Con l’aumentare della luce solare e del calore in primavera e in estate, il Mare del Nord inizia a dare spettacolo

Il Mare del Nord, illuminato dal plancton  
Crediti: NASA/Wanmei Liang; USGS

Il Landsat 9 ha preso questa immagine pochissimi giorni fa. Il fitoplancton – che diventa abbondante proprio in questo periodo – è composto da piccoli organismi simili a piante, che si trovano spesso a galleggiare sulla superficie delle acque, dando loro questo aspetto luminescente.

Il fitoplancton trasforma la luce solare e l’anidride carbonica in zuccheri e ossigeno. Questi a loro volta, diventano cibo perfetto per il pascolo dello zooplancton, dei molluschi e dei pesci di mare, che non essendo autonomi in quanto a movimento, si lasciano beatamente portare dalle correnti. Svolgono nondimeno un ruolo importante ma non ancora pienamente compreso nel ciclo globale del carbonio, eliminando l’anidride carbonica dall’atmosfera e convogliandola sul fondo dell’oceano.

Il cosmo è incredibilmente complesso e così la nostra Terra. La consapevolezza di questi due termini procede di pari passo. Del resto, non può che fornirci nuova meraviglia la considerazione profonda di quanto il nostro pianeta non vive per se stesso ma all’interno di un sistema di relazioni cosmiche – conosciute e non – che si prolunga virtualmente all’infinito. Tutto è collegato, e non tanto per dire (ed in senso ampio, non appena meccanico, come ci viene spesso da pensare). E se la complessità del nostro ecosistema giustamente ci meraviglia, quanto potremmo rimaner meravigliati dalla scoperta – ritenuta sempre meno improbabile – di altri ecosistemi?

Riguardo la vita su altri pianeti, forse è tempo di preparare le nostre coscienze a notizie capaci veramente di scuoterci. O di illuminarci , un po’ come la superficie del Mare del Nord.

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