Blog di Marco Castellani

Giorno: 6 Settembre 2010

La Solar Probe Plus, dentro la torrida atmosfera solare…

L’agenzia spaziale statunitense ha iniziato lo sviluppo per una prossima missione dedicate all’esplorazione del Sole, ad un livello di dettaglio finora mai raggiunto. Il progetto senza precenti, prende il nome di Solar Probe Plus, ed è destinato ad essere lanciato non prima del 2018.

La sonda in fase di ideazione, avrà la grandezza di una piccola automobile. La cosa interessante è che si tufferà nell’atmosfera solare, a poco più di sei milioni di chilometri dalla superficie della nostra stella. Da tale posizione “privilegiata” dovrà esplorare una regione che nessuna sonda ha mai potuto investigare. A tale scopo la NASA ha già selezionato cinque progetti scientifici che dovranno servire a svelare alcuni dei più grandi segreti che il nostro Sole ancora cela agli scienziati.

Un'immagine di fantasia della Solar Probe Plus, mentre raccoglie dati avvicinandosi "temerariamente" alla nostra stella.... (Crediti: JHU/APL)

Uno dei misteri più grandi che si spera di risolvere, è anche molto semplice a raccontarsi: gli astronomi non si spiegano ancora come mai l’atmosfera solare esterna appaia agli strumenti sensibilmente più calda della superficie visibile del Sole. Un’altra questione che aspetta di essere risolta ha a che vedere con i venti solari e con il meccanismo stesso della loro origine. Sono questioni  – come sottolinea Dick Fisher, direttore della divisione di Eliofisica dell’ente spaziale americano – che aspettano una soluzione da decenni. La missione Solar Probe Plus ha tutte le carte in regola per portare gli scienziati verso la definizione di un modello solare che spieghi questi “misteri”.

Come si può ben comprendere, l’ambiente nel quale la sonda è destinata ad operare sarà tutt’altro che “amichevole”: sebbene apparentemente ancora distante dalla superficie del Sole, infatti, la sonda dovrà vedersela con temperature superiori ai 1400 gradi centigradi, e con “sbuffi” assai intensi di radiazione solare.

Che dire, decisamente non è un posto da visitare con equipaggi a bordo…. !

NASA JPL Press Release

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Intorno alla supernova 1987A

Supernova 1987A. Cortesia: HubbleSite – NewsCenter: http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2010/30/image/a/format/large_web/ .

Un team internazionale di astronomi utilizzando l’Hubble Space Telescope ha individuato un aumento di luminosità dell’emissione dalla supernova 1987A. I risultati, che compaiono nella rivista “Science” di questa settimana, sono coerenti con le previsioni teoriche su come le supernove interagiscono con l’ambiente galattico in cui si trovano.

Il team di ricercatori ha osservato il residuo di supernova in luce ultravioletta, nell’ottico e nel vicino infrarosso. In particolare, è stato studiato l’interazione tra il materiale espulso dall’esplosione stellare e l’anello luminoso che circonda i resti di supernova.

L’anello di gas è stata probabilmente perduto circa 20.000 anni prima dell’esplosione della supernova. Delle onde d’urto che si sono formate dall’impatto del materiale espulso sull’anello hanno creato circa 30-40 “hot spot” (macchie luminose) nell’anello stesso. Questi spot luminosi probabilmente cresceranno e si fonderanno insieme nei prossimi anni per formare un cerchio continuo, come fosse incandescente alla nostra osservazione. Un video su YouTube disponibile su:

http://www.youtube.com/watch?v=4AT71_n7CFQ

mostra l’andamento nel corso del tempo di questo anello, dal 1994 al 2006.

Due immagini tratte dal video su You Tube e ottenute dall’Hubble Space Telescope: la prima in alto risale al 1994 e la seconda, più in basso, al 2006. Mostrano l’evoluzione nel tempo dell’anello che circondano il supernova remnant della supernova 1987A. Cortesia Video: Peter Challis; NASA.

Stiamo osservando l’effetto di una supernova nella galassia circostante, tenendo conto anche di come l’energia depositata da queste esplosioni stellari modifica la dinamica e la chimica dell’ambiente”  ha affermato Kevin Francia del Center for Astrophysics and Space Astronomy presso il Boulder Research Associate Kevin France dell’Università del Colorado.

Possiamo utilizzare questi nuovi dati per comprendere come i processi della supernova regolano l’evoluzione delle galassie.”

Scoperta nel 1987 nella Grande Nube di Magellano, la supernova 1987A è l’unica stella più vicina alla Terra che è stata osservata esplodere dal 1604 in poi.

Fonte HubbleSite: http://hubblesite.org/newscenter/archive/releases/2010/30/
You Tube: http://www.youtube.com/watch?v=4AT71_n7CFQ

Sabrina Masiero

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Il Climate Summit su foreste e cambiamento climatico

 di Sabrina Masiero

Disponibile su: http://www.nemus.it/immagine/news05_9Foreste.jpg

La Commissione Europea ha avviato una consultazione pubblica sul “Green Paper on Forest Protection and Information in the EU: Preparing Forests for Climate Change“. La consultazione è terminata il 31 luglio.

Il Climate Summit European Coordination ha preparato e presentato alla Commissione Europea un documento in risposta a tale consultazione pubblica.

Il documento è disponibile su: https://docs.google.com/fileview?id=0ByVUO3Er12PJYmJiNjQxNjQtYWFiMy00MjdjLTgzZDYtYWUxZWE4Y2ZiMjJh&hl=it&pli=1 .

L’articolo originale è apparso su The Climate Change Italia: http://theclimatesummitit.blogspot.com/2010/09/il-climate-summit-su-foreste-e.html .

Sabrina

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