Blog di Marco Castellani

Tag: nebulose planetarie

Le ali della farfalla

Davvero, le stelle ci riservano il meglio – dal punto di vista artistico – proprio nelle loro ultime fasi di vita. Se quelle grandi ci stupiscono con l’esplosione a supernova, per quelle più piccoline come il nostro Sole oppure M2–9, nell’immagine, il destino è di trasformarsi in nana bianca espellendo nello spazio gli strati gassosi più esterni.

La Nebulosa Farfalla, vista da Hubble.
Crediti: Hubble Legacy ArchiveNASAESAProcessing: Judy Schmidt

L’arte viene chiamata in causa proprio allora, perché il gas espulso forma spesso delle figurazioni meravigliose, chiamate nebulose planetarie. Sconfinate pitture celesti che svaniscono piano piano, nell’arco di migliaia di anni.

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La complicata bellezza del cielo

L’enigma della bellezza è qualcosa che attraversa i millenni, non è certo una novità. C’è sicuramente una bellezza che riveste i caratteri della complessità, nelle cose e nelle persone. Questa bellezza complessa – non sorprendentemente – la ritroviamo anche nel cielo.

NGC 6891 è una nebulosa planetaria che si trova nella costellazione del Delfino. L’immagine rivela una grande ricchezza di strutture, tra cui un alone sferico che si espande molto velocemente, e due gusci di forma ellissoidale, orientati in modo diverso. Studiando i loro movimenti, gli astronomi ritengono che uno dei gusci abbia 4800 anni mentre l’altro sia più anziano, con un’età stata di 28000 anni. Bellezza che rivela una irriducibile complessità.

La nebulosa planetaria NGC 6891.
Crediti: NASA, ESA, A. Hajian , H. Bond , and B. Balick ; Processing: Gladys Kober

Le nebulose planetarie sono stelle che stanno esaurendo il loro combustibile e si stanno avviando sul viale del tramonto, riservandosi un momento di gloria (e di grande bellezza, appunto) prima di iniziare la lenta fase di nana bianca.

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La straordinaria spirale di LL Pegasi

Cosa può aver mai creato la strana struttura a spirale della parte sinistra dell’immagine qui riprodotta? Nessuno lo può dire con certezza, per quanto sia probabilmente da collegarsi al passaggio di una stella binaria in fase di nebulosa planetaria, con conseguente espulsione nello spazio degli strati più esterni della sua atmosfera.

La straordinaria spirale cosmica in LL Pegasi (Crediti: ESA, Hubble, R. Sahai (JPL), NASA)

L’enorme spirale si estende per un diametro di circa un terzo di anno luce e, con i suoi quattro o cinque giri completi, presenta una regolarità davvero senza precedenti. Considerato il tasso di espansione del gas facente parte della spirale, si può prevedere che un nuovo “strato” debba apparire circa ogni 8oo anni; tempo confrontabile a quello necessario alle due stelle per porsi in orbita una intorno all’altra.

Il sistema stellare così definitosi è noto comunemente come LL Pegasi (o anche con la sigla AFGL 3068). La stessa inusuale struttura è stata catalogata come IRAS 23166+1655. L’immagine qui sopra è stata presa nella banda del vicino infrarosso dal Telescopio Spaziale Hubble. Perché la spirale “brilli” nel cielo è anch’esso un bel mistero: l’ipotesi al momento più attendibile sembra coinvolgere un meccanismo di illuminazione “di riflesso” da parte di stelle vicine.

APOD del 10.09.2004

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