Un team di astronomi è riuscito, utilizzando il Very Large Telescope dell’ESO, a rintracciare in un singolo passaggio, ben dodici galassie mai individuate prima…

Il metodo di ricerca adottato è ingegnoso, e si basa su una tecnica che può rappresentare un grosso passo in avanti nel settore specifico della “caccia” delle galassie.

In particolare, gli astronomi hanno utilizzato i quasar come “segnale” per individuare queste galassie: i quasar infatti sono oggetti molto distanti di grande luminosità, che possono essere usati per rivelare la eventuale presenza di galassie che possono trovarsi tra noi e il quasar stesso. La presenza di una galassia nella linea di vista del quasar è infatti segnalata da un “buco” nello spettro del quaasar, causato dall’assorbimento della luce ad una specifica lunghezza d’onda.


Le “nuove” galassie appena individuate

Credits: SINFONI/VLT

Il team di astronomi ha dunque pensato di usare un catalogo di quasar molto esteso, per cercare espressamente i quasar con “buchi” nello spettro. Il passaggio successivo è stato quello di concentrarsi nella ricerca di galassie nelle zone di cielo intorno ai quasar selezionati… la ricerca si è potuta spingere fino ad oggetti molto lontani, grazie al VLT, la cui luce è stata emessa quando l’Universo aveva appena sei miliardi di anni, all’incirca la metà dell’età attuale…



ESO Press Release


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