Blog di Marco Castellani

Mese: Agosto 2011 Page 2 of 5

Continua il lavoro di Opportunity

Dalle galassie… alle cose di casa nostra! Il rover Opportunity al lavoro su Marte ha catturato di recente nuove intriganti immagini di un piccolo cratere ai bordi del ben più largo cratere Endeavour. Nel suo paziente cammino, il rover è giunto nei pressi di Endeavour il nove di agosto, dopo un viaggio di quasi tre anni (chi va piano… )

Opportunity sta attualmente esaminando il contenuto del materiale che è fuoriuscito dal piccolo cratere, battezzato “Odissey”. In particolare, il rover ha puntato, e sta approcciando, un grosso blocco di materiale eiettato dal cratere, che dovrà essere investigato in dettaglio per mezzo degli strumenti posti sul braccio robotico della sonda.

Ecco cosa vede Oppurtinity ai bordi del piccolo cratere (Crediti: NASA/JPL-Caltech/Cornell/ASU)

Ricordiamo che Opportunity e Spirit hanno completato i tre mesi della loro missione “standard” già nell’aprile del “lontano” 2004. Questo traguardo, grazie al cielo, si è dimostrato essere solo l’inizio: entrambi i rover hanno infatti continuato la loro attività per diversi anni, meritandosi il bonus di una missione estesa.

Entrambe le sonde hanno fatto importanti scoperte riguardo gli ambienti umidi di Marte, che potrebbero essere stati favorevoli per lo sviluppo di forme di vita a livello di microorganismi. Spirit ha poi interrotto le comunicazioni con la terra nel marzo dell’anno scorso, dopo una lunga e onorata carriera. Opportunity, come abbiamo visto, continua ancora a darci preziose informazioni sulla superficie del pianeta rosso.

NASA/JPL Press Release

Loading

NGC 3982 e le sue stelle nascenti

Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA).

 

Anche se l’universo è ricchissimo di galassie a spirale, non esistono due che abbiano esattamente lo stesso aspetto, anche se è stato possibile, già nel corso delle prime osservazioni, creare schema morfologico per classificarle. Questa galassia a spirale vista di fronte, chiamata NGC 3982, colpisce e sbalordisce per la sua ricca trama di stelle nascenti, insieme ai bracci che si avvolgono intorno alla zona nucleare.

I bracci sono costituiti da numerose regioni di formazione stellare composte di idrogeno molto caldo (di colore rosa), di ammassi stellari appena formati (dii colore blu) e “striature” di polvere oscura che forniscono la materia prima per le future generazioni di stelle. Il nucleo luminoso è il luogo di una popolazione più vecchia di stelle.

NGC 3982 si trova a circa 68 milioni di anni luce di distanza nella costellazione dell’Orsa Maggiore. La galassia si estende su circa 30 000 anni luce, un terzo delle dimensioni della nostra Galassia, la Via Lattea.

Il range di colori molto ricco deriva dal fatto che la galassia è stata fotografata in luce infrarossa e nel visibile e utilizzando pure un filtro che isola l’emissione di idrogeno che proviene dalle brillanti regioni  di formazione stellare che punteggiano i bracci di spirale.

Questa immagine a colori è composta da varie immagini prese dalla Wide Field Camera 2 (WFC2), dall’Adavanced Camera for Surveys (ACS) e dalla Wide Field Camera 3 (WFC3). Le osservazioni sono state prese tra marzo 2000 e l’agosto 2009.

Credit: Hubble Site-New Center- Archive: http://hubblesite.org/newscenter/archive/

Sabrina

Loading

Tenere un diario

A volte capita, a casa. O anche altrove. Intendo, quelle conversazioni in cui qualcuno (spesso qualcuno che conoscio bene, con cui condivido una bella parte della vita, come mia moglie) mi dice “Ma ti ricordi qualla volta che siamo andati… che abbiamo fatto… che anno era?” e io invariabilmente rimango in imbarazzo: non mi ricordo quasi mai.
Anche peggio, quando mi sento raccontare le cose che sono successe, poniamo, due anni fa. E io che non recupero dai miei neuroni altro che un magma soffuso e quasi indistinto, con appena due o tre episodi, due o tre picchi che ancora mantengono una loro (parziale) individualità, che li distingue dal resto. 
Eppure se mi ci fanno pensare, se mi indicano qualche specifico episodio, qualche ricordo torna (a volte). Che strana la memoria.
Però la memoria degli eventi (anche “insignificanti”, ammesso che ve ne siano) dà spessore ad una vita, contribuisce a dare consistenza. Ad entrare – azzardo – nel presente con una solidità maggiore, in forza di un cammino che si sta facendo (con tutte le volte che uno si è seduto invece di camminare, ma non è questo l’oggetto del post).
Illustrations, mostly paired comparisons, showing correct and incorrect postures for various household tasks. Date ...
No. non sono io… 😉
Credits: Cornell University
Library

Per questo ho pensato più seriamente di ricominciare a tenere un diario privato. Da vedere anche come una ulteriore occasione per scrivere, cosa che a me piace molto. No, non rende l’idea: cosa che mi sento di dover fare, altrimenti sto male.
Qualcosa sta cambiando, nella mia percezione del valore della scrittura privata. Negli anni scorsi, preso dall’entusiasmo per tutti queste modalità di comunicazione via Internet, mi ero convinto che una sorta di diario sarebbe potuta sempre venire fuori aggregando i vari contenuti online che aggiungevo con buona assiduità (blogs, microblogs, tumblelog, fotografie, etc…). Questo sarebbe stato il mio diario.
Ultimamente le cose sono un pò cambiate. Intanto, non sono più così assiduo nel postare contenuto online (i miei contatti ne saranno lieti). Sono più selettivo. Ammetto che ci sono cose che interessano più me che altri. Ma lo stesso ne voglio tener traccia, me le voglio scrivere. Voglio che la mia stessa esistenza sia intessuta dall’atto quotidiano della scrittura. Ecco perchè l’idea di un diario privato.

Bene, se siete arrivati fin qua, non vorrei tediarvi oltre. A volte sono prolisso: a me piace scrivere, ricordate? Magari una volta vi dico perché, tra varie alternative, ho scelto DayOne come la mia applicazione per il diario (privato sì, ma sempre digitale: ormai a mano non so quasi più scrivere). Ma prima vi faccio riposare, ringraziandovi per essere passati di qui. 
Grazie dunque per la lettura. Ora potete andare a leggere qualcos’altro. Oppure, scrivere.

Loading

La cometa Demise finisce sul Sole

La Cometa Demise appare sulla destra del filmato del Solar Dynamics Observatory – NASA e in pochi istanti viene evaporata dall’intensa radiazione solare. 

 

Il Solar Dynamics Observatory AIA Imager, che osserva nell’estremo ultravioletto, ha osservato l’evaporazione di una cometa radente al Sole (quelle che vengono chiamate Sun-grazing Comets) mentre si stava per disintegrare sul Sole lo scorso 6 luglio 2011. Si è potuto osservare pure il materiale che interagiva con la corona del Sole. Entrambi gli eventi sono stati osservati e registrati per la prima volta.
L’angolazione dell’orbita cometaria ha fatto sì che si schiantasse sul Sole.

Dal video, disponibile su: http://sdo.gsfc.nasa.gov/gallery/main.php?v=item&id=85, si osserva una linea di luce sottile che appare a destra del video appena oltre il bordo del Sole e si muove verso sinistra fino a schiantarsi e a penetrare nella fotosfera solare.
Dato l’intenso calore e l’intensa radiazione solare, la cometa Demise evapora completamente. Probabilmente era un frammento della famiglia Kreutz, una famiglia di comete radenti al Sole.

Fonte Solar Dynamics Observatory: http://sdo.gsfc.nasa.gov/gallery/main.php?v=item&id=85

Sabrina

Loading

La sonda Juno ripresa da un telescopio

Juno osservato da un astrofilo. Scaricabile qui: http://www.spaceweather.com/submissions/pics/s/Scott-Ferguson-juno3framestakahashi2_1312616258.gif?PHPSESSID=3b10dj299jbtg49qq3j9lfaeq0



Scott Ferguson ha richiesto del tempo di osservazione in due telescopi spagnoli per immortalare la sonda americana Juno nel suo momento di uscita dal sistema Terra-Luna, il cui lancio abbiamo è stato seguito qualche giorno fa anche su questo Blog.

 

Fergusono ha utilizzato  un CDK17 17 “(0,43 m) per acquistare queste due immagini narrowfiel della sonda.

Disponibile su SpaceWeather: http://www.spaceweather.com/

Sabrina

Loading

Marte tra oscurità e luce

Questa immagine ottenuta col computer mostra una zona del pianeta Marte come confine tra l’oscurità e la luce, nella zona del cratere Gale illuminato al mattino.

La direzione nord è a sinistra. Gale è il cratere con un tumulo al suo interno, vicino al centro dell’immagine. La NASA ha selezionato Gale come il luogo di atterraggio della missione Mars Science Laboratory. Il rover verrà posto nella parte settentrionale del cratere nell’agosto 2012.

Gale ha un diametro di 154 chilometri e possiede una montagna stratificata che è alta circa 5 chilometri che spunta dal fondo del cratere. Il sito di atterraggio è previsto a 4,5 gradi di latitudine sud, 137,4 gradi di longitudine est.

Questa immagine è stata creata con informazioni tridimensionali dal Mars Orbiter Laser Altimeter, che ha sorvolato sul Mars Global Surveyor. La dimensione verticale non è esagerata. Le informazioni sul colore sono basate sulle caratteristiche del pianeta.

Il Mars Orbiter Laser Altimeter era gestito dal Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, Maryland. Il Jet Propulsion Laboratory della NASA, una divisione del California Institute of Technology di Pasadena, ha gestito il Mars Global Surveyor e ora gestisce il Mars Science Laboratory per il Science Mission Directorate della NASA di Washington.

Fonte Space Images JPL: http://www.jpl.nasa.gov/spaceimages/details.php?id=PIA14293

Loading

Verde … Aurora

Disponibile su: http://spaceweather.com/aurora/images2011/07aug11/Warren-Justice1.jpg

Aurora fotografata da Warren Justice, Whirlpool Lake, Riding Mountain National Park, Manitoba, Canada.
Strumentazione: Canon 5D 24 mm lenti fl.4.

Disponibile su SpaceWeather.com: http://spaceweather.com/aurora/gallery_01aug11_page3.htm?PHPSESSID=dopfrq8vnm3oh7gh104brav795

Loading

La Luna osservata con gli occhi di un astronauta

Domenica 31 luglio 2011 quando l’astronauta Ron Garan della Spedizione 28 della Stazione Spaziale Internazionale ha guardato fuori dalla sua finestra (o oblò), questo è quanto ha visto: la Luna. E l’ha vista ben 16 volte. L’astronauta Garan ha affermato: “Abbiamo albe e tramonti simultaneamente”.

Per Garan e il resto dell’equipaggio della ISS questo straordinario evento si osserva ogni giorno. Dato che la ISS compie un’intera rotazione intorno alla Terra in circa 90 minuti, ogni giorno l’equipaggio sperimenta questo fenomeno ben 16 volte.

Image Credit: NASA.

Fonte: Image Gallery: http://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_2027.html

Sabrina

Loading

Page 2 of 5

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén