Blog di Marco Castellani

Mese: Dicembre 2010 Page 1 of 2

Planck raggiunge i 500 giorni di osservazione

Esattamente due giorni fa, il 27 dicembre, la sonda Planck ha raggiunto i 500 giorni consecutivi di osservazione della volta celeste. Era infatti il 14 agosto del 2009 quando gli strumenti di Plank si aprivano a rilevare i primi dati.

Una volta ogni minuto, la sonda compie un giro su se stessa, in modo da mappare un intero anello di cielo. Pian piano, Planck è ormai arrivata alla sua terza survey del cielo e a più di metà della sua missione, che consiste nel mappare il cielo su ben nove diverse lunghezze d’onda, comprese tra 0,3 mm e 1 cm.

Come sappiamo, la missione principale di Planck è quella di mappare la radiazione cosmica di fondo, ovvero la sorta di “eco” del Big Bang che permea tutto l’universo, formatasi circa 400.000 anni dopo il “grande scoppio”. Ma c’è di più (se ce ne fosse bisogno…!), poiché la radiazione di fondo non è l’unica cosa che “brilla” nella regione delle microonde. Il gas e la polvere nella nostra stessa Galassia infatti brillano anch’essi nella stessa regione dello spettro, “disturbando” proprio la rilevazione del fondo cosmico.  La soluzione è proprio nell’ampia copertura di cielo garantita da Planck, che permette di isolare dal contesto (e dettagliare) anche il contributo galattico.

Scansionando il cielo più volte, la sonda sta costruendo una rappresentazione di quali componenti della Galassia si possono rilevare alle diverse lunghezze d’onda. La prima mappa completa del cielo ottenuta da Plack è stata rilasciata nel giugno di quest’anno, e già da questa è risultato chiaro il vantaggio di questa ampia copertura in area e in lunghezza d’onda.

La volta celeste come vista da Planck (Crediti: ESA/LFI and HFI Consortia)

Nell’immagine, la polvere localizzate nella Galassia è mostrata in blu e bianco, mentre il gas  è in colore rosa. Il gas e la polvere sono localizzate soprattutto nel disco della Via Lattea, che dalla nostra posizione si vede “di taglio”, a costituire la banda orizzontale che attraversa il centro dell’immagine.

Per apprezzare il contributo della radiazione di fondo bisogna guardare la parte alta e bassa dell’immagine, lontano dal disco galattico. Confrontando l’emissione a tutte le lunghezze d’onda, gli scienziati stanno mettendo insieme i mattoncini per raggiungere una comprensione molto più accurata dell’universo primordiale. Un lavoro di questo tipo prende molto tempo, tanto che per un paio di anni non si prevede di avere risultati (qui la pazienza è d’obbligo, se si vogliono avere risultati “solidi”).

Gli astronomi stanno anche studiano, naturalmente, la polvere ed il gas della nostra Galassia, che segnala efficacemente i luoghi di intensa formazione stellare. Planck sta costruendo mappe di formazione stellare a vasta scala, perché possano poi essere studiate da altri strumenti, come il Telescopio Spaziale Herschel.

La nostra Galassia, comunque, non è l’unica ad essere osservata da Planck. Nel gennaio del prossimo anno, sarà reso disponibile un catalogo di galassie lontane, come pure una lista di regioni ben localizzate di formazione stellare nella Via Lattea.

UK Space Press Release

Loading

Venezia e il Global Warming

 

Acqua alta in Piazza San Marco.
Fonte: http://2.bp.blogspot.com/_Hwy2rK4Z-rU/TRkYBTYRqAI/AAAAAAAAAEk/GwIFfWH7kFs/s1600/Venezia_acqua_alta_notte_2005.jpg .

Oramai siamo arrivati a quota 200. E’ il numero di volte che Piazza San Marco si è trovata allagata. Questi dati sono davvero preoccupanti.

I negozianti, ristoratori e gli artigiani veneziani sono oramai rassegnati, tristi e preoccupati. Sanno sicuramente di vivere in una città che dà molto, ma che prende anche molto.

Quando c’è acqua alta, l’attività a Venezia si ferma: i clienti non ci sono e i commercianti sono impegnati a pulire. Non si può parlare di “continuità lavorativa” e neppure i guadagni sono confrontabili con quelle delle altre città. Le nuove aziende che vorrebbero insediarsi a Venezia tengono conto di questa situazione oramai drammatica col risultato che solo le ditte più grosse possono permettersi di rimanere ancora a Venezia dato che i dipendenti, acqua alta o meno, devono comunque venire pagati.

L’intervista a Paolo Canestrelli, responsabile del centro previsioni e segnalazione maree del Comune di Venezia, su quotidiano Il Gazzettino di Venezia del 5 dicembre 2010, riporta dati allarmanti. Secondo il punto di vista dell’ingegnere Canestrelli,  il numero alto di alta marea a Venezia è legato all’aumento del medio mare. I dati confermano un aumento di cinque centimetri in più rispetto all’anno scorso del livello del Mare Adriatico con una frequenza di alta marea che ha superato ogni record.
Attualmente, il livello è di 38 centimetri (5 centimetri in più rispetto all’anno scorso) dopo che il livello del mare era rimasto fermo sui 22-23 centimetri per oltre cinquant’anni. Ma probabilmente, questo valore di 38 centimetri è destinato a calare nei prossimi mesi, fino a tornare a livelli normali.

C’è bisogno di tempo per confermare questa ipotesi perché i dati statistici attualmente non sono sufficienti per poter prevedere l’andamento del fenomeno. La statistica ha bisogno di grandi numeri e 2-3 anni sono pochi.
Il motivo dell’innalzamento del livello del Mare Adriatico è legato all’abbassamento della pressione delle sue acque che può aver comportato un aumento delle temperature, con il conseguente scioglimento dei ghiacciai. Sono gli effetti del global warming che si manifestano anche localmente su una città come Venezia.

Pubblicato originariamente  su Climate Summit Italia: http://theclimatesummitit.blogspot.com/2010/12/venezia-e-il-global-warming.html .

Loading

Opportunity trova il suo campo di calcio…

Beh non è esattamente come dice il titolo… diciamo che il rover Opportunity in missione su Marte, ha raggiunto da qualche giorno un cratere di circa 90 metri di diametro, grosso modo la dimensione di un campo di calcio.

Il team che controlla il rover ha in programma di impiegare le camere e gli spettrometri, durante le prossime settimane, per esaminare in dettaglio le rocce esposte nel cratere, chiamato “Santa Maria”.

Un mosaico di immagini è già stato acquisito dalla camera di Opportunity in data 16 dicembre, e mostra distintamente il bordo del cratere e le rocce messe in luce dall’impatto che ha scavato il cratere stesso.

Il cratere “Santa Maria” domina la scena, in questa ripresa a 360 gradi dal rover Opportunity (Crediti: NASA/JPL-Caltech)

Ricordiamo che tutto questo… viene in aggiunta! Difatti, Opportunity ha concluso la sua missione principale, che era stata prevista nella durata di tre mesi, già nell’aprile del 2004, e da allora sta continuando a lavorare con “estensioni” di operatività, che vengono concesse al team, visto lo stato della sonda e i risultati scientifici.

Dopo l’investigazione del cratere Santa Maria, il team pensa di riprendere il progetto di un lungo “viaggio” di Opportunity verso il bordo del cratere Endeavour, che si estende su un diametro di ben 22 chilometri.

Dunque la sonda continua a sfruttare in maniera davvero costruttiva il suo “bonus missione”, per restituirci sempre nuovi particolari della superficie del pianeta rosso!

NASA/JPL Press Release

Loading

L’Astrofilo: nuova veste a Natale


La rivista L’Astrofilo è l’unica rivista scientifica di astronomia e astronautica completamente gratuita e in versione online scaricabile sul sito http://www.astropublishing.com. Da pochissimi giorni è diventata internazionale, con la versione inglese oltre che con quella italiana (http://ita.astropublishing.com).

E’ stato attivato sulla home page il servizio RSS FEEDS (al quale tutti possono liberamente e anonimamente iscriversi per ricevere sul proprio computer comunicazioni relative alla pubblicazione di news, di futuri numeri della rivista e altro eventuale materiale inerente alle nostre iniziative editoriali.
Per usufruire del servizio è necessario installare sul proprio computer un lettore di feeds. Sul web vi sono numerosissimi. A titolo di esempio, possiamo citare Feed Reader 3 (per Windows) e Shrook 2.6 (per Mac).

E’ possibile scaricare due numeri speciali: uno dedicato allo Shuttle e l’altro ai più grandi telescopi terrestri. Si trovano pure un archivio di news e articoli.

Oltre al Direttore Scientifico Michele Ferrara, collaborano come direttore scientifici il Prof. Enrico Maria Corsini (Università di Padova), il Dott. Marcel Clemens (Osservatorio Astronomico di Padova) e la sottoscritta.

Sabrina Masiero

Loading

Buon Natale!

Tanti auguri di un lieto Natale, di pace e serenità, dalla redazione di GruppoLocale!!

Crediti: ESA/Hubble e Claudia Castellani

Dio si è incamminato verso di noi.

Da soli non potremmo giungere fino a Lui.

La via supera le nostre forze.

Ma Dio è disceso. Egli ci viene incontro.

Egli ha percorso la parte più lunga del cammino.

Ora ci chiede: Venite e vedete quanto vi amo.

Benedetto XVI

Loading

Cassini, tredicesimo flyby ad Encelado

Sulla scia del passaggio ravvicinato con Encelado,  la sonda Cassini sta inviando a terra immagini della luna di Saturno, e dell’altra luna a lei vicina, Dione.

Una cosa che ha particolarmente colpito gli scienziati, sono le immagini di Encelado dove si può apprezzare il “profilo scuro” della luna, con l’evidenza aggiuntiva di diversi getti di materia, che provengono dalla regione del polo sud.

Gli strumenti della sonda non sono rimasti certo inoperosi, in tale particolare frangente, ma si sono prodigati nel cercare segnali della eventuale presenza di una debole atmosfera. Riguardo alla sua composizione, poi, i ricercatori sono curiosi di capire se può essere simile a quella riscontrata su Rhea, un’altra luna di Saturno (della quale proprio ieri ricorreva l’anniversario della scoperta, ad opera di Gian Domenico Cassini).

Il "profilo scuro" di Encelado, acquisito da Cassini il 20 dicembre di quest'anno, ad una distanza di circa 158.00 km dalla superficie della piccola luna (Crediti: NASA/JPL/SSI)

E’ comunque la parte lontana dai “jet” a rivestire un grande interesse. In particolare, gli scienziati sperano anche di acquisire informazioni sul tasso di “microbombardamento” ad opera di piccole meteoriti, nel sistema di Saturno, ed ottenere una stima di età degli anelli principali del pianeta.

Questo è ormai il tredicesimo flyby di Cassini con Encelado, e si è svolto su un percorso simile a quello del precedente, avvenuto il 30 novembre. Sei ore prima Cassini aveva “fatto un giro” vicino a Dione, un’altra luna di Saturno, passando ad una distanza di circa 100.000 chilometri, e rilevando diversi interessanti particolari, che fanno pensare ad una attività geologica marcata, in epoche passate.

NASA JPL Press Release

Loading

Hubble e le belle bolle rosse…

Il Telescopio Spaziale Hubble ha individuato quella che potremmo chiamare una  “decorazione festiva”, costituita da una gigantesca bolla di gas nella galassia nostra vicina, la Grande Nube di Magellano. Formatasi con i resti di una supernova la cui esplosione avvenne circa quattro secoli fa, la sfera di gas è stata oggetto di una serie di osservazioni negli anni dal 2006 al 2010.

La delicata struttura di un resto di supernova nella Grande Nube (Crediti: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA). Acknowledgement: J. Hughes (Rutgers University)

Guardatela: questa delicata struttura, fotografata da Hubble, sembra galleggiare placidamente nelle serene profondità dello spazio. Mai fidarsi delle apparenze:  la sua calma apparente nasconde in realtà un interno turbolento e tutt’altro che tranquillo. L’inviluppo gassoso si è formato quando il materiale in rapida espensione dalla supernova si è scontrato con il mezzo interstellare circostante. Chiamata SNR 0509, la bolla è quello che ora rimane di una potente esplosione stellare avvenuta nella Grande Nube, una galassia (in realtà) abbastanza piccola (possiede circa un decimo della massa della nostra Via Lattea), a circa 160.000 anni luce dalla Terra.

La regione a forma di bolla ha un diametro attuale di circa 23 anni luce, e si espande alla rispettabile velocità di più di diciotto milioni di chilometri all’ora. Osservando tale meraviglia, gli astronomi si sono convinti di come la supernova all’origine debba essere stata un esempio di una varietà particolarmente energetica e brillante, quella di tipo “Ia”. Supernovae di questo tipo trovano la loro origine, secondo la teoria attuale, quando una nana bianca in un sistema binario, rubando massa alla stella compagna, arriva (nella sua… ingordigia!) a possedere più massa di quanta ne possa “gestire”, avviandosi verso il percorso che la porterà inesorabilmente all’esplosione.

Dal punto di vista storico, la supernova deve essere stata visibile nei cieli del sud circa dal 1600; tuttavia non risultano registrazioni di una “nuova stella” in direzione della Grande Nube intorno a quegli anni. Una supernova molto più recente, la 1987A, è riuscita invece assai facilmente a calamitare l’attenzione degli osservatori e continua tuttora ad essere studiata, con telescopi a terra e nello spazio (incluso, naturalmente, Hubble).

Space Telescope Press Release

Loading

“Osserva il cielo e disegna le tue emozioni”

Quinta edizione del concorso di disegno riservato agli studenti delle scuole primarie.

Nell’ambito delle proprie iniziative divulgative per l’anno 2011 l’INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania (OACT) indice un concorso riservato agli studenti delle scuole elementari. Gli studenti sono invitati a realizzare dei disegni che abbiano per tema principale un qualsiasi soggetto di carattere astronomico a loro scelta (es. il Sole, il Sistema Solare, la Terra, le stelle, le galassie, l’Universo, l’esplorazione spaziale, etc.). Saranno accettati elaborati realizzati con qualsiasi tipo di tecnica (pastelli, acquarelli, matita, etc.) purché presentati su fogli di formato massimo A4. Ogni studente potrà inviare un solo elaborato. Saranno accettati lavori di gruppo fino ad un massimo di tre studenti.

Gli elaborati ricevuti saranno esaminati da una giuria di preselezione, che ammetterà alle fasi successive solo quelli contenenti come tema principale un soggetto astronomico. Gli elaborati accettati saranno pubblicati nel sito web dell’OACT (http://www.oact.inaf.it/). Una giuria di esperti nominata dal Direttore dell’OACT sceglierà non meno di 5 elaborati ritenuti più originali e/o ben realizzati che saranno premiati nel corso di una cerimonia che si terrà nel mese di Maggio 2011 in giorno e luogo da stabilirsi. Gli elaborati potranno essere inseriti in un CD-ROM realizzato in collaborazione con associazioni per la ricerca in campo medico e/o a protezione dei bambini ed eventualmente in un calendario per l’anno 2012, anch’esso a scopo benefico.

Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 14 Aprile 2011 (farà fede il timbro postale) all’indirizzo: INAF – Osservatorio Astrofisico di Catania – Concorso “Osserva il Cielo e disegna le tue emozioni” – Via S. Sofia, 78 – 95123 – Catania.

Insieme all’elaborato occorrerà inviare, pena l’esclusione dal concorso, una scheda informativa dello studente (come da allegato alla presente) firmata da un genitore. In caso di elaborati realizzati da più studenti occorrerà inviare una scheda per ciascuno di essi. I dati personali non saranno resi pubblici; sul sito web della manifestazione e sul CD-ROM apparirà solo il nome (non il cognome) e l’età dell’autore. Gli elaborati resteranno di proprietà degli studenti e ne potrà essere chiesta la restituzione entro il 31/10/2011, dopo tale data sarà facoltà dell’OACT utilizzarli a scopi non di lucro.

Si incoraggiano gli insegnanti a svolgere funzioni di “tutor” di uno o più studenti, svolgendo opera di collegamento tra la scuola e l’OACT durante tutte le fasi del concorso. Al fine di agevolare l’inserimento dell’elaborato nella pagina web del concorso è facoltativo inviare anche una versione digitalizzata in formato “.jpg” (dimensione massima 3MB) all’indirizzo e-mail: divulgazione@oact.inaf.it

Per ulteriori informazioni: 095-7332312 – divulgazione@oact.inaf.it
Bando di partecipazione e Scheda Informativa: http://www.oact.inaf.it/visite/Files/Concorso_Ele_2011.pdf

Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 14 Aprile 2011.
Pagina web del concorso: http://www.oact.inaf.it/visite/Concorso_2011.htm .

Su segnalazione del Dott. Giuseppe Cutispoto che ringraziamo.

Loading

Page 1 of 2

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén