Blog di Marco Castellani

Giorno: 11 Gennaio 2011

Hubble fotografa una “stranezza spaziale”

In questa immagine ottenuta con il Telescopio Spaziale Hubble si può scorgere un addensamento davvero inusuale di materia gassosa, che si trova nei pressi di una galassia a spirale – si direbbe – del tutto normale.

Il bizzarro oggetto, chiamato “di Hanny”, è in realtà soltanto la parte visibile di un lungo filamento gassoso, che si estende per ben trecentomila anni luce intorno alla galassia, che prende il nome di IC 2497.  La parte che nella figura è mostrata in colore verde, risulta visibile soltanto perché un fascio di luce proveniente dal nucleo della galassia arriva ad illuminarlo. Il fascio gassoso in sè arriva da un quasar, un oggetto molto brillante ed energetico che è “alimentato” da un buco nero centrale. A quanto sembra, in questo caso, il quasar si sarebbe comunque spento negli ultimi duecentomila anni.

Il "filamento verde" è una parte di una estesa struttura gassosa (Crediti: NASA, ESA, William Keel (University of Alabama, Tuscaloosa), and the Galaxy Zoo team)

L’oggetto prende il nome da Hanny van  Arkel, la maestra di scuola olandese che ha scoperto la struttura, partecipando al progetto online Galaxy Zoo. Il progetto (di cui ci siamo occupati già nel passato), permette al pubblico più vasto di partecipare alla classificazione di più di un milione di galassie, catalogate nella Sloan Digital Survey. Il progetto si è allargato ad includere Galazy Zoo:Hubble, dove gli utenti hanno la possibilità di catalogare un campione di decine di migliaia fra le galassie individuate dal celebre telescopio spaziale.

E in questo modo, anche una maestra di scuola (oltre a svolgere un importantissimo lavoro di formazione) può diventare celebre in ambito scientifico. Un altro virtuoso esempio di “scienza distribuita” di cui parliamo nel forum !

SpaceTelescope Press Release

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Keplero scopre un pianeta extrasolare roccioso!

La missione Keplero della NASA ha confermato da poco la scoperta del suo primo pianeta roccioso, chiamato Kepler-10b. Misura 1,4 volte le dimensioni della Terra, e dovrebbe essere il più piccolo pianeta mai scoperto al di fuori del Sistema Solare!

La scoperta dell’esopianete è basata su più di otto mesi di paziente raccolta di dati, acquisiti dalla sonda dal maggio del 209 fino a gennaio del 2010.

Le migliori capacitù di Keplero si sono indirizzate ad ottenere questo risultato, una prima solida evidenza di un pianeta roccioso orbitante intorno ad una stella diversa dal nostro Sole, dicono alla NASA.

Una rappresentazione artistica del piccolo pianeta roccioso (Crediti: NASA)

Le misure fotometriche super-precise di Keplero sono state in grado di misurare la piccola diminuzione nella brillanza di una stella, che capita quando un pianeta passa davanti ad essa, oscurandone una piccola parte. Le dimensioni del pianeta possono essere derivate proprio studiando tale calo periodico in luminosità. Anche la distanza tra la stella e il pianeta può essere derivata, studiando l’intervallo di tempo tra due successive “cadute” della luce stellare.

Alla NASA non nascondono l’entusiasmo per la scoperta. Sebbene infatti il pianeta sia fuori dalla cosiddetta “zona abitabile”, nondimeno per il  team la scoperta è una brillante dimostrazione delle potenzialità della sonda, e molte altre sorprese potrebbero essere dietro l’angolo…

NASA Press Release

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