Blog di Marco Castellani

Tag: Giove

Lavori in corso (su Io)

E’ sempre in “beta”. Come ogni servizio web 2.0 che si rispetti, d’altra parte! Così potremmo definire la superficie di Io, il celebre satellite di Giove. Del resto, basta guardare la sua superficie: questo satellite gioviano ha il record singolare di essere il corpo del sistema solare più attivo dal punto di vista vulcanico.

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La bizzarra superficie di Io, luna di Giove. Crediti: Galileo Project, JPL, NASA

Quello che risulta dalla superficie è proprio l’impressione di un corpo in perenne (ri)costruzione, ad opera degli onnipresenti flussi di lava. Veramente singolare! Guardate anche la definizione spettacolare dell’immagine: è stata generata usando dati del 1996 della sonda Galileo della NASA, ed è centrata sulla superficie del satellite che “guarda” lontano dal pianeta gigante. E’ stata un po’ “migliorata” per far notare anche piccoli particolari, perfino di pochi chilometri. Rimarchevole l’assenza di crateri da impatto: questo ci fa pensare che l’intera superficie sia continuamente coperta da nuovi depositi, molto più rapidamente anche della formazione di nuovi crateri.

Qual è l’energia alla base di tutta questa esuberanza di Io? I dati suggeriscono che Giove potrebbe essere implicato, così come le altre lune. In particolare, le forti interazioni gravitazionali potrebbero ben essere alla base della fervente attività vulcanica.

Dunque, lavori (sempre) in corso su Io…

Sorgente originale: APOD del 4 agosto

 

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Nuove immagini Hubble della collisione di un corpo celeste su Giove

…Colpo di scena!, potremmo ben dire. Le procedure di routine, di controllo e calibrazione del Telescopio Spaziale Hubble, sono state bruscamente interrotte allo scopo di permettere al telescopio – recentemente “rimodernato” nella sua strumentazione – di poter osservare la macchia in espansione nel pianeta gigante Giove. Tale macchia, causata dall’impatto di una cometa o di un asteroide, si va modificando addirittura su scala giornaliera ed è dunque assai interessante da osservare…

C’è davvero un bel daffare per gli osservativi. Negli ultimi giorni i più grandi telescopi del mondo si sono assegnati un compito comune: guardare Giove. E per non perdere una occasione forse unica, Matt Mountain, il direttore dello Space Telescope Institute a Baltimora, ha deciso di destinare del tempo supplementare al lavoro di un team di astronomi per l’indagine della macchia in espansione sul pianeta gigante.

Una vista ravvicinata della nuova macchia scura su Giove
acquisita con la WFC3 di Hubble il 23.7.09
Crediti:
NASA, ESA and H. Hammel (Space Science Institute, Boulder, Colorado)
and the Jupiter Comet Impact Team

L’immagine acquisita da Hubble qui riprodotta, presa in data 23 luglio, rappresenta di fatto la più definita immagine in banda visibile di questa singolare caratteristica, ed è anche la prima osservazione scientifica effettuata dal telescopio spaziale con la nuova camera, la Wide Field Camera 3 (WFC3), che è appunto uscito “anticipatamente” dalla fase di testing appunto per riprendere questo straordinario evento.

Gli scienziati non nascondono la grande soddisfazione che l’esame dei dati ottenuti dalla WFC3 ha regalato loro: il livello di dettaglio è straordinario, e questo fa davvero ben sperare per tutta la futura scienza che si potrà effettuare con la nuova camera: grazie davvero all’applicazione meticolosa degli astronauti che hanno compiuto la recente missione su Hubble, una nuova era per il telescopio spaziale pare si stia finalmente aprendo…

Riguardo la macchia scura, è stata scoperta da un astrofilo australiano, Anthony Wesley, il 19 luglio di quest’anno: è una macchia creata dall’arrivo di un piccolo oggetto nell’atmosfera di Giove (e dalla successiva sua disintegrazione). L’unica volta in cui qualcosa di simile è stato visto su Giove è stato ben quindici anni fa: forse qualcuno si ricorderà; era il 1994, quando la cometa Shoemaker Levy 9 colpiva la superficie di Giove…

SpaceTelescope Press Release

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