La “teoria della relativita’ ristretta” di Einstein afferma che nessuna informazione puo’ viaggiare piu’ rapidamente rispetto alla velocita’ di propagazione della luce nel vuoto. In varie riprese, sono state avanzate pero’ alcune teorie secondo le quali in particolari mezzi si potrebbe sorpassare la velocita’ della luce. Ora un esperimento ribadisce l’evidenza che comunque nessuna informazione si puo’ propagare a velocita’ maggiore di quella della luce…

In effetti, i fisici teorici hanno ipotizzato che sebbene particolari impulsi luminosi, in determinate condizioni sperimentali, sembrino propagarsi piu’ veloci della luce, essi comunque non possono trasportare alcun tipo di informazione: sono le variazioni e le discontinuita’ nel segnale che portano informazione – e queste non possono viaggiare mai piu’ veloci della luce.

Sebbene cio’ fosse piuttosto chiaro sul piano teorico, bisogna dire che assai poco era stato fatto dal lato “sperimentale” per supportare in questo i fisici teorici, e per verificare che le prove in laboratorio confermassero davvero la teoria.

Nell’edizione di questa settimana della rivista scientifica Nature, Mark A. Neifeld, Electrical Engineering e Optical Sciences Professor dell’Universita’ dell’Arizona, insieme con Michael D. Stenner e Daniel J. Gauthier, fisici della Duke University, presentano dei risultati sperimentali che confermano pienamente che la teoria di Einstein continua ad essere corretta: la propagazione dell’informazione e’ di fatto limitata alla velocita’ della luce, ogni segnale che sembra propagarsi piu’ veloce (gli “smoot pulse” originati in laboratorio, vedi il link), non porta alcun contenuto d’informazione.

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Press Release University of Arizona

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