Blog di Marco Castellani

Mese: Marzo 2008 Page 1 of 2

James Bond … al Paranal!

Cerro Paranal, la sede del Very Large Telescope dell’ESO, è stata selezionata come uno degli ambienti per le riprese del prossimo film della serie di James Bond, che prenderà il titolo “Quantum of Solace”…

… Dunque, il ventiduesimo della fortunata serie di James Bond verrà girato, tra l’altro, presso il telescopio VLT di ESO. La produzione del film è stata infatti attratta dalla peculiarità del luogo, nonchè dalla architettura davvero peculiare (e vincitrice di premi) della residenza del Paranal, definita una vera “oasi nel deserto”.

Oltre alle scene girate alla “Residencia”, altre scene di
Quantum of Solace verranno girate presso la pista di atterraggio degli aerei del Paranal. Il cast del film che sarà presente al Paranal include l’inglese Daniel Craig, che avverserà il personaggio di James Bond nel film, l’attore francese Mathieu Amalric, la protagonista femminile Olga Kurylenko (dall’Ucraina), come pure degli affermati attori messicani, quali Joaquin Cosio e Jesus Ochoa. Il cast proveniente dai vari paesi del continente europeo e dall’America Latina ben riflette la natura stessa dello staff internazionale che lavora abitualmente al Paranal per conto dell’ESO.




Gli edifici di ESO al Paranal, visti “da lontano” (Credits: ESO website)

Per tale peculiare occasione “extra-scientifica”, lo staff di ESO ha approntato una nuova sezione del suo sito web, dove si potranno trovare man mano ulteriori informazioni sulla parte del film che sarà girato al Paranal: il sito Bond@Paranal è raggiungibile all’indirizzo


http://www.eso.org/public/outreach/bond/BondatParanal.html

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I’m in need of Butterflies and Flowers

Ah…Sì sì, pure io stamattina ho un pò “bisogno di farfalle e fiori”, sicchè questa foto capita proprio.. a fagiolo! Eccerto: la pioggia fitta fitta, la macchina della moglie che d’improvviso (e senza alcun preavviso, davvero un comportamento riprovevole…) decide che … vuole rimanere a casa, nessun accenno ad una possibilità di accensione del motore… di corsa a portare i bimbi con l’altra auto. Poi arrivo al lavoro e mi aspetta (again) “di corsa” la sistemazione del sito del congresso etc etc..

Mmmm… mi sento in bisogno di farfalle e fiori. Ma vedo che stà già uscendo il sole: buon segno 😉

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Mappando l’interno delle nubi molecolari…

Gli astronomi hanno misurato la distribuzione di massa all’interno di un filamento opaco in una nube molecolare, con un incredibile livello di dettaglio. La misura è basata su un nuovo metodo che consiste nel guardare la luce diffusa nella banda del vicino infrarosso, e che in questo caso si appoggia sul telescopio NTT di ESO…

Associata con il nuovo telescopio VISTA, ora in allestimento, questa nuova tecnica permetterà di comprendere ben più a fondo i dettagli delle regioni di fresca formazione stellare.

I vasti spazi tra le stelle sono permeati da giganteschi “complessi” di gas freddo e polvere, che risultano opachi alla luce visibile. Tuttavia, queste sono le future “nursery” stellari, e dunque rivestono una grande importanza per gli astronomi, che sperano – attraverso lo studio di queste regioni – di comprendere sempre meglio “dove” e “quando” le nuove stelle si potrebbero formare.

Non è comunque un compito facile: essendo queste nubi opache alla luce visibile, la distribuzione della materia può essere investigata solo con metodi indiretti. Uno di questi è appunto basato sulla misura della luce dalle stelle che sono poste dietro la nube molecolare stessa. La limitazione di questo metodo è naturalmente quella che i livelli di dettaglio ottenibili dipendono dalla distribuzione delle stelle sullo sfondo della regione in oggetto.



Parte di un filamento nella nube molecolare Corona Australis.

Credits: NTT/SOFI/ESO website

Nel 2006, alcuni astronomi – tra cui Paolo Padoan – hanno avanzato l’idea secondo la quale le “mappe” di luce diffusa potrebbero essere usate come traccianti alternativi della struttura interna delle nubi: il punto è di stimare la quantità di polvere posta lungo la linea di vista, misurando l’intensità della luce diffusa, nella banda del vicino infrarosso.

Le nubi molecolari infatti sono debolmente illuminate dalle stelle vicine: la luce viene diffusa dalla polvere stessa all’interno delle nubi, secondo un effetto chiamato “cloudshine” (traducibile forse in “brillamento di nuvola” ?) e ben noto agli astrofili, perchè è i grado di creare meravigliosi capolavori d’arte nella luce visibile, come ne è esempio lo splendido complesso di nubi di Chamelon I.

Le recenti osservazioni ESO mostrano in pieno la validità di tale approccio, almeno altrettanto interessante rispetto a quello “classico” consistente nell’impiego della luce delle stelle sullo sfondo.


Press Release ESO

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Ventiquattro anni (e spesso non li dimostra)

Bello volersi bene nei tempi secchi, mi dicevo ieri, e stamattina venendo al lavoro. Volersi bene anche quando la tua sposa non ha il tempo o la forza di farti un sorriso, perchè ha lavorato e poi è stata dietro a tutti i compiti arretrati dei bambini (e quando ne hai quattro, che devono tornare a scuola, non è certo uno scherzo). Anche quando ti ha risposto un pò duramente, oppure sei tu che hai detto una cosa a sproposito o nel tempo sbagliato? Poi in pratica vicino nel letto ti chiede scusa col piede, facendo una carezza al tuo piede lì accanto; ti chiede senza dover chiedere a parole.

Bello capirsi con piccoli gesti. Sapere che ti vuole bene, immaginarsi proprio un flusso – quasi un flusso fisico – di amore continuo tra lei e te. Scoprire ogni volta che sei nei suoi pensieri, che conta su di te. Svelarlo magari in una piccola domanda che ti fa, in maniera apparentemente casuale; una domanda magari su un argomento che sa che ti piace, e sapere che te la fa per un modo nascosto di chiedere il tuo appoggio, la tua partecipazione…

Nei tempi secchi (come mi piace chiamarli), quando non c’e’ modo o spazio per una carezza o tempo per parlare piano o farci gli occhi dolci, è ancora più bello. A volte non lo capisco e mi innervosisco, mi riempio di nervetti e gesti – a proporito – davvero secchetti secchetti; oggi però mi esaltavo pensandoci in macchina. Ci amiamo da ventiquattro anni; ventiquattro!! Pensare di essere felici perchè ami una persona, ma la ami da ventiquattro anni; ma essere felici oggi ……. Mica ci si riesce sempre, mica sempre è facile. Per me è anche una conquista, l’amore nei tempi secchi 🙂

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Un resto di supernova nella Grande Nube di Magellano

Una combinazione di immagini in banda X e in ottico mostra il residuo di una potente esplosione di supernova nella Grande Nube di Magellano, una galassia che si trova a circa 160.000 anni luce dalla Terra…

I residui di questa esplosione costituiscono i resti di supernova chiamati SNR 0509-67.5, localizzati all’interno della Grande Nube di Magellano, sono illustrati nell’immagine fornita dalla sonda Chandra (l’inserto più in alto nella figura), mentre la radiazione in banda X di energia più bassa è mostrata in rosso, le energia intermedie sono in verde e quelle più alte sono in blu. Nel 2004, gli scienziati hanno usato la sonda Chandra per mostrare che con ogni probabilità SNR 0509-67.5 è derivato dall’esplosione di una supernova di tipo Ia; per far ciò si sono basati su un’analisi dell’abbondanza relativa di alcuni elementi, come silicio e ferro.

A Chandra X-ray Observatory image of the supernova remnant SNR 0509-67.5 in the Large Magellanic Cloud. The lowest energy X-rays are shown in red, the intermediate energies are green and the highest energies are blue. In 2004, scientists used Chandra to show that SNR 0509-67.5 was likely caused by a Type Ia supernova, using an analysis of the elements, such as silicon and iron, that were detected. A Type Ia is thought to result from a white dwarf star in a binary system that reaches a critical mass and explodes. In the new X-ray study of SNR 0509-67.5, spectra from Chandra and ESA's XMM-Newton Observatory were used to calculate the amount of energy involved in the original explosion, using an analysis of the supernova remnant and state-of-the-art explosion models.

L’immagine della supernova nella Grande Nube di Magellano, in diverse bande. Credit: X-ray: NASA/CXC/Rutgers/J.Warren, J.Hughes; Optical (Light Echo): NOAO/AURA/NSF/Harvard/A.Rest et al.; Optical (LMC): NOAO/AURA/NSF/S.Points, C.Smith & MCELS team

Una supernova di tipo Ia, secondo lo scenario ormai acquisito, deriva da una stella in fase di nana bianca all’interno di un sistema binario, che raggiunge una massa “critica” a spese di una stella compagna, e dunque avvia l’esplosione a supernova.

Chandra Press Release

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Felice Pasqua!

Tanti auguri da GruppoLocale per una lieta e serena Santa Pasqua !

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Felice Pasqua


Felice Pasqua
Inserito originariamente da *Blunight72*

Auguri a tutti per una lieta e serena Santa Pasqua!

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Come Gianni Rodari…??

Ci sono delle volte che Simone riesce a dare delle ottime soddisfazioni al papà, questo è certo. L’ultimo episodio notevole, in questo senso, è avvenuto appena pochi giorni fa: stavo riguardando la favoletta del Gatto Tigrato, che avevo scritto su un suggerimento di Simone qualche tempo fa, e nel farlo avevo lasciato per qualche istante l’inizio della storia sullo schermo del computer. Passa Simone e con la sua curiosità spiccata si “impiccia” e si mette a leggere… riconosce la favoletta scritta per lui (che portò anche alla maestra) e si mette a rileggere l’inizio. Poi comincia ad esaltarsi, legge e rilegge le prime righe e col ditino segue le parole… “ma papà, la descrizione è proprio bella, vedi quando si parla del gatto… ma con tutti gli aggettivi per bene, come gli scrittori veri… sì sì devono metterla nei libri.. è… é come Gianni Rodari…!!!”.

Corre dalla mamma e le racconta che papà però è bravo a scrivere le storie. La mamma lo guarda e sorride. Papà è innegabilmente soddisfatto: bravo o meno bravo che sia a scrivere storie (certamente il paragone con Gianni Rodari è assai lusinghiero ma pure parecchio “azzardato”), un obiettivo l’ha certamente centrato, guardando la soddisfazione di questo piccolo bimbo… 😉

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