Blog di Marco Castellani

Mese: Agosto 2023

Un piccolo pianeta

Siamo veramente su un piccolo pianeta, questo confronto in scala ce lo fa capire efficacemente.

Eppure da qui, da questo puntino, da questo pallido puntino blu se vogliamo, degli esseri intelligenti sono riusciti piano piano a crearsi un modello scientifico del cosmo, a rispondere a domande enormi, come quando è nato il cosmo? oppure quanto è grande? oppure anche, sia pure come ipotesi, come andrà a finire?

Occorre ancora dirlo? Non è nell’apparire, nel farsi grandi più di altri, la via della compiutezza. Siamo un piccolo pianeta che gira attorno ad una piccola stella nella periferia apparentemente più anonima, di una galassia enorme, rispetto alla quale siamo (come dimensioni) veramente nulla.

Eppure.

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Marte, com’è

Nel giorno 872 dall’inizio missione (data sulla terra, 3 agosto) l’elicotterino Ingenuity acquisisce questa limpidissima immagine della superficie di Marte.

Cinque metri sopra Marte…
Crediti: NASAJPL-CaltechIngenuity

Durante il volo, Ingenuity si è alzata di circa cinque metri sopra la superficie del cratere Jezero. Questo è il cinquantaquattresimo volo per Ingenuity, ormai abituato ai piccoli sorvoli di Marte.

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La sfarzosità di NGC 6652

L’ammasso globulare NGC 6652 brilla come un gioiello cosmico, in questa bellissima immagine inviataci dal Telescopio Spaziale Hubble.

Lo splendore di NGC 6652, visto da Hubble
Crediti:ESA/Hubble & NASA, A. Sarajedini, G. Piotto

Come si vede dall’immagine il nucleo dell’ammasso è quasi soffocato dalla luce blu pallida di innumerevoli stelle giovani, mentre nella periferia si trovano anche stelle più mature, di colore più rosso.

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Srotolando nastri nello spazio

Cosa è mai questo nastro che si va srotolando negli spazi cosmici? A cosa è dovuto? Per la cronaca, ad una delle esplosioni più violente cui abbiano mai assistito i nostri antenati.

SN 1006, un lungo nastro osservato da Hubble
Credit: NASAESAHubble Heritage (STScI/AURA); Acknowledgement: W. Blair et al. (JHU)

Per capire, dobbiamo tornare indietro fino al 1006 DC. In quel lontano anno la Terra viene raggiunta da una gigantesca esplosione stellare avvenuta nella costellazione del Lupo. Tanto sconvolgente è stato l’evento da creare addirittura una “nuova stella” che appare più luminosa perfino di Venere, la cui durata si prolunga per ben due anni dopo la mirabolante esplosione.

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Baghdad dalla Stazione Spaziale

Questa immagine è stata catturata dall’astronauta Sultan Alneyadi, in luglio di quest’anno, mentre la Stazione Spaziale Internazionale orbitava a più di quattrocento chilometri dalla superficie terrestre.

La città di Baghdad vista dallo spazio
Crediti: NASA

Dal novembre dell’anno 2000, da quando cioè la stazione è diventata operativa, i vari astronauti che si sono succeduti a bordo hanno acquisito centinaia di immagini del nostro pianeta (e anche della Luna). Tanto che tali immagini sono ormai preziose anche per la documentazione che forniscono sui cambiamenti che stanno accadendo sulla Terra, a causa dell’attività umana e degli eventi naturali.

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Una galassia tranquilla

Una tranquilla galassia a spirale, che abbiamo anche la fortuna di vedere praticamente di fronte, per poterla ammirare in tutta la sua maestà.

La tranquilla UGC 12295 vista dal Telescopio Spaziale Hubble
Crediti: ESA/Hubble & NASA, A. Filippenko, J. Lyman

UGC 12295 si trova a circa 192 milioni di anni luce dalla Terra (vuol dire, in altri termini, che la luce che vediamo adesso si è originata quando la specie umana era ancora ben di là da venire) e mostra una barra centrale ben sviluppata oltre a braccia di spirale strettamente avvolte.

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