Blog di Marco Castellani

Tag: Simone

Come un primo giorno di scuola

Agnese era pronta quasi un’ora prima di entrare. Simone si è alzato senza protestare, senza farsi pregare.
 
Allora, tutti pronti. Proprio ieri siamo tornati finalmente a casa, in modo da stare vicino a scuola. Non c’è ancora la cucina. Non abbiamo il salone. Però ci sono i pavimenti rifatti, tutte le pareti ridipinte. La doccia nuova. E la camera matrimoniale, la camera mia e di Paola, che è quella – finalmente – quella sopra il parco. Da quanto la volevo!
 
Con la piccola Agnese ci siamo fermati a fare colazione al bar, non avendo altre possibilità. Lei si è presa un cornetto e giudiziosamente ne ha messo metà in una bustina per mangiarla a merenda (con dolcissima previdenza… mi intenerisce vedere come comincia a mettere attenzione e cura nelle piccole cose).
 
E arriviamo a scuola, e vedi che l’eccitazione contagia un pò tutti – genitori, bimbi. Vediamo chi è il nuovo maestro, vediamo dov’è la classe quest’anno. Le porte a vetri si aprono e capisci che comunque è un evento che sta per iniziare.
Caffetteria scolastica. Foto storica.
Si può iniziare con stupore e quasi con trepidazione, con gli occhi e il cuore aperti. L’inizio brilla per ogni cosa. Cosa chiedere ad un professore?  “Ci sono così tante cose in questo mondo che non so e che voi potreste spiegarmi, con gli occhi che vi brillano, perché solo lo stupore conosce.” (dal bellissimo post nel blog di Alessandro D’Avenia)
 
Allora la lezione che io adulto posso trattenere, da tutto questo, è che è bello iniziare, è certamente bellissimo. Ma si può ricominciare sempre, sempre si può ripartire. Domandare la bellezza, lo stupore. Chiedere, umilmente, che il cuore sia colpito. Di nuovo, aperto.
 
Come un primo giorno di scuola, insomma.

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Come Gianni Rodari…??

Ci sono delle volte che Simone riesce a dare delle ottime soddisfazioni al papà, questo è certo. L’ultimo episodio notevole, in questo senso, è avvenuto appena pochi giorni fa: stavo riguardando la favoletta del Gatto Tigrato, che avevo scritto su un suggerimento di Simone qualche tempo fa, e nel farlo avevo lasciato per qualche istante l’inizio della storia sullo schermo del computer. Passa Simone e con la sua curiosità spiccata si “impiccia” e si mette a leggere… riconosce la favoletta scritta per lui (che portò anche alla maestra) e si mette a rileggere l’inizio. Poi comincia ad esaltarsi, legge e rilegge le prime righe e col ditino segue le parole… “ma papà, la descrizione è proprio bella, vedi quando si parla del gatto… ma con tutti gli aggettivi per bene, come gli scrittori veri… sì sì devono metterla nei libri.. è… é come Gianni Rodari…!!!”.

Corre dalla mamma e le racconta che papà però è bravo a scrivere le storie. La mamma lo guarda e sorride. Papà è innegabilmente soddisfatto: bravo o meno bravo che sia a scrivere storie (certamente il paragone con Gianni Rodari è assai lusinghiero ma pure parecchio “azzardato”), un obiettivo l’ha certamente centrato, guardando la soddisfazione di questo piccolo bimbo… 😉

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Auguri Simone!

Auguri auguri mio (non troppo) piccolo Simone, per i tuoi nove anni appena appena compiuti!

The most wilful
The most beautiful
The most truly fantastic smile
I’ve ever seen

Mio piccolo bimbo alla conquista del mondo
(e come mi piace guardare il tuo diventar grande…)

You bring me so much joy
And then you bring me
More joy

(Kate Bush, “Bertie”)

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Il castorino combinaguai…

Succede. Accade che magari il papà sta al computer, e profittando della quiete serale, passa un pò di tempo commentando qualche blog, riprendendo qualche piccolo racconto sempre da terminare…

E arriva d’un ben tratto questo pupoletto (con addosso il piagiama nuovo foffoloso che al papà piace tanto..!) e gli dice “Papà vieni? Che mi racconti un’altra storia del castorino…? Dài, corta corta..”

Il papà esita, ma alla fine cede, segretamente compiaciuto e meravigliato che il “canovaccio” del castorino – una serie di storie inventate al momento, in cui vi è la situazione costante di un castorino che abita in un appartamento, e mentre il padrone è al lavoro, ne combina di tutti i colori – che insomma questa serie di piccole storie, inventate per Simone ormai tempo fa, vengano ancora richieste !

E il papà pensa che è bello, in fondo, inventare storie, e avere qualcuno a cui piace ascoltarle… 😉

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