Blog di Marco Castellani

Mese: Dicembre 2003

La formazione degli elementi chimici

Disponibile per gli utenti di GruppoLocale.net una piccola introduzione sulla formazione degli elementi chimici…

Come si sono formati gli elementi chimici, quelli dei quali sono composti gli oggetti che ci circondano, quelli d’uso quotidiano, che siamo abituati a vedere, usare…? Ci rendiamo conto che praticamente ogni elemento e’ stato “costruito” all’interno di una stella? Questi e’ il tema assai interessante di un primo contributo originale per GruppoLocale.net, redatto da Gianluigi (che vorrei qui ringraziare vivamente!)

Nell’attesa di predisporre una sezione dedicata per il download, il documento si puo’ scaricare (in formato doc) seguendo questo link.

Se poi quest’idea di preparare piccoli contributi su temi astronomici potesse incontrare il vostro gradimento, fateci sapere… potrebbero seguirne altri!

Saluti dalla (piccola) redazione di GruppoLocale.net !

Marco C.

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Cassini: meno di un anno all’arrivo a Saturno!

Continua l’avvicinamento della sonda Cassini al pianeta Saturno… ormai manca meno di un anno all’arrivo!

Sono disponibili delle immagini acquisite dalla sonda Cassini il mese scorso, ad una distanza di poco superiore ai cento milioni di chilometri, quando ormai manca meno di un anno dalla collocazione della sonda nell’orbita del pianeta con gli anelli.

I dettagli che si risolvono nelle foto sono grandi circa seicento chilometri, il che rappresenta un deciso miglioramento rispetto ai dettagli visibili nelle analoghe immagini acquisite dalla sonda Cassini a novembre dello scorso anno…

Sorgente della notizia (con link alle immagini):NASA/JPL

News Releases

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Aggiornamento: acqua sulla Luna.

E’ stato detto in precedenza che i
dati radio non hanno trovato acqua ai poli lunari, e questo ? vero solo in parte….

Quello che i media non hanno riportato ? che le
indagini radar di Arecibo ricercavano quantit? consistenti di ghiaccio come lastre spesse un metro, le quali non sono state trovate. Del resto, gi? i responsabili della sonda Lunar Prospector dichiaravano che il ghiaccio ai poli non sarebbe stato sotto forma di lastre, ma piuttosto di “gocce ghiacciate”.

Link:

Cornell News press release

Noitizia a cura di Alfonso Mantero

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Dal VLT nuove informazioni sul vento solare di Eta Carinae

Interferometria infrarossa ottenuta con il VLTI, l’inferferometro montato sul Very Large Telescope dell’ESO, ha fornito ad un team di ricercatori, per la prima volta, la possibilita’ di effettuare un’accurata analisi del vento stellare attorno ad Eta Carinae…

Da piu’ di un secolo e’ noto come Eta Carinae sia una stella gigante “instabile”, soggetta a spettacolari “fiammate” di attivita’… Nonstante cio’, a causa della sua considerevole distanza – 7500 anni luce da noi – i dettagli di tale stella sono rimasti sempre sconosciuti.

Si sa che la stella e’ circondata dalla nebulosa “Homunculus”, composta da due nubi a forma di fungo emesse dalla stella stessa, ciascuno dei quali si estende per uno spazio centinaia di volte piu’ grande del nostro sistema solare

Ora, per la prima volta, interferometria infrarossa effettuata con lo strumento VINCI montato sul Very Large Telescope Interferometer (VLTI), ha permesso ad un team internazionale di astronimi di “zoomare” nella parte piu’ interna del vento stellare. Second Roy van Boekel, a capo del team di ricercatori, tali risultati indicano che “il vento di Eta Carinae appare estremamente elongato e la stella stessa sembra altamente instabile a motivo del suo veloce moto di rotazione”.

Links:


Press release
dell’ESO


la notizia
su Le Scienze online

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I guai della sonda giapponese Nozomi…

Nozomi si Schianter? su Marte? Probabilmente no. Nozomi ? la sonda
Giapponese che il 14 dicembre dovrebbe avvicinarsi a Marte. La sonda
soffre di gravi malfunzionamenti dovuti alle radiazioni solari che
l’hanno investita durante il viaggio, ma i tecnici giapponesi hanno
fatto letteralmente i salti mortali per riportarlo “sulla retta via”
per farla giungere a destinazione…

Recentemente, ? circolata la
notizia che la sonda si sarebbe fracassata sul suolo marziano,
contaminandolo con batteri terrestri. La notizia, come molte volte
accade, ? travisata: considerando l’attuale posizione e soprattutto il
suo errore, c’? l’1% di probabilit? che la sonda si schianti sul
pianeta. Questo non ? il massimo della sicurezza, visto che ?
obbligatorio tenere questa incertezza sotto l’1% dopo venti anni dal
posizionamento in orbita attorno al pianeta. Allo stesso tempo, la
situazione ? differente dall’avere la certezza che il 14 dicembre la
sonda toccher? il suolo di Marte.

Inoltre gli scienziati stanno alacremente lavorando per rimettere in
sesto almeno alcuni degli strumenti della sonda: se il loro tentativo
fallir?, la sonda verr? fatta allontanare da Marte e lanciata verso lo
spazio interplanetario.

Link:


http://www.spacedaily.com/news/mars-life-03m.htm

Articolo a cura di Alfonso Mantero

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Il più lontano getto a raggi X da quasar

L’immagine ripresa da Chandra del Quasar GB1508+5714, mostra un getto di particelle ad alta energia che si estende per più di 100.000 anni luce dal buco nero supermassivo che alimenta il quasar. A una distanza di 12 miliardi di anni luce dalla Terra, c’è il più lontano getto mai rilevato. La scoperta dei questo getto è importante soprattutto perché offre agli astronomi un modo per misurare l’intensità della radiazione di fondo a circa un milione di anni luce dopo il Big Bang.

Crediti: NASA/CXC/A.Siemiginowska et al.; Illustration: NASA/CXC/M.Weiss

I Quasar sono ritenuti essere delle galassie che accolgono al loro interno un buco nero centrale attivo e supermassivo alimentato dai gas e dalle stelle che vi cadono dentro.

Questo processo di accrescimento è spesso accompagnato, come si evince da molte osservazioni, da potenti getti ad alta energia. Dopo che gli elettroni del getto vengono emessi dal Quasar a velocità prossime a quella della luce, passano attraverso il mare di radiazione di fondo lasciata dalla primigenia fase di vita dell’universo. Quando uno di questi elettroni ad alta velocità sbatte contro uno di questi fotoni residuali, può aumentarne l’energia fino a farla arrivare a quella tipica dei raggi X.

La luminosità osservata del getto a raggi X, che dipende dall’energia del fascio elettronico e dall’intensità della radiazione di fondo, è consistente con le previsione del modello standard del Big Bang. La luminosità del getto implica inoltre che enormi quantità di energia erano presenti nelle regioni esterne della galassia ospitante il Quasar a uno stadio davvero iniziale della sua vita. Questa immissione di energia potrebbe aver avuto un profondo effetto nell’evoluzione della galassia stessa, regolandone la formazione di stelle o inibendone l’accrescimento con materia proveniente dagli spazi intergalattici.

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