Blog di Marco Castellani

Giorno: 20 Febbraio 2013

Il Grand Canyon è vecchio quanto i dinosauri

grand-canyon-sunset

Il Grand Canyon. Fonte: http://www.iljournal.it/2012/obama-salva-il-grand-canyon/296419%20/grand-canyon-sunset

 Il Grand Canyon è vecchio quanto i dinosauri che si estinsero circa 65 milioni di anni fa oppure ha un’età di sei milioni di anni, quando i primi antenati umani cominciarono a camminare in posizione eretta?

Un’aspra controversia tra i geologi su questa questione è aperta da tempo e in un recente paper, Rebecca M. Flowers dell’Università del Colorado e Kenneth A. Farley del California Institute of Technology hanno utilizzato una tecnica migliore di datazione basata sul decadimento radioattivo degli atomi di uranio e del torio in atomi di elio in un minerale conosciuto come apatite. Tali atomi di elio vengono trattenuti dai cristalli del minerale solo al di sotto di una determinata temperatura. I ricercatori hanno affermato che tale decadimento ha prodotto una registrazione termica di queste rocce sotto il fondale del canyon. L’isotopo elio-4, infatti, fin quando rimane sotto la superficie, ad alte temperature, si diffonde. Ma man mano che le rocce affiorano, come conseguenza dell’erosione, le temperature scendono e l’elio rimane imprigionato nei minerali, accumulandosi. Se si confrontano i livelli di elio 4 con quelli dell’elio 3, le cui concentrazioni rimangono però stabili, è possibile risalire al tempo in cui le rocce prese in esame si sono raffreddate, e quindi quando sono emerse. Questo significa che tanto più grande è la concentrazione di elio tanto più grande è il tempo che il minerale ha trascorso al di sotto di una temperatura limite, in particolare se la temperatura dei cristalli di apatite è superiore ai 70°C l’elio diffonde e non si conserva. Ma se la roccia è più fredda l’elio si accumula.

dinosauro

In un precedente studio pubblicato nel 2008 si legge che il Grand Canyon dovrebbe avere un’età di circa 17 milioni di anni mentre la teoria più popolare porta ad un valore di gran lunga inferiore, intorno ai 5-6 milioni di anni fa. Secondo la più recente osservazione compiuta da Flowers e Farley, le acque del fiume Colorado devono aver iniziato a scolpire la parte occidentale del Grand Canyon nel Cretaceo, circa 70 milioni di anni fa, mentre la parte orientale probabilmente risale a circa 50 milioni di anni fa. Secondo i ricercatori sarebbe proprio intorno ai 70 milioni di anni che la maggior parte del canyon sarebbe stato scavato.

«Il nostro lavoro sostiene una dicotomia est-ovest nella storia dell’erosione. In ogni caso mi aspettavo che questi risultati avrebbero generato un coro di polemiche: spero, però, che stimoleranno ulteriori ricerche per risolvere questo mistero», ha affermato Rebecca Flowers.

dinosauri_asteroide

Apatite 4He/3He and (U-Th)/He Evidence for an Ancient Grand Canyon, Rebecca M. Flowers & Kenneth A. Farley, Science 21 December 2012: Vol. 338 no. 6114 pp. 1616-1619 – DOI: 10.1126/science.1229390 – disponibile su: http://www.sciencemag.org/content/338/6114/1616.abstract

Articolo disponibile su Science – A grand Old Canyon – http://news.sciencemag.org/sciencenow/2012/11/a-grand-old-canyon.html

National Park Service – News – Grand Canyon Park – Arizona – http://www.nps.gov/grca/parknews/index.htm

Altre informazioni: The New York Times -60-Million-Year Debate on Grand Canyon’s Age : http://www.nytimes.com/2012/11/30/science/earth/study-sees-older-grand-canyon-stirring-controversy.html?_r=0

Sabrina

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Osservato 2012DA14 da Campo Imperatore!

Il 16 febbraio alle 03:00 UTC, dalla Stazione di Campo Imperatore, il team che presiede al controllo della stazione (una delle sedi dell’Osservatorio Astronomico di Roma) è stato in grado di osservare il “famoso” asteroide 2012DA14 con il telescopio AZT-24 e la sua camera IR.

A causa della copertura nuvolosa non si è riusciti ad effettuare l’osservazione in prossimità del momento di maggiore avvicinamento alla Terra dell’asteroide 2012DA14, che invece era avvenuto circa 7 ore prima.Tuttavia si è riusciti sia ad osservare il passaggio dell’oggetto attraverso il campo di vista della camera (prima delle animazioni) mentre il telescopio inseguiva la volta celeste (procedura relativamente facile) e sia ad effettuare il puntamento e l’inseguimento direttamente sull’oggetto (seconda delle animazioni) in cui l’asteroide rimane fermo e le stelle gli sfilano attorno (tecnicamente, piuttosto difficile da realizzare).

2012DA14_J1 (1)

Il fatto di aver utilizzato la camera SWIRCAM, da un lato ha permesso di osservare un oggetto piu’ brillante di quanto possibile nell’ottico (in linea teorica oltre una magnitudine in meno, ma questa non ha costituito un vantaggio pratico in imaging vista la luminosita’ comunque grande dell’oggetto) e dall’altro ha creato notevoli difficolta’ di puntamento per il ridotto campo di vista. Va detto infatti che SWIRCAM ha un campo di soli 4.4×4.4 arcmin al cielo e dunque centrare ed inseguire l’oggetto che si muoveva molto velocemente ha rappresentato una sfida non da poco dal punto di vista tecnologico. Tutte le esposizioni sono state effettuate in banda J con un tempo di posa di 10 secondi.

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Visto il successo delle esposizioni guidate sull’asteroide si è poi tentato con successo di ottenerne anche uno spettro. Qui ovviamente il problema del puntamento e centraggio si e’ complicato ulteriormente per la presenza della fenditura da 3 arcsec utilizzata e per l’imminenza del crepuscolo (4:30 UTC). I 60sec di esposizione non sono molti ma la luminosità dell’oggetto ha comunque permesso di ottenere un buon risultato. Nell’immagine mostrata qui sotto la fenditura è orizzontale, lo spettro dell’asteroide e’ la colonna luminosa sulla destra e le righe sono prodotte dall’emissione del cielo. Il nuovo sistema di puntamento del telescopio ha dimostrato la sua efficacia e consentirà nei prossimi mesi di ottenere nuovi risultati nell’osservazione e nel follow-up di NEO e Space Debris.

spettro

Andrea Di Paola, Alessio Giunta ed il Team di Campo Imperatore desiderano inviare un ringraziamento particolare a tutti quelli che hanno reso possibile questo ottimo risultato ed in particolare ai colleghi dell’amministrazione e dell’ufficio tecnico che si prodigano per mantenere operativo e funzionale l’Osservatorio di Campo Imperatore. A sua volta GruppoLocale ringrazia Andrea di Paola ed il resto del team per aver messo a disposizione il materiale di questo post (e si complimenta per l’ottimo lavoro svolto)! 

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Esagoni su Saturno…

Quando le nuvole sono fatte ad esagoni

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 Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

 

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dinanzi l’universo…

Quanto piccolo l’uomo dinanzi l’universo – quanto grande lui che l’universo comprende!

Carlo Dossi

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Carnevale della fisica, seconda chiamata!

Questa è la seconda chiamata per il Carnevale della Fisica #40, che abbiamo l’onore di ospitare qui su GruppoLocale. Il tema – come forse avrete visto – è quanto mai intrigante e suscettibile di diversi approcci e varie interpretazione: Fisica ed Arte sono discipline che corrono parallele ma si possono incontrare, e quando lo fanno viene fuori assai bene che quello che interessa veramente è la cultura ed il sapere come strumento di promozione umana, con l’obiettivo sempre presente di camminare verso una maggiore e più profonda umanità.

Questa è la cultura che ci interessa, questo è l’approccio che tentiamo di dare anche attraverso queste pagine, per cui il tema ci sta decisamente a cuore e vi esortiamo a dare il vostro contributo!

trifid_gendler_960

Molte immagini scientifiche sono quasi delle opere d’arte di per se. Ecco un suggestivo esempio, la Nebulosa Trifida (Crediti: Subaru Telescope (NAOJ), Hubble Space Telescope, Martin Pugh; Processing: Robert Gendler)

Partecipare è facile e divertente: scrivete il contributo (secondo le semplici regole del Carnevale) e postatelo nel vostro blog (o dove preferite), poi datecene notizia inviando una email all’indirizzo info@gruppolocale.it.

A breve vi dovrebbe arrivare risposta dell’avvenuta ricezione (in caso non vi arrivasse, scriveteci di nuovo.. abbiate pazienza, un mail può sempre sfuggire), e questo è tutto. A fine mese listeremo i vari contributi e li presenteremo su queste pagine. Dunque, buon lavoro e … buon Carnevale della Fisica! 

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