddino alquanto e sempre piovoso. Bello però, già l’ho detto, il gioco delle luci gialline sui canali a sera, sembra proprio una piccola Venezia, benchè il tipo di case sia certo piuttosto diverso.

Ora a nanna, domani altro javismo. E’ come un grande puzzle da riempire questo progetto, ma pian piano vuoi vedere che mettiamo i pezzettini a posto? Ci vorrà un pò, ma se manteniamo un atteggiamento positivo e costruttivo (almeno ogni tanto eh), vedi che ce la facciamo.

Macchine avanti piano, e ora a ninna a ricaricare le batterie per un altro giorno 😉

Loading

Ritorno da Teramo

Tornato ieri sera dalla tre giorni all’Osservatorio di Teramo, per il progetto del software del satellite GAIA prossimo venturo. Partito un pò dubbioso sull’esito e sull’utilità del piccolo meeting. Sono contento ora invece, perchè tra le nebbie piuttosto oscure delle cose da fare (in questo ancor misterioso linguaggio chiamato Java) grazie ad uno sforzo congiunto di diversi cervelli (oltre il mio, su cui non farei un affidamento esagerato…), si è cominciato a vedere un pochino di luce….

…ed è quello che ci vuole per andare avanti, bastano dei piccoli risultati per aver la spinta a procedere (almeno per il sottoscritto!)

Come contorno, deliziose cene a base di arrosticini e altre ottime pietanze, il che certamente non nuoce ! 🙂

Pubblicato con Flock

Loading

Tre giorni a Bologna…

Alla fine è andata bene, questa piccola trasferta a Bologna per i tre giorni di corso di Java della unità CU5 del progetto di Gaia di ESA. Bisogna proprio che butti giù due note, anche se il tempo è sempre poco (oppure il lavoro da fare sarebbe sempre tanto..??), ma altrimenti questo mio povero blog rimane un pò troppo in standby…

E’ stato, come pensavo, un corso abbastanza intenso, in termini di cose fatte e soprattutto di cose “semicomprese” da ricomprendere e ruminare una volta tornati a casa. Comunque è stato utile per capire la direzione che sta prendendo questo grosso progetto (del satellite Gaia che sarà lanciato nei prossimi anni), e regolarsi di conseguenza. Primo, mi devo decidere ad imparare bene Java: tutto l’environment in effetti si svolge su questo linguaggio, prima si apprende meglio è. E’ come qualche anno fa era per il Fortran: io (e taluni altri) lo uso ancora, ma certo non è il linguaggio… del futuro! Poi, è stato bello interagire con gli “insegnanti”, MR e FDA, una coppia (proprio: sposati tra loro) molto disponibile per charimenti ed altro, oltrechè ovviamente esperta nel proprio lavoro.

Poi.. Bologna, i portici… lo stare in un’altra città tutto d’un botto.. il viaggio in treno da solo, nella quiete… il gioco di aggiornare il microblog dal telefonino – un pò per farmi compagnia nei momenti in cui ero da solo (i link puntano ad alcuni post fatti in diversi momenti) l’impaccio di dover mangiare da solo, il primo e il secondo giorno (prendete nota: odio andare al ristorante da solo!!), e il divertimento di occasionali scambi di battute con le vicine di tavolo (e io che sono timido!) …

… l’albergo, la colazione la mattina, la corsa verso l’Osservatorio, con la cartina in mano… il ritorno con il collega LP.. la partita vista a casa mia, con tutti i bimbi intorno… la cena sociale, il ristorante carino e le persone simpatiche, non tante così che si poteva stare tutti assieme, le gag fatte con LP piaciute anche agli altri… tante piccole cose da ricordare, come in ogni viaggio, come in ogni istante forse (ma nei viaggi, mi sembra più facile tenere gli occhi aperti per vedere)…

Loading

Page 3 of 3

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén