Blog di Marco Castellani

Mese: Novembre 2004

Qualche notizia su SPITZER

Il telescopio Spitzer, lanciato nello spazio nell'agosto 2003, produrr? nei suoi 3 anni di operativit? una serie di immagini all'infrarosso di oggetti nello spazio con lunghezza d'onda compresa fra 3 e 180 micron ( 1 micron essendo la milionesima parte di 1 metro). Spitzer ? il pi? grande telescopio all'infrarosso mai lanciato…

Con i suoi strumenti offre la possibilit? di scrutare zone dell'universo che sono precluse ai telescopi ottici. Esso infatti pu?, attraverso la visione all'infrarosso, penetrare attraverso le dense nubi di gas,permettendo in tal modo di indagare nelle regioni di formazione delle stelle, nei centri delle galassie e nei sistemi planetari di pi? recente formazione. La visione all'infrarosso consente di analizzare anche gli oggetti pi? freddi dello spazio, come le stelle pi? piccole poco luminose, i pianeti extra-solari e le nubi molecolari giganti. Spitzer ? raffreddato (-273 C) per preservarlo dal suo calore interno ed ha uno scudo che lo protegge dal calore solare; ? poi collocato su un'orbita solare e sufficientemente lontana dalla Terra per permettergli di raffreddarsi rapidamente senza dover portare a bordo grandi quantitativi di refrigerante, con evidente risparmio sui costi della missione. Spitzer oltre che missione finale del Programma grandi osservatori della NASA ? anche parte del Programma di ricerca delle origini che ha lo scopo di fornire informazioni che metteranno in grado la comunit? scientifica di capire le nostre radici cosmiche e come si formano le galassie, le stelle ed i pianeti.

Link:

http://www.spitzer.caltech.edu/

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DART rimane a terra, ma parte la nuova Soyuz

La povera DART, il modulo spaziale completamente automatizzato, rimane a terra. La data del lancio previsto per oggi è ufficialmente “da determinarsi”,  a causa di dubbi sollevati da una delle revisioni di routine. Ma per una che resta c’è una che parte. La nuova capsula Soyuz 2, si è felicemente staccata da terra alle 18.30 di ieri pomeriggio dal cosmodromo di Plesetsk. La capsula verrà usata regolarmente solamente dal 2007 in una collaborazione tra l’ESA e l’agenzia Russa.

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Satellite Swift

Dal sito Swift.gsfc.nasa.gov  volentieri traduco e riassumo in queste brevi note i temi della missione di studio dei lampi gamma da parte del satellite Swift che verrà lanciato da Cape Canaveral intorno al 17/11/2004…

La missione di Swift consiste nello studio della relazione tra lampi gamma e formazione dei buchi neri portando così a compimento una trentennale attività volta a capire la natura di questi lampi che brillano più di un bilione di Soli, che consistono in eventi celesti effimeri e che durano da pochi millesimi si secondo a pochi minuti. Oggetto dello studio è anche il fenomeno cosiddetto di afterglow , cioè di quel bagliore conseguente ad un lampo gamma che si può protrarre per ore ed anche per settimane consentendo così un rapido puntamento di altri telescopi collegati. Questo fenomeno tra l’altro è stato rivelato per primo dal satellite italiano Beppo-Sax nel febbraio del 1997. Mentre la relazione tra alcuni lampi gamma e l’esplosione di supernovae sembra consolidata, altri possono segnalare l’unione di stelle di neutroni o buchi neri orbitanti in sistemi di stelle binari. Su questo panorama scientifico indagherà Swift che produrrà anche una gran mole di dati per gli enti di ricerca e per il pubblico di appassionati di astronomia.

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Tre ombre su Giove

Ripreso da Hubble, Giove ci ha stupito ancora una volta…

Ripreso da Hubble, Giove ci ha stupito ancora una volta presentandosi a noi con un evento abbastanza raro.
Esso infatti mostrava ben tre macchie nere, una bianca e una azzurra sul suo disco. E' la fotografia di una triplice eclisse, con la presenza di ben due delle lune che le producono sulla “superficie” del pianeta. L'immagine ? ripresa da Hubble il 28 Marzo scorso, ma ? entusiasmante,sia perch? mostra un universo vivo, sia per l'evento in se.
http://www.spaceflightnow.com/news/n0411/04jupitereclipse/

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Astronomia ai raggi gamma?

Un gruppo di scienziati di diverse nazionalità, ha pubblicato recentemente su Nature la prima immagine mai ottenuta dall’energia dei raggi cosmici…

Utilizzando l’High Energy Stereoscopic System (H.E.S.S.) in Namibia, il gruppo di ricercatori sta lavorando all’origine dei raggi gamma. Questi, benché fermati dall’atmosfera, producono nella interazione con gli atomi della stessa un flash blu; sfruttando questi lampi il team è riuscito a produrre una “immagine ai raggi gamma”.Finora l’immagine sembra confermare che le supernova sono dei grandi produttori di raggi cosmici. La dottoressa Paula Chadwick dell’università di Duhram, afferma: “Avendo un occhio ai raggi gamma e osservando il cielo meridionale è possibile vedere, un grande e brillante anello ogni notte”.

http://www.eurekalert.org/bysubject/space.php

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Dalle Cefeidi, una importante conferma della validita’ della scala delle distanze…

Grazie alla notevole risoluzione spaziale del Very  Large Telescope Inteferometer, un gruppo di astronomi francesi e svizzeri e' riuscito a misurare direttamente la variazione nel diametro angolare durante il ciclo pulsazionale, di quattro stelle Cefeidi nell'emisfero sud…

Combinando questi dati con le misure spettroscopiche di velocita' radiale, questo ha permesso agli astronomi di ottenere stime molto accurate della distanza di queste stelle in maniera “quasi geometrica” (prescindendo dal complesso calcolo dei modelli atmosferici di queste stelle)  nonche' di calibrare il “punto zero” della relazione periodo-luminosita' delle stelle Cefeidi (tale relazione, nota da tempo, correla il periodo di pulsazione di queste stelle alla loro luminosita' intrinseca, ed e' importantissimo per poter ottenere delle stime di distanza).

La cosa molto interessante che e' venuta fuori, e' che i valori appena ottenuti del “punto zero” della relazione periodo-luminosita', sono esattamente quelli ottenuti durante precedenti misure, a precisione piu' bassa, ottenuti dal satellite Hipparcos dell'ESA. L'ottimo accordo tra queste misure indipendenti, di fatto, aumenta in maniera rilevante la nostra confidenza nella validita' della “scala delle distanze cosmiche” (che si appoggia in maniera rilevante alla relazione periodo-luminosita' delle Cefeidi) attualmente in uso.

http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2004/pr-25-04.html

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