Blog di Marco Castellani

Mese: Ottobre 2007 Page 1 of 4

GOODS a caccia di buchi neri: trovati a centinaia…!

Lo sforzo combinato del telescopio spaziale Spitzer e di Chandra, è risultato vincente
per la “caccia” ai buchi neri al centro di nuclei galattici attivi…

L’illustrazione artistica a sinistra mostra un esempio di come si presenterebbe una tipica galassia
massiva, quando l’Universo era ad appena un quarto della sua corrente età. Questa giovane galassia
contiene un nucleo galattico attivo (AGN),
o quasar, al suo centro, ovvero un oggetto luminoso
alimentato dalla rapida crescita di un buco nero
di grande massa. Buona parte della luce proveniente
dal nucleo galattico è oscurata dai gas densi e dalla polvere presente nella zona centrale della galassia.




Credits: Illustration: NASA/JPL-Caltech/T.Pyle (SSC); X-ray: NASA/CXC/Durham/D.Alexander et al.; Infrared: NASA/JPL-Caltech/CEA/E.Daddi

Le osservazioni di Spitzer sono assai efficienti nel trovare nuclei galattici distanti, poichè gas e
polveri assorbono la radiazione ad alta energia proveniente dal nucleo galattico e la riemettono
a lunghezze d’onda maggiori, generando grandi quantità di emissione in banda infrarossa
(proprio laddove Spitzer
è attento osservatore!). L’emissione infrarossa da queste galassie supera il livello che ci si
attende nel caso vi sia attività di fresca
formazione stellare, mettendo i ricercatori “sull’avviso, per il
fatto che vi sia qualcosa di peculiare in tale galassia.

In ogni caso, per confermare la
presenza eventuale di un nucleo galattico, è necessario poter disporre di osservazioni in banda X,
per cercare i raggi X di alta energia che ci si attende da un tale oggetto. Si capisce dunque
lo sforzo combinato di Spitzer (infrarosso) e Chandra (banda X) per la caccia agli AGN, sforzo
che – analizzando i dati – ha prodotto risultati lusinghieri, in termini di quantità di oggetti
individuati: risulta infatti confermato che un grande numero di galassie giovani di grande massa, contenga sorgenti
di raggi X di alta energia (in blu nella immagine a destra)



Chandra Press Release

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Autunno (ancora…!)


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Inserito originariamente da saliv8

Ci sono delle immagini che sembrano proprio di una bellezza.. pacificante… Questa appen l’ho vista mi ha lasciato di stucco! Ecco l’autunno con i suoi colori pacati, morbidi, le nebbiolina che non induce malinconia, ma allarga lo spazio del cuore stemperando la luce e diffondendola in tonalità lievi, in sottili variazioni del marrone. Ecco che si può lasciar respirare l’anima, prender fiato, rinnovare le immagini che abbiamo di noi e del mondo…

Buon lunedì ad ognuno! 😉

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Le più belle immagini di SOHO…

Sulla scia del post precedente, andiamo ad osservare un'altra galleria di intriganti immagini scientifiche…

…e precisamente quella dell'osservatorio solare SOHO (Solar and Heliospheric Observatory): anche questa galleria fotografica, pur incentrata su un solo “oggetto stellare” (molto importante per noi, comunque!) riserva anch'esso delle belle sorprese: tra l'altro, siccome ogni immagine è accompagnata da una breve didascalia, è un'ottima occasione (per chi mastica un poco di inglese) per imparare qualcosa di più sulla “nostra stella” e sulla sua attività…

http://sohowww.nascom.nasa.gov/gallery/bestofsoho.html

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Le immagini più belle di Hubble…

Nel tempo della sua attività, ormai piuttosto lunga, il telescopio spaziale Hubble ci ha regalato una gran quantità di importanti immagini scientifiche. Ma anche un bel po’ di “belle” immagini, semplicemente.

Arp 123 è una sigla che indica...

Arp 123 è una sigla che indica una bellissima coppia di galassie interagenti (Crediti: NASA, ESA and the Hubble Heritage Team, STScI/AURA)

Alcune delle immagini più suggestive sono convenientemente raccolte in una sezione apposita del sito Spacetelescope, accessibile seguendo il link qui sotto. Ogni immagine è un link che se seguito riporta la foto in maggiori dimensioni, accompagnata da una breve spiegazione (in inglese): un ottimo caso di “scienza per immagini”. 😉

Hubble Hall of Fame

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Amore e… verità dello sguardo

Sembrerà un pò buffo, ma sto (ri)comprendendo adesso, a pochissimi giorni di distanza dal mio sedicesimo anniversario di matrimonio, che nell’amore a mia moglie si radica ultimamente la possibilità di uno sguardo vero e autentico verso ogni persona, donna o uomo che sia. Stare nella propria vocazione, stare nel proprio solco. Stare sul proprio cammino.

Questo fa sentire uomini.
Non si tratta di proibirsi qualcosa, di censurare qualcosa. Non si deve censurare proprio nulla.

….Quanto è bello, mi dico a volte, guardare una donna con l’amore alla propria moglie nello spessore dello sguardo!!

Si tratta, per me adesso, soltanto di riconoscere quando si ha uno sguardo vero, reale e quando invece si recita una parte, ci si appiattisce sull’istintività delle cose. Nessun moralismo: altrimenti non sarebbe interessante, almeno non a livello “del cuore”. Si tratta solo di questo. capire quando si è autentici. Sentire la gioia ultima e riposta di stare in un cammino. E tutto va a posto, tutto rientra nella sua casellina. Non c’e’ la pressione delle cose che non si comprendono. Tutto si può lasciar scorrere, lasciar fluire. Amare e lasciar fluire l’amore. Finalmente.

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Il bellissimo resto di supernova di G292.0+1.8…

L’immagine è una composizione di dati di Chandra e della Digital Sky Survey, ed è bella davvero…

Il residuo dell’esplosione a supernova di una stella di massa molto grande, spesso compongono delle
immagini molto evocative, soprattutto se rese nei “giusti” colori. E’ certo questo il caso
dell’immagine composita dell’oggetto G292.0+1.8, formata da dati in banda X
dell’osservatorio spaziale Chandra – probabilmente l’immagine in banda X più profonda mai
acquisita per questo resto di supernova – e immagini in banda ottica provenienti dalla
Digital
Sky Survey
.




La bella immagine dei resti di supernova…
(Si consiglia la visione in formato grande, cliccare sull’immagine!)
Credits: X-ray: NASA/CXC/Penn State/S.Park et al.; Optical: Pal.Obs. DSS

Per quanto sia considerato un esempio ben noto tra i casi di
resti di supernova,
l’intricata struttura dell’oggetto qui mostrato può ancora rivelare delle sorprese, collegate
in particolar modo alla specifica natura della pulsar che si nasconde nella parte centrale
della regione dei resti di supernova, nonchè sulla particolare tipologia di emissione in banda X
proveniente da questa; caratteristiche sulle quali gli scienziati stanno ora indagando…



Chandra Press Release

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Astronomia dal pianeta Terra…

ESO, l’organizzazione europea della ricerca astronomica, ha spalancato le porte ad una nuova era di scoperte sul nostro universo….

…Segui gli astronomi europei nelle loro ricerche e guardali usare le più avanzate tecnologie per affrontare le domande chiave che sfidano la nostra mente ed immaginazione. Bevenuto nell’astronomia – dal pianeta Terra!

Dal
Public Video Archive
di ESO


Il filmato in italiano (file “mov”)

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La strana pulsar nella la Nebulosa del Granchio…

Nel 1054, astronomi arabi e cinesi notarono una “nuova” stella brillare nei cieli: era una delle prime osservazioni documentate di una supernova, i cui resti compongono ora quella che viene chiamata la “Nebulosa del Granchio”. La nebulosa interessa ancora parecchio gli studiosi, oltre ad essere nota agli appassionati per la sua spettacolare bellezza…

L’interesse è anche motivato dal fatto che essa ospita al suo interno una pulsar con delle proprietà peculiari, che potrebbero anche alterare radicalmente il quadro fisico delle pulsar così come lo conosciamo. Un team di ricercatori al New Mexico Tech ha osservato la Nebulosa del Granchio nella banda radio, usando il Very Large Array Telescope e il telescopio di Arecibo, scoprendo con una certa sorpresa che le emissioni radio dalla pulsar sono ben più complesse di quanto si riteneva finora.

La Nebulosa del Granchio in tutto il suo splendore (Crediti: NASA)

La Nebulosa del Granchio in tutto il suo splendore (Crediti: NASA)

La Nebulosa del Granchio – una stella di neutroni in rapida rotazione, che mette fasci di radiazione dai suoi due poli magnetici, un pò come accade in banda ottica per un “faro”, se vogliamo – in realtà emette due diversi implusi: uno chiamato quello “principale”, e l’altro, inclinato di circa 160 gradi dal principale, chiamato “interpulso”…


Universe Today

Articolo originale (preprint)

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