Stamattina mentre varcavamo la porta dell’asilo, io ed Agnese, mano nella mano, mentre la accompagnavo, come cento altri giorni, ad appoggiare lo zainetto al solito posto, mentre poi l’accompagnavo in classe … “e ricordati di salutare bene le tue maestre, eh…!”, le dicevo… Insomma, mentre facevo tutto questo, come tanti e tanti giorni ho fatto, per quest’anno, per quello precedente… ero attraversato da un sentimento strano, una senzazione particolare… sì, è l’ultimo giorno di asilo per Agnese, l’anno prossimo affronterà la prima elementare.

E io sentivo – sento tuttora – come tale traguardo sia un segnale del modificarsi delle cose, delle situazioni, dello scorrere del tempo… e come tante volte ci pare di essere dentro una iterazione di certi atti, atteggiamenti, abitudini, e non ci si rende sempre conto che c’è una evoluzione, una perenne trasformazione…

Per come sono fatto, io me ne rendo conto in occasione di determinati “passi”, traguardi, come può essere il raggiungimento della scuola elementare per la mia figlia più piccola, appunto. Mi sono reso conto – in questa occasione- con una lucidità inconsueta, che nessuno dei miei bimbi è ora veramente piccolo… che anche loro stanno crescendo, che anche io sto cambiando, continuando a crescere, ad evolvere….

Grandi e piccini, mano nella mano, camminando insieme… e io che sempre devo reimparare dai miei (non troppo…) piccoli bimbi le cose elementari, devo reimparare a stare nelle cose che faccio, a farmi stupire da ciò che incontro, a non dare tutto per già noto, a spalancare (ancora) lo sguardo alla realtà…

Forse per un adulto è più difficile, a volte: ma quando succede, quando ci viene concesso, qunado ci viene regalato, è proprio bello…

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