Blog di Marco Castellani

Giorno: 22 Febbraio 2013

alle stelle

Tieni i piedi a terra, il cuore intensamente fisso alle stelle; e la mente tra i due.

Mario Vassalle

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Lo splendore di N11

 

Continuiamo la nostra esplorazione delle (meravigliose) regioni di fresca formazione stellare utilizzando ancora il sito APOD (un vero tesoro di stupende immagini celesti) per dare uno sguardo alla regione N11, appartenente alla Grande Nube di Magellano, una delle galassie più imponenti tra quelle vicine alla Via Lattea. Beh, lo scenario è decisamente suggestivo!

Va detto che l’immagine è stata elaborata in senso “artistico” da un amatore, al fine di vincere la Hubble Hidden Treasures. Un’altra dimostrazione del fatto che giocare con la scienza – grazie al cielo – non è prerogativa dei soli astronomi professionisti, ma è ormai alla portata di chiunque abbia la passione per farlo 🙂

013 February 11 – N11: Star Clouds of the LMC.

Crediti immagine : NASAESAJ. Lake

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La legge che regge

L’amore è l’unica legge che regge l’universo. La legge che muove il sole e le altre stelle, come dice Dante, perché è la legge di coesione che unisce tutte le cose.

Ernesto Cardenal

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L’occhio infrarosso di WISE

Non ha segreti la Nebulosa di Orione per l’osservatorio spaziale WISE, davvero mostra intera la sua bellezza. A dire la verità, l’immagine è una elaborazione in falsi colori derivata dalle bande infrarosse utilizzate da WISE: ottime per indagare regioni di gas e polvere e di fresca formazione stellare, come questa nebulosa (le radiazioni infrarosse infatti sono quelle meno ‘bloccate’ dal gas intergalattico e dalla polvere).

APOD: 2013 February 13 – Infrared Orion from WISE.

Crediti immagine: NASAJPL-CaltechUCLA

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Esseri semplici

Ci sono persone al mondo che si accontentano del pranzo, della cena e di un letto per dormire. Sono gli esseri semplici che sanno ammirare le stelle del cielo e le piccole cose.

Romano BattagliaFoglie, 2009

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Curioso autoristratto

Un autoritratto peculiare...

Un autoritratto peculiare…

L’immagine di APOD di oggi è in realtà un bizzarro autoritratto del rover marziano Curiosity…  cosa non si fa per mettersi al centro dell’attenzione! 😉

Crediti:  NASAJPL-CaltechMSSS – Panorama by Andrew Bodrov

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Una cosa sublime…

Bisogna, ogni tanto, volgere gli occhi al cielo con tutte le sue stelle per rendersi conto che la vita è una cosa sublime e che va vissuta nella maniera migliore in ogni attimo perché è una occasione unica, irripetibile.

Romano BattagliaNotte infinita, 1989

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Nuovi dettagli sulla tempesta osservata su Saturno

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La sonda Cassini della NASA ha catturato questa immagine in falsi colori dell’immenso temporale mentre si stava sviluppando nell’atmosfera di Saturno nell’emisfero nord. Image credit: NASA/JPL-Caltech/SSI.

In un nuovo articolo sono emersi nuovi dettagli sulla formazione e sullo sviluppo di temporali su Saturno. I ricercatori della NASA descrivono come l’intensa perturbazione si sia spostata intorno al pianeta fino all’incontro della testa con la coda. E’ la prima volta che nel Sistema Solare si sia registrata una tale immensa tempesta.

“Questo temporale su Saturno si è comportato come un uragano terrestre ma con una peculiarità” ha affermato Andrew Ingersoll, membro del Team delle immagini di Cassini, presso il California Institute of Technology, Pasadena, che è il secondo autore del nuovo paper pubblicato sulla rivista scientifica Icarus. “Anche le gigantesche tempeste su Giove non si dissipano come questa, il chè sta a dimostrare che la natura può giocare molte e sostanziali variazioni su un tema che continua a sorprenderci”.

Sulla Terra gli uragani terrestri assorbono l’energia da aria calda molto umida che si trova solo sopra gli Oceani Tropicali. Il forte riscaldamento degli strati inferiori dell’atmosfera tende a renderli instabili e quindi a favorire la convezione, ossia il movimento verticale verso l’alto dell’aria caldo-umida sovrastante la superficie del mare; il raffreddamento di tali masse d’aria produce la condensazione e quindi la liberazione di grandi quantità di calore latente. La tempesta nell’emisfero nord di Saturno è stata in grado di portare l’aria calda nell’alta atmosfera del pianeta. La tempesta, per la prima volta osservata il 5 dicembre 2010, e monitorata da Cassini tramite particolari camere, si è sviluppata a circa 33 gradi di latitudine nord. Poco dopo è emersa la luminosa e turbolenta testa della tempesta e ha iniziato a spostarsi verso ovest, generando un vortice che si muoveva in senso orario. In pochi mesi la tempesta ha avvolto l’intero pianeta allungandosi per ben 300 000 chilometri di circonferenza, formando lampi e tuoni lungo tutto il percorso.

Le tempeste tropicali terrestri non si sono mai incontrati lungo il loro percorso, mentre incontrano elementi topografici come i rilievi e le montagne. Nel momento in cui l’uragano arriva a toccare il suolo, pian piano si declassa fino a spegnersi. Saturno è un pianeta gassoso dove non ha senso di parlare di superficie e dunque di un terreno dove gli uragani si possono fermare e per questo la turbolenta tempesta ha fatto il giro completo. Nel giugno 2011 la testa della tempesta ha incontrato la coda fino a spegnersi. Il motivo per cui questo incontro abbia l’abbia fatto spegnere rimane ancora senza spiegazione.

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L’enorme temporale nell’emisfero nord di Saturno che sta avvolgendo tutto il pianeta. Si osseva il sottile anello (qui in azzurro) e la proiezione dell’ombra degli anelli sulla superficie. Image credit: NASA/JPL-Caltech/SSI.

Il 28 agosto 2012 la tempesta viene a morire in modo definitivo dopo 267 giorni di attività. Mentre i rilevatori infrarossi della sonda Cassini continuavano a tracciare qualche effetto persistente negli strati più alti dell’atmosfera, ossia nella troposfera (strato legato al tempo meteorologico), nella bassa atmosfera c’era calma.

“Questa tempesta di lampi e tuoni su Saturno è stata una vera bestia” ha affermato Kunio Sayanagi, autore capo dell’articolo e Cassini Imaging Team Associate presso l’Hampton University della Virginia. “La tempesta ha mantenuto la sua intensità per un tempo insolitamente lungo. La testa della tempesta ha lottato per ben 201 giorni e la sua corrente ascensionale è esplosa con una intensità che avrebbe assorbito l’intero volume dell’atmosfera terrestre in 150 giorni. Ha anche creato il più grande vortice mai osservato nella troposfera di Saturno con un’espansione di 12000 chilometri di diametro”.

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Questa sequenza di immagini dalla sonda Cassini della NASA mostrano lo sviluppo della più grande tempesta osservata sul pianeta Saturno dal 1990. Queste immagini in colori originali e la composizione di immagini stessa mostra la cronaca della tempesta dal suo inizio, sul finire del 2010, fino a metà 2011 e in particolare come questo enorme temporale sia cresciuto rapidamente arrivando a grandi dimensioni, fino poi a ridursi nel corso del tempo. Image credit: NASA/JPL-Caltech/SSI.

Il vortice è aumentato fino a diventare grande quanto quello ben noto nell’atmosfera di Giove, chiamato l’ovale BA anche se quest’ultimo insieme alla Grande Macchia Rossa non sono tempeste con fulmini e tuoni. Le tempeste su Giove hanno una regione centrale di calma, a differenza dei temporali su Saturno. “Le osservazioni di Cassini del sistema di Saturno hanno permesso di ammirare la potenza di questa tempesta” ha affermato Scott Edgington, Deputy project scientist di Casisni presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, California. “Abbiamo anche avuto un posto in prima fila per osservare un film d’avventura meraviglioso dall’inizio alla fine. Questo tipo di dati aiuterà i ricercatori a confrontare le caratteristiche meteo del nostro Sistema Solare e di conoscere come si sostengono e si estinguono”.

Questa tempesta è stata la più lunga tra le tempeste massicce che sono apparse nell’emisfero nord di Saturno all’incirca una volta ogni trent’anni terrestri, ossia durante un anno su Saturno. Il più lungo temporale mai rilevato sul pianeta è durato ben 334 giorni ed è avvenuto nel 2009 in una zona conosciuta come Storm Alley, nell’emisfero sud, ma era circa 100 volte più piccola di quella che si è osservata nell’emisfero nord nel 2010.

Per ulteriori informazioni si visiti: http://www.nasa.gov/cassini e http://saturn.jpl.nasa.gov .
Fonte NASA: NASA’s Cassini Watches Storm Choke on Its Own Tail http://www.nasa.gov/mission_pages/cassini/whycassini/cassini20130131.htmlCassini Solstice Mission: NASA’s Cassini Watches Storm Choke on Its Own Tail – http://saturn.jpl.nasa.gov/news/cassinifeatures/feature20130131/Altre informazioni su: La grande tempesta su Saturno – http://tuttidentro.wordpress.com/2011/12/27/la-grande-tempesta-su-saturno/Tempesta su Saturno: altri dettagli – http://tuttidentro.wordpress.com/2012/01/12/la-tempesta-su-saturno-altri-dettagli/Tutti i più grandi temporali del Sistema Solare – http://tuttidentro.wordpress.com/2012/01/11/tutti-i-piu-grandi-temporali-del-sistema-solare/

Sabrina

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