Blog di Marco Castellani

Mese: Febbraio 2011

Un sole sulla rampa di lancio

Il Sole sta sorgendo sulla rampa di lancio 39A al Kennedy Space Center in Florida. La navetta Discovery è arrivata l’1 febbraio per il tentativo di lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale con la missione STS-133 attualmente in programma per il prossimo 24 febbraio 2011.

Cortesia NASA.

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Keplero apre lo scrigno dei pianeti abitabili…

Il primo febbraio di quest’anno rimarrà un giorno importante per la ricerca astronomica: la missione Keplero ha rilasciato i dati raccolti per ben 156.453 stelle osservate, dal 2 maggio, data di inizio osservazioni, fino al 16 settembre 2009. I risultati sono di indubbio interesse: sono stati trovati 1235 candidati, cioè oggetti con caratteristiche che fanno pensare a pianeti veri e propri. Questi risultano associati ad un totale di quasi mille stelle.

Come indica un articolo inviato in rete appena due giorni fa, immediatamente successivo alla presentazione ufficiale del catalogo, la distribuzione delle caratteristiche di queste stelle risulta la seguente: 68 pianeti di dimensioni circa simili alla terra, 288 “super Terre” (da 1,25 al doppio del raggio terrestre), 662 delle dimensioni comparabili a Nettuno (da 2 a 6 volte il raggio terrestre), 165 gioviani (da 6 a 15 volte il raggio terrestre) ed infine 19 che arrivano fino a dimensioni doppie rispetto a Giove (da 15 a 22 raggi terrestri).

Nell’intervallo di temperature appropriato per essere considerati in “zona abitabile”, sono stai trovati 54 candidati con dimensioni che vano da quella della Terra fino a superare quella di Giove. Cinque hanno dimensioni che non raggiungono il doppio di quelle terrestri, ma il 74% risulta più piccola di Nettuno.

In particolare, un sistema ha destato l’interesse più generale del pubblico, ed è quello dei sei mondi in orbita intorno a Kepler -11, una stelle di dimensioni paragonabili al Sole, distante 2000 anni luce da noi, nella costellazione del Cigno. La scoperta – resa possibile dall’analisi dei dati di Keplero – fa di Kepler-11 il più “denso” sistema esoplanetario conosciuti. Rispetto al Sistema Solare, cinque dei pianeti del sistema scoperto da Keplero orbitano intorno alla loro stella a distanza minore di quella che c’è tra Mercurio e il Sole, dunque con un periodo orbitale prevedibilmente corto (che risulta essere tra i 10 e i 47 giorni). Tutti e sei i pianeti sono più grandi della Terra e risultano composti da una miscela di gas e materiali rocciosi.

La loro grandezza, la massa, perfino la loro esistenza, è stata determinata da una attentissima analisi del lieve abbassamento di luce proveniente dalla stella Kepler-11, che si verifica in corrispondenza del passaggio dei pianeti sulla linea di vista (RaiNews24 ha dedicato una trasmissione alla scoperta di Kepler-11, con Stefano Sandrelli in studio e Giampaolo Piotto al telefono).

Un confronto tra il sistema di Kepler-11 e il nostro Sistema Solare (Crediti:Tim Pyle, NASA)

Analisi dettagliatissima delle curve di luce, per “scoprire” e caratterizzare il pianeta in passaggio, insomma. E’ in pratica, quello che sarà chiamato a fare  la missione PLATO, se venisse approvata, ma su una scala molto molto più estesa: tanto per dare un’idea, per PLATO si ragiona su una copertura del cielo di circa il 42% (in gradi quadri, vuol dire più di mille, quanto per Kepler sono circa cento)!

Keplero comunque non è affatto avara di risultati interessanti. Nell’agosto dell’anno scorso, il telescopio e la camera della sonda registrarono un transito simultaneo di tre dei pianeti nel sistema. Come già riportato, usando simili tecniche di “transito” la missione Kepler ha già identificato più di 1200 candidati ad esopianeti nel campo che copre circa un quattrocentesimo di tutto il cielo.

Questa intrigante scoperta suggerisce come vi possano essere tantissimi altri pianeti non ancora scoperti orbitanti attorno alle stelle nella nostra galassia. Proprio gli strabilianti risultati di Keplero ci assicurano che, se venisse lanciato, PLATO potrebbe regalarci sorprese ancora più eclatanti….

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La testa tra le lune (di Saturno…)

Appena un paio di giorni fa, la sonda Cassini della NASA è passata accanto a diverse intriganti lune di Saturno, e non ha perso l’occasione di prendere qualche “foto ricordo” durante il viaggio. In particolare, la sonda è passata entro 60.000 chilometri da Encelado e entro 28.000 da Elena (sembra molto ma non lo è, per gli standard spaziali…).

Non pago di tutto ciò, ha anche preso una istantanea di Mimas davanti agli anelli di Saturno. E’ interessante come in una delle immagini si veda bene il famoso “getto” che fuoriesce dal polo sud di Encelado.

Un’immagine di Elena, ottenuta da Cassini il 31 gennaio 2011 (Crediti: NASA/JPL/SSI)

Sono a disposizione del pubblico anche le immagini “non elaborate”. Per vederle, basta andare al sito apposito e cliccare su “Search Images” (bisogna però specificare i criteri di ricerca). Ricordiamo che Cassini-Huygens – di cui tante volte ci siamo occupati – è un progetto in cooperazione tra NASA, ESA e la nostra Agenzia Spaziale.

NASA/JPL Press Release

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