Blog di Marco Castellani

Mese: Aprile 2008 Page 1 of 2

Dagli archivi Hubble, cinquantanove belle immagini di galassie in interazione

Ben 59 nuove immagini di galassie in mutua interazione sono state rilasciate dal team del telescopio
spaziale Hubble, la più estesa raccolta di questo tipo mai rilasciata fino ad ora. Come possono mostrare
queste sorprendenti fotografie, la “collisione” di galassie produce una incredibile varietà di intricate e
complesse strutture,spesso assai differenti tra loro…

Sappiamo da tempo che le galassie sovente non si sviluppano ed evolvono in “splendido isolamento”, ma spesso
si trovano ad interagire – e talvolta a fondersi – tra loro, formano nuovi ambienti galattici anche assai
diversi da quelli di origine. Ora una serie di ben 59 nuove immagini di galassie “in collisione” è stata
costruita “raspando” nei diversi terabytes di dati archiviati dal team del telescopio spaziale Hubble, ed
è stata rilasciata al pubblico per celebrare il diciottesimo anniversario del lancio del telescopio stesso.

Vale senz’altro la pena di guardare con calma queste immagini, che davvero stupiscono per la varietà incredibile
di configurazioni di ambienti galattici che sono state acquisite…




Lo “zoo” delle galassie in interazione, qui mostrate le “migliori” 12 immagini…

Credits: NASA, ESA, the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)-ESA/Hubble Collaboration and A. Evans (University of Virginia, Charlottesville/NRAO/Stony Brook University), K. Noll (STScI), and J. Westphal (Caltech)

La pagina della notizia sul sito


SpaceTelescope.org


ospita una serie nutrita di diverse immagini a varie risoluzioni (consiglio di non perdere almeno
la galleria estesa di
tutte le galassie disponibili), tutte da ammirare, nonchè una buona serie di link (si veda
alla fine dell’articolo originale) di indubbio interesse per approfondire diverse tematiche relative alle galassie e alla ricorrenza
del lancio di Hubble. Certo va specificato sempre che la lingua adottata è l’inglese, ma è comunque un inglese spesso
abbastanza comprensibile per chi un poco ne mastichi (e poi le immagini spesso, come si dice… parlano da sole!)

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Partenze, poesie e rimostranze…

Tra un poco si parte: oggi pomeriggio ho il volo per Torino per il Java Workshop di ESA-GAIA che inizia domattina; due giorni di full immersion con computer al seguito, per addentrarsi nei misteri di Java e compagnia bella, un “bagno” necessario per proseguire sul lavoro del software di analisi e riduzione dati per questo benedetto satellite GAIA, quando mai partirà (beh in ogni caso il viaggio lui lo farà ben più lungo!). Mercoledi’ sera dovrei già essere a Roma, comunque.

Certo, nonostante la brevità della permanenza fuori, non mi sono evitato i rimbrotti di Simone, nel weekend, il quale (dolcissimo, anche per la storia delle mosche, che ha riportato la sorella più grande nel suo blog….) ogni tanto mi tornava a dire “Ma devi proprio partire? Ma non è giusto.. non partire, rimani qui !” E io a ripetere che ogni tanto mi tocca muovermi, per questo lavoro; magari per poco tempo, ma mi tocca…

Così stamattina finisco di preparare la valigia, sistemo il laptop con tutto il software che hanno richiesto per il workshop. Pranzo con la primogenita che torna da scuola, e poi vado. Però.. certo, però per come sono fatto (e lo so bene) anche un piccolo viaggio come questo, mi provoca sempre un pò di apprensione, tanto che stamattina mi son svegliato ad un’ora improponibile.

Lo sa bene anche la consorte, che ieri rideva sotto i baffi quando le ho detto, un pò per gioco, che avevo quasi deciso di non partire, tutto sommato non era troppo necessario… Però pure lei conosce i suoi “polli”, possiamo dire.. la sua risposta è stata un divertito “ah, mi domandavo perchè non me l’avessi ancora detto. Beh ora che hai fatto le tue rimostranze, possiamo proseguire…”. Sarà mica che glielo dico sempre ogni volta che devo assentarmi da casa, anche per poco? 😉

PS tanto per distrarmi dalle mie “rimostranze”, ho finalmente deciso di pubblicare nel mio wiki la poesia (che si è sviluppata in nove piccole sezioni) iniziata mentre andavo ad un altro congresso di Gaia, che si teneva a Bologna diverso tempo fa (e poi sottoposta ad una notevole serie di revisioni). So bene ormai che tornare alla scrittura ha per me sempre un effetto dolcemente terapeutico. Se volete leggerla, la trovate qui ; in caso, lasciatemi pure un commento, se vi aggrada!

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painting the hills


painting the hills
Inserito originariamente da i.anton

Che bella foto… che combinazione, poi. Si ricarica la pagina di partenza di Google mentre sto lavorando (e anche oggi quante rogne…!), e spunta questa foto; incuriosito vado a vedere meglio… e a parte la bellezza della foto stessa (e del panorama), capisco d’improvviso quale particolarissimo significato ha per me.

Sì davvero quella gita di due giorni a San Gimignano e a Siena, nel lontano 1984, è stata l’inizio dell’avventura, una delle più significative della mia vita: è stata l’occasione in cui io e Paola ci siamo avvicinati, e abbiamo cominciato a camminare insieme…

E guarda un pò, cara sposa, quanta strada si è fatta fin qui…! Ci avremmo mai pensato, allora? 🙂

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Nuove immagini di una luna di Marte, a colori e… in 3D!

Una sonda della NASA in orbita intorno a Marte, il Mars Recoinnassance Orbiter, ha catturato delle nuove
interessanti immagini della luna marziana chiamata Phobos…

Le immagini davvero di ottima qualità sono state acquisite per mezzo dell’
High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo della sonda: per la precisione, si tratta
di due immagini di Phobos, prese alla distanza temporale di dieci minuti l’una dall’altra, il giorno 23 marzo.
I ricercatori le hanno poi processate e combinate al fine di permettere una visione stereoscopica del piccolo oggetto
celeste (naturalmente a patto di avere gli appositi occhialini colorati).

Phobos è di grande interesse perchè potrebbe essere ricco di ghiaccio d’acqua e materiale ricco di carbonio”, ha
detto Alfred McEwen, coordinatore del progetto HiRISE al Lunar and Planetary Laboratory at the University of Arizona, Tucson.




Phobos visto dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA

Credits: NASA/JPL

Altre sonde in precedenza (specificamente, il Mars Global Surveyor) avevano già preso immagini ad alta risoluzione
di Phobos, essendo passate vicino alla luna marziana, tuttavia i dati di HiRISE sembra siano di qualità più alta,
il che rende i nuovi dati i migliori adesso disponibili per quanto riguarda Phobos….

La


NASA/JPL Press Release


contiene tutte le immagini, incluse quelle atte alla visione stereoscopica, possibile se si hanno gli appositi
occhialini rosso-blu. Ma anche le immagini “normali”, in questo caso, sono davvero interessanti…! 😉

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You Can Tell It’s Spring


You Can Tell It’s Spring
Inserito originariamente da Majlee

Sì sì è primavera. Io comincio di solito ad aspettarla poco dopo Natale (più o meno), ma ora finalmente è qua. Mentre lavoro ho la finestra semiaperta e sento gli uccellini cinguettare amabilmente nel parco qui fuori…

A proposito, gli uccellini sono piuttosto “invasivi” anche in casa nostra, soprattutto dalla parte della cucina, con il piccolo balconcino che dà sul parco. Spesso quando lasciamo la finestra semiaperta entrano anche in casa, a cercare bricioline (e con i bimbi è praticamente garantito che facciano buona caccia..!). L’altra volta Agnese che stava in cucina a fare colazione si è quasi spaventata: “Papà papà, è entrato un uccellino, mi ha fatto paura. Non avevo visto bene.. pensavo fosse un corn flackes che volava”…

Beh sì, in caso ci sarebbe stato da spaventarsi!! 😉

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Una “misteriosa” formazione rocciosa su Marte…

L’immagine proviene dalla mission Mars Express, ed è significativa del considerevole grado di dettaglio che si riesce ad ottenere ormai della superficie del pianeta, tanto da poter fermare lo sguardo su singole rocce che, come questa, attirano i ricercatori per il colore inusuale o per altre caratteristiche…

Nello specifico, la formazione rocciosa di colore biancastro, si riteneva fosse formata in realtà da depositi di sale lasciati nel letto di un antico lago, ma studi più dettagliati indicano ora che con ogni probabilità l’ipotesi non è quella corretta.Piuttosto, il materiale più chiaro sembra essere stato eroso dall’area circostante, indicando un componente a bassa densità, probabilmente cenere vulcanica o polvere di altro tipo.

La peculiare formazione rocciosa di colore biancastro su Marte Credit: G. Neukum (FU Berlin) et al., Mars Express, DLR Mars Express


L’immagine – di uno squisito grado di dettaglio – è stata acquisita dalla sonda Mars Express dell’European Space Agency, che al momento si trova ad orbitare intorno al pianeta.



APOD, 7 aprile 2008

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Gufo Tartufo ed altre novelle…

Sì sì, è così. Mi piace raccontare favole, mi piace inventarle su due piedi, quando mi viene chiesto; mi diverte, partire da una ideuzza minima minima che mi viene in mente all’istante, e da quella ragionare per allargare pian piano la situazione, aggiungendo personaggi, situazioni, idee… Mi piace e mi gratifica moltissimo la faccia attenta che fa la piccola Agnese, che si ricorda poi nomi, situazioni, ambienti che magari invento lì lì e tendo a scordarmi pure io…

Allora ieri accompagnandola all’entrata di scuola abbiamo parlato del Gufo Tartufo, un gufetto tanto simpatico ma che aveva purtroppo paura del buio. Il guaio è che essendo gufo doveva rimanere sveglio la notte, e gli amici gufi gli facevano gli scherzi, approfittando del suo timore dell’oscurità: soprattutto (questi puzzoni…) lo prendevano in giro perchè teneva vicino a lui una piccola lucetta, di quelle colorate per i bimbi. Ma lui, consultata la mamma, gli ha poi reso “pan per focaccia” inventando degli scherzi innocenti per gli altri gufi, che però ci sono cascati con tutti i piedi (o forse le zampe, dovrei dire) e dunque hanno cominciato loro ad aver timore del buio (e Tartufo che se la rideva sotto i baffi…) !

Oggi abbiamo aperto “il filone” del coniglio Pippi; amico di Gufo Tartufo: il problema è che hanno poco tempo per vedersi, perchè uno dorme di giorno, l’altro di notte. Ma alla sera – uno si è appena alzato l’altro sta per andare a nanna – fanno comunque in tempo per una partita di Rubamazzo… (Tartufo ha insegnato a Pippi, per la cronaca). Domani…? Ormai siamo d’accordo che Agnese, prima di entrare a scuola, fissa l’argomento e il nome per la puntata successiva: oggi mi ha detto che dovremo parlare della Tigre Mimmi… tocca farsi venire in mente qualcosa entro domattina ! 😉

Il bello è proprio, in questo, la qualità dell’attenzione che ci mette Agnese; e che buffo due persone di età, attività, relazioni, progetti, così diverse, che si divertono.. tutte e due con delle piccole favolette! Stamattina abbiamo pensato allo stesso momento, la stessa cosa; ad un certo punto lei mi ha detto qualcosa del tipo “Papà, ma perchè non facciamo che ogni volta aggiungiamo un personaggio dentro la stessa favola, senza cominciarne una nuova…” (ed è quello che stavo pensando io, stavo proprio giocando con l’idea di ampliare lo scenario pian piano, aggiungendo personaggi e mettendoli in relazione tra loro…)

Devo dirlo… ora ho un pò timore di quando non servirà più raccontare favole, di quando non ci saranno due occhioni aperti spalancati desiderosi di ascoltare le piccole storie del bosco, che inventa il papà, ma giustamente sarà attratta e interessata ad altre cose, più mature, più complesse. Ma forse la mia immaginazione ora è puntata sul momento attuale, e non sa ancora quali forme e qualità di interazione tra papà e figli potremo inventare; infatti non c’e’ niente di ordinario e scontato quanto uno prova – nonostante la stanchezza, le preoccupazioni, le distrazioni, i diecimila limiti che si possono avere – a vivere con partecipazione il proprio ruolo all’interno della famiglia, quella famiglia con la quale cammina, nella vita…

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Guardando lampi dalle remote profondità del cosmo…

Il giorno 19 del mese scorso, la natura è stata particolarmente generosa con gli astronomi, fornendo il rispettabile quantitativo di ben quattro
lampi gamma osservati nello stesso giorno. Ma non è tutto: uno di questi è anche risultato essere l’oggetto più luminoso finora osservato nell’intero Universo. Nonostante sia posto in una galassia decisamente lontana – miliardi di anni luce da noi – risulta così luminoso che per alcuni istanti, dovrebbe essere stato visibile perfino ad occhio nudo…!

I lampi gamma (gamma-ray burst, GRBs) sono lampi estremamente energetici nella banda gamma, dalla durata che spazia tra un secondo ed alcuni minuti.
Essi rilasciano una enorme quantità di energia in un tempo piuttosto breve, il che li porta ad essere gli eventi più energetici dell’intero
Universo, naturalmente dopo lo stesso Big Bang. Ormai è universalmente accettato il fatto che la maggior parte dei lampi gamma segnali
l’esplosione di stelle molto grandi, che nelle fasi evolutive più avanzate subiscono la deflagrazione a supernova e il successivo collasso
della parte centrale a buco nero.

I lampi gamma, invisibili ai nostri occhi, sono perlopiù individuabili tramite i vari telescopi spaziali. Infatti, subito dopo aver rilasciato
il loro “scoppio” intenso di radiazione di alta energia, questi diventano rilevabili per breve tempo anche nelle banda dell’ottico e del vicino
infrarosso. Questo “afterglow” scompare piuttosto rapidamente, il che rende possibile le analisi dettagliate solo entro poche ore dalla rilevazione
del lampo gamma. Nondimeno queste analisi sono molto importanti, per determinare la distanza del GRB e dunque la sua brillanza intrinseca.




Il telescopio REM e la camera TORTORA

Credits: ESO website

Il lampo gamma chiamato GRB 080319B è stato rilevato dal satellite Swifr. “Era così brillante che per un momento ha quasi accecato gli strumenti di bordo”, ha detto Guido Chincarini, l’astronomo italiano a capo dello staff che ha condotto l’indagine. Una controparte ottica brillante è stata ben presto
individuata nella costellazione di Boote. Una schiera di telescopi con base a terra ha reagito prontamente per studiare questo nuovo oggetto nel cielo. In
particolare, l’emissione ottica è stata rilevate da alcune camere a largo campo montate su telescopi che scansionano continuamente una larga
frazione di cielo, inclusa la camera TORTORA che lavora in simbiosi con i telescopio REM da 0,6 metri montato a La Silla, capace di registrare
eventi con una risoluzione temporale senza precedenti.

L’oggetto è risultato estremamente brillante, ma lontanissimo: le indagini (condotte anche con il telescopio ESO VLT)
hanno determinato che il lampo proviene verosimilmente da una galassia
lontana ben 7,5 miliardi di anni luce… non proprio dietro l’angolo, insomma!



ESO Press Release

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