Perché, chi è un maestro? Secondo me, un maestro è uno che ti indica la strada. Non ti porta verso lui ma ti rilancia in un cammino. Così che se anche lui dovesse cadere, niente di quello che ti ha insegnato perde valore. Segui lui per seguire ciò che lui segue. Un maestro è qualcuno seguendo il quale si entra più in sé stessi. Un maestro non ti porta mai lontano da te, ti aiuta a scoprire il tuo cuore.
Un maestro ti può indicare la strada, e può essere saggio affidarsi… |
Maestro. C’è un motivo di cronaca che spiega perché mi confronto adesso con questa parola. Ho pensato al ruolo che rivestono quelli che riconosco in vari modi come “maestri” nella mia vita, nel caso eclatante della rinucia al ministero petrino da parte di Benedetto XVI. La mia prima impressione – come tanti, probabilmente – è stata di incredulità, stupore. Poi anche, una istintiva tristezza. Mi piace questo papa, mi piace quello che scrive, quello che dice. La discrezione e l’umiltà con cui si pone. E non capivo le ragioni di quel gesto. Lo ammetto, non sapevo interpretarlo.
Papa #Ratzinger un #grande! Gesto coraggioso e chiaro! valerioalbisetti.it
— Valerio Albisetti (@Albisetti) 11 febbraio 2013
Beh, mi spiazzava. Pensavo inizialmente, ma come sarebbe? Coraggioso e chiaro? Però intanto mi sospingeva a vedere più in la del mio naso, di non fidarmi troppo della mia reazione istintiva. L’autorevolezza che si è guadagnata Albisetti presso di me, rimetteva in circolo tutto. Perché lui dice così? Perché proprio lui (un maestro per me) dice così? Allora il punto diventa, cosa mi sto perdendo? Devo capire cosa è che non ho capito (perché a questo punto diventa ragionevole ipotizzare che mi manchi un tassello, per comprendere il quadro).
In successione temporale piuttosto serrata, ecco apparire un articolo di Monica Mondo, che mi colpisce già dal titolo, “Che la sua decisione sia la nostra speranza.” Speranza. Non tristezza.
“Con questo gesto, tanto imponente quanto imprevisto, il Papa ci testimonia una tale pienezza nel rapporto con Cristo da sorprenderci per una mossa di libertà senza precedenti, che privilegia innanzitutto il bene della Chiesa. Così mostra a tutti di essere totalmente affidato al disegno misterioso di un Altro. Chi non desidererebbe una simile libertà? (…) accogliamo anche noi con libertà e pieni di stupore questo estremo gesto di paternità, compiuto per amore dei suoi figli …”
Un gesto che libera dalla paura, non è fatto per paura. Infatti…
A volte è più coraggioso lasciare che rimanere. valerioalbisetti.it
— Valerio Albisetti (@Albisetti) 11 febbraio 2013
Che non pensano al posto mio, ma mi aiutano a pensare.
A pensare davvero, fuori dagli schemi comuni.
Perché la vita sia più vita.
Sia più piena.