Blog di Marco Castellani

Prima luce per TRAPPIST

 di Sabrina Masiero

Prima luce per TRAPPIST: la Nebulosa Tarantola. Cortesia: ESO.

Ha iniziato a funzionare TRAPPIST (TRAnsiting Planets and Planetesimal Small Telescope), telescopio di 60 cm sistemato all’Osservatorio dell’ESO, La Silla (Cile) e che viene manovrato da una sala di controllo a Liegi, in Belgio, a 12.000 chilometri di distanza. TRAPPIST si dedica di ricercare sistemi planetari, in particolare pianeti che orbitano attorno ad altre stelle e comete in orbita intorno al Sole.

Entrambi questi rami di ricerca sono fondamentali per l’astrobiologia, che mira a studiare l’origine e la distribuzione della vita nell’Universo. “Pianeti di tipo terrestre simili al nostro pianeta sono sicuramente l’obiettivo per la ricerca di vita al di fuori del Sistema Solare, mentre le comete si pensa abbiano un ruolo importante nell’apparizione e nello sviluppo della vita sulla Terra“, ha affermato Emmanuel Jehin, scienziato a capo della parte del progetto che riguarda lo studio delle comete.

La galassia a spirale M83 ripresa da TRAPPIST. Cortesia ESO.

TRAPPIST rileverà e caratterizzerà gli esopianeti grazie alle alte misure di precisione dei cali di luminosità che si verificano a causa dei transiti planetari davanti alla stella. Durante un transito, la luminosità osservata della stella diminuisce sensibilmente, dato che il pianeta blocca una parte della sua radiazione luminosa. Più grande è il pianeta, maggiore sarà la luce bloccata e maggiore sarà anche la diminuzione della luminosità della stella.

L’Osservatorio dell’ESO a La Silla, ai margini del deserto di Atacama, è certamente uno dei migliori siti astronomici del mondo” ha affermato Michael Gillon. “E poiché è già sede di due straordinari cacciatori di pianeti extrasolari, non avremmo potuto trovare posto migliore per installare il nostro telescopio robotico“.

Gli astronomi del progetto TRAPPIST lavoreranno a stretto contatto con i team che utilizzano HARPS sul telescopio da 3.6 metri e che utilizzano anche CORALIE collegato al telescopio svizzero di 1.2 metri, Leonhard Euler, entrambi a La Silla.
TRAPPIST è una collaborazione tra l’Università di Liegi e l’Osservatorio di Ginevra che verrà anche utilizzato per lo studio delle comete nell’emisfero meridionale. E’ un telescopio robotico completamente automatizzato e in grado di tracciare il cielo ad alta velocità per tutta la notte senza essere custodito. Una stazione meteorologica fa un monitoraggio costante del tempo e decide se chiudere la cupola in caso di maltempo.

Fonte The TRAPPIST : http://arachnos.astro.ulg.ac.be/Sci/Trappist ; ESO website: http://www.eso.org/public/news/eso1023.

Sabrina

Loading


Scopri di più da Stardust

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.

Previous

Il Regno Unito a caccia di segni di vita su Marte

Next

Spiagge su Marte

1 Comment

  1. mi chiedevo come mai installare un telescopio così piccolo per la ricerca di esopianeti… poi mi son accorto che la misura era in cm! Più di mezzo metro di ottiche. Nessuno conosce un hacker che possa ridirigerne i comandi al mio pc?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén

Scopri di più da Stardust

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading