Blog di Marco Castellani

Giorno: 3 Aprile 2008

Trovato un buco nero al centro dell’ammasso Omega Centauri

L’ammasso globulare Omega Centauri è noto già da tempo per le sue caratteristiche peculiari, nel sistema di circa
150 ammassi globulari che appartengono alla Via Lattea. Recenti risultati ottenuti dal telescopio spaziale Hubble e
dall’Osservatorio Geminy ora rivelano come la spiegazione per molte delle peculiarità di questo ammasso potrebbero
essere dovute alla presenza di un buco nero, rimasto finora ben “nascosto” nel suo centro…

La scoperta conferma le evidenze che già si erano accumulate, riguardo il fatto che Omega Centauri non sia
un “vero” ammasso globulare, quanto piuttosto una galassia nana alla quale siano state “strappate” le stelle nella
parte più esterna, come del resto alcuni scienziati sospettano già da qualche anno.

Omega Centauri
è noto per essere l’ammasso globulare più grosso e luminoso visibile in cielo. Le nuove immagini
ottenute con la Advanced Camera for Surveys a bordo del telescopio Hubble, insieme con dati ottenuti
con lo spettorgrafo GMOS montato sul Gemini South Telescope in Cile, mostrano come Omega Centaury possieda
al suo interno, nella zona centrale, un buco nero di massa intermedia. Il risultato è importante anche perchè
conferma come vi sia un intervallo esteso e senza salti per la massa possibile per i buchi neri, a partire da quelli
supermassivi (al centro delle grandi galassie), per passare a quelli di massa intermedia, fino ai più piccoli di
massa paragonabile a quella di una stella (vedi ad esempio la recente notizia riguardante il buco
nero più piccolo
).




L’immagine dell’ammasso globulare Omega Centauri: tanto grande da poter
essere considerato una “piccola galassia”…

Credits: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

Omega Centauri è almeno dieci volte più massivo degli altri ammassi globulari, tanto che il valore totale della
sua massa è quasi pari a quello di una piccola galassia. Tale particolarità ha condotto gli scienziati da tempo
a ritenere appunto che tale insieme di stelle sia in realtà derivato da una galassia nana,
“ripulita” dalla stelle più esterne a seguito di un
incontro ravvicinato con la Via Lattea. Gli scienziati inoltre ritengono che il fatto di trovare un buco nero nel
cuore di Omega Centauri sarà destinato ad avere profonde ripercussioni sulla comprensione delle sue passate interazioni
con la nostra Galassia.



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(Eugenio Finardi)

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