Blog di Marco Castellani

Mese: Settembre 2004 Page 2 of 3

Intelligenza artificiale per i rover

“Noi vogliamo inserire dei software su rover per dar loro la capacit? di essere artificialmente intelligenti”,questa ? la nuova frontiera dell'esplorazione secondo Kanna Rajan…

“Noi vogliamo inserire dei software su rover per dar loro la capacit? di essere artificialmente intelligenti”,questa ? la nuova frontiera dell'esplorazione secondo Kanna Rajan,ricercatrice alla Nasa.Trai problemi di queste missioni con i robot infatti era la lentezza degli ordini inviati da terra ( ricordiamo ad esempio quando Spirit si ferm? dopo aver scavato perch? una funzione di sicurezza era rimasta bloccata) che rallentavano la ricerca potendo esplorare cos? un area molto limitata.Per questo motivo i ricercatori NASA stanno pensando a dotare i rover di Intelligenza Artificiale (AI).”Impiegava circa tre giorni un rover per identificare un bersaglio,arrivarci e mandare a terra qualche risultato”dice Rajan  questo perch? le decisioni erano prese da terra e inviate al robot. I ricercatori per tanto hanno deciso di mettere appunto un software che prender? il nome di IDEA(Intelligent Deployable execution agent) e che dovrebbe simulare i processi umani con cui si decide di fare qualcosa. Se questo fantascientifico progetto diverr? realt? i Rover potranno darci dati sempre pi? incredibili e potranno persino collaborare insieme per un progetto unico.Collegamenti:http://www.nasa.gov/vision/universe/roboticexplorers/robust_artificial_intelligence_jb.html

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Pianeta extrasolare?

Da giorni se ne parla e forse stavolta ci siamo. Il VLT,precisamente il telescopio Yepun, ci regala questa volta una straordinaria immagine di un oggetto debole intorno ad una stellina dell' Idra. Potrebbe essere la prima immagine diretta di un pianeta extrasolare…

Fa parte del gruppo TW Hydrae a 230 anni luce.Gli astronomi vi si riferiscono come Giant Planet Candidate Companion (GPCC).

Il comunicato a http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2004/pr-23-04.html

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Vapore e metano su marte

La Mars Express porta a casa un altro importante risultato. Secondo le analisi effettuate dalla sonda tramite lo spettrometro PFS, sembra diffusa nell'atmosfera marziana la presenza di vapore acqueo e metano, ma la presenza dei due elementi sembra aumentare,avvicinandosi al suolo, in tre aree ben distinte l'Arabia Terra, l'Elysium Planum e l'Arcadia-Memnoni…

In queste aree la Sonda della NASA Odissey aveva scoperto del ghiaccio pochi centimetri sotto la superficie. Sono pertanto iniziate le interpretazioni di questo fenomeno, che sembra legare la presenza di ghiaccio marziano sotterraneo con la concentrazione di metano e vapore nell'atmosfera.  Nuove speranze quindi nascono nella comprensione della geologia del pianeta e nella possibile presenza di vita marziana pochi centimetri sotto la superficie.

Per ulteriori approfondimenti potete consultare

http://www.esa.int/esaCP/SEMAK21XDYD_index_0.html

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La squisita eleganza degli anelli di Saturno…

Le immagini che la sonda Cassini ci sta inviando, relativamente al sistema degli anelli di Saturno, oltre ad essere importanti in senso scientifico, si mostrano sempre piu’ di una bellezza sorprendente…

Saturno ed i suoi anelli riempirebbero circa lo spazio tra la Terra e la Luna. Nonostante la loro estensione, i singoli anelli risultano spessi appena pochi metri e, in qualche caso, di una evocativa traslucenza…


Credits: JPL/NASA website

Questa immagine mostra una parte dell’anello “C”, che
e’ anche il piu’ vicino a Saturno, e la “separazione di Cassini”, che e’ uno spazio vuoto tra gli anelli, ampio circa 4800 Km, che separa otticamente l’anello “B” dall’anello “A”. La parte di atmosfera vista attraverso la separazione, appare piu’ scura e bluastra a causa della diffusione alle lunghezze d’onda blu della parte superiore dell’atmosfera stessa, quella libera dalle nubi…

L’immagine e’ stata ottenuta dalla narrow angle camera della sonda Cassini il 30 luglio di quest’anno, mentre la sonda si trovava ad una distanza di circa 7.6 milioni di Km. dal pianeta.

Link:

http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2004-230

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La Via Lattea, vista da La Silla…

Chi visitasse un osservatorio astronomico posto in alta montagna, rimarrebbe senz’altro impressionato dalla bellezza della Via Lattea, che vedrebbe come una estesa banda luminosa attraversare il cielo sopra la sua testa…

Se confrontato con la ridotta visione del cielo che abbiamo dalle citta’, ove l’inquinamento luminoso e’ ormai quasi dappertutto a livelli rilevanti, le visione della volta celeste in un ambiente davvero buio, puo’ davvero risultare una meravigliosa esperienza, per la quantita’ di stelle di diverse magnitudini e colori, le numerose nebule… e appunto la Via Lattea che si staglia netta e luminosa nel cielo buio…

La Silla e’ la regione in Cile dove sono ospitati alcuni telescopi dell’European Southern Observatory (ESO), nella parte piu’ a sud del deserto di Atacama. L’ingegnere Nico Housen, di norma “di stanza” al Paranal Observatory (l’altro sito ESO), durante una visita
recente a La Silla ha avuto l’opportunita’ di prendere alcune straordinarie foto del cielo notturno…




Credits immagine: ESO website

Sulla sinistra nell’immagine, vi e’ il “piatto” da 15 metri, ormai non piu’ in uso, dello Swedish-ESO Submillimetre Telescope (SEST)., e sulla parte destra, sullo sfondo, si puo’ intravedere la cupola del telescopio da 3.6 metri, posto sulla parte piu’ alta della montagna.


http://www.eso.org/outreach/press-rel/pr-2004/phot-27-04.html

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Le fantastiche sculture di gas e polveri delle nebulose planetarie…

Un recente studio condotto su di un grande numero di nebulose planetarie ha rivelato che la “struttura ad anelli” e’ molto piu’ comune di quanto si pensava finora…

Le nebulose planetarie come sappiamo rappresentano una delle ultime fasi di vita delle stelle, allorche’ espellono in maniera violenta gli inviluppi esterni di gas e polvere. Tali strutture si compongono nello spazio in modo da dare luogo , alle volte, ad immagini di straordinaria fascinazione.

Uno di questi casi e’ senz’altro la struttura ad anelli intorno alla famose nebula “Occhio di gatto”, come si puo’ vedere da queste foto…




Link:
Dettagli e altre splendide immagini su

http://www.spacetelescope.org

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Celebrando i cinque anni della sonda Chandra…

Dalla data del suo lancio, il 23 luglio del 1999, il Chandra X-ray Observatory  e' rimasta la principale missione della NASA per quanto riguarda il campo dell'astronomia in banda X, guadagnandosi pertanto, con pieno merito, un posto tra i “Grandi Osservatori”…

Ora lo staff di Chandra puo' pertanto celebrare il suo quinto anno di osservazioni, e siamo invitati a conoscere maggiormente l'impatto che tale sonda ha avuto in questo periodo, nei diversi campi dell'astronomia e della fisica.

Dalla “prima luce” di Chaindra al suo quinto anniversario, si possono esplorare le meraviglie dell'universo in banda X grazie ad una “sezione speciale” appositamente allestita, del sito web chandra.harvard.edu.

Le attivita' possibili sul sito comprendono la possibilita' di votare la propria immagine Chandra preferita, selezionare le 20 immagini Chandra da sottoporre per una premiazione, oltreche' naturalmente consultare le varie notizie (in inglese, naturalmente!) concerncenti le scoperte di Chandra in questi cinque anni, e altro ancora…

Per avere accesso al sito web della missione Chandra (ottimamente realizzato e ben fruibile) , basta collegarsi all'indirizzo seguente:

http://chandra.harvard.edu

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Esagerata l’enfasi sul segnale “anomalo” trovato da SETI

La quantita’ di commenti apparsi nei vari media negli ultimi giorni, concernenti la possibile rilevazione di un segnale da una forma di vita extraterrestre, sarebbero di un tenore “decisamente esagerato”….

A dirlo sono proprio gli scienziati le cui dichiarazioni sono state per prime riportate dagli organi di stampa, come sorgente principale della notizia…

Per quanto la peculiarita’ del segnale rilevato (di cui si e’ data notizia anche
in questo sito
) sia fuori discussione, “la possibilita’ che esso rappresenti un segnale di vita intelligente proveniente da lontano rimane estremamente ridotta”, recita un recente annuncio della Planetary Society


http://www.world-science.net/newspg2/040902_signalfrm.htm

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