Veramente straordinaria questa foto. Fobos è una delle due lune di Marte, la più grande. Anche, è la luna più scura di tutto il Sistema Solare (che di suo, di lune ne ha moltissime).

La luna Phobos davanti al pianeta Marte
Crediti: ESADLRFU BerlinMars Express; Processing & CC BY 2.0 LicenseAndrea Luck

La sua orbita particolare ed il colore indicano che potrebbe essere un asteroide catturato nell’orbita del pianeta, composto da un misto tra ghiaccio e roccia scura. L’immagine è stata catturata dalla Mars Express (che continua ad orbitare attorno al pianeta) un paio di anni fa.

Phobos è ampiamente craterizzato, inoltra da immagini come questa si capisce che dovrebbe essere ricoperto da circa un metro di polvere. Orbita così vicino a Marte che da alcuni posti potrebbe venir visto sorgere e tramontare anche due volte al giorno, mentre da altri sarebbe invisibile. Tale orbita ravvicinata non è affatto stabile tanto che la luna si avvicina progressivamente a Marte: probabilmente si distruggerà in piccole parti impattando sulla superficie marziana in circa cinquanta milioni di anni.

Certo, da tener presente per i futuri piani di colonizzazione (non deve essere bello vedersi cascare addosso una luna, se pur di “appena” ventidue chilometri di diametro). Soprattutto, una evidenza ulteriore per noi, di essere in un universo in continua evoluzione e mutamento. Sì, il cielo delle stelle fisse eterno ed immutabile – gelidamente impermeabile ai fatti umani – si è ormai dissolto in un nuovo cosmo nel quale il mutamento è all’ordine del giorno. Ce lo ricordano i pianeti e le lune vicini, ce lo ricordano i quasar più lontani (ogni mattina che prendiamo il caffè, loro si sono ulteriormente allontanati da noi di miliardi di chilometri).

A volte mi pare che l’universo ci appaia sempre un poco più avanti di noi: non troppo perché non si capisca cosa ci suggerisce, abbastanza però perché non si possa far finta che non ci sta dicendo nulla. Io credo che oggi ci stia dicendo che il mutamento è la regola (ad ogni livello, dal personale al politico), che anche nelle nostre esistenze non possiamo crogiolarci in nessuna stasi, non possiamo trincerarci dentro nessuna zona di confort, o disperarci dentro una situazione considerata (a torto) non modificabile.

Certo, difficile andare oltre le parole e recepire veramente il messaggio, prima di tutto per me che scrivo (e me ne rendo conto pienamente). Alla fine, però, la difficoltà può essere veramente obiezione?

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