Blog di Marco Castellani

Giorno: 28 Ottobre 2011

Herschel, il Sistema Solare si capisce dall’acqua

Una delle molecole più interessanti che gli astonomi (e gli scienziati in generale) si possano trovare a dover studiare è senz’altro l’acqua. Come sappiamo, è assai abbondante sulla Terra, ed è anche indispensabile alla vita. L’acqua si forma piuttosto facilmente – se le condizioni ambientali sono favorevoli – tanto è vero che anche le regioni esterne del Sistema Solare sono piene di corpi “ghiacciati”. 

La ricerca di acqua al di fuori del nostro pianeta va condotta… da fuori (appunto), poiché l’atmosfera terrestre interferisce pesantemente su tale tipo di misure. E’ il campo di lavoro ideale per le sonde, come Herschel. Orbene, nel 2010 la cometa Hartley 2 si trovò a passare relativamente vicino alla Terra. L’occasione era davvero ghiotta, visto che la cometa proveniva dalla lontana regione della fascia di Kuiper, e solo l’orbita molto allungata permetteva questa incursione nei paraggi del Sole di un corpo proveniente dagli spazi più remoti. Gli strumenti di Hartley 2 si sono attivati e hanno stabilito che la composizione dell’acqua della cometa è molto simile  a quella degli oceani terrestri.Il fatto che la natura dell’acqua sulla cometa e sulla Terra sia molto simile, sicuramente rinforza l’ipotesi per la quale sarebbero proprio le comete ad aver portato l’acqua sul nostro pianeta.

Rappresentazione artistica del disco di gas e polvere intorno alla giovanissima stella TW Hydrae (Crediti: ESA/NASA/JPL-Caltech/WISH)

Ma non è tutto qui: la sensibilità degli strumenti di Herschel ha permesso anche di studiare il materiale in orbita intorno ad altre stelle, come TW Hydrae. La stella è poco più piccola del Sole, ma è molto, molto più giovane. Ad una età di appena 10 milioni di anni, possiamo pensarla come una stella “adolescente”. Fosse stata il nostro Sole, per i pianeti avremmo dovuto aspettare ancora decine o centinaia di milioni di anni!

Alla distanza di 175 anni luce, non possiamo pretendere troppo dagli strumenti di Herschel – non è possibile uno studio dettagliato. Ugualmente, la sensibilità della sonda ha permesso di trovare segnali di vapore acqueo e di determinarne locazione e temperatura. In particolare, il vapore risulta “strappato via” dai grani di ghiaccio dalla luce stessa della stella, ma si riscontra ad una temperatura di circa -170 gradi Celsius. Decisamente molto più freddo di quanto si riteneva finora. Trovare vapore a tale temperatura indica come questo debba essere presente in ampie zone del disco stellare.

Sono appena due esempi di come lo studio dell’acqua sia fondamentale per  la comprensione stessa delle modalità di formazione ed evoluzione del Sistema Solare. Molto ancora possiamo aspettarci di comprendere dall’analisi della distribuzione dell’acqua nell’universo a noi più prossimo: la storia di questa molecola e la storia della nostra stella e dei suoi pianeti, risultano fortissimamente allacciate.

Herschel Press Release

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Insolite aurore nel Nord America

Aurora fotografata daTravis Novitsky il 25 ottobre 2011 a Grand Portage, Minnesota.
Disponibile su SpaceWeather.com: http://spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=Travis-Novitsky-TRAVIS—AURORA-7684_1319545418.jpg

 

L’espulsione di massa coronale (CME) prodotta dal Sole il 22 ottobre che ha raggiunto la Terra lo scorso 24 ottobre, approssimativamente verso le ore 18 TU (2.00 pm EDT), ha compresso enormemente il campo magnetico terrestre, esponendo in modo diretto al plasma del vento solare i nostri satelliti geostazionari e scatenando un’enorme tempesta geomagnetica.

Al calar della notte nel Nord America si sono osservate numerosissime e meravigliose aurore che andavano ben oltre il confine canadese, penetrando dentro gli Stati Uniti. Il satellite del Dipartimento della Difesa statunitense ha fotografato l’attraversata di questo enorme flusso di particelle.

Questa immagine mostra la formazione di aurore il 25 ottobre alle ore 01.40 di GMT” ha affermato Paul McCrone del Fleet Numerical Meteorology and Oceanography Center a Monterey, California. McCrone ha ottenuto questa immagine utilizzando i dati nel visibile e nell’infrarosso del con il programma del satellite Meteorologico della Difesa (Defense Meteorological Satellite Program) che permette di catturare le autore e quelle registrate il 25 ottobre erano brillanti come le luci della città sottostante.

Questa foto ripresa dal satellite permette di notare l’estensione del fenomeno e capire anche quello che è avvenuto durante la notte americana. La fascia luminosa, infatti, si è spostata verso sud, e poco prima dell’alba si sono osservate aurore in oltre trenta stati americani: Alabama, Wisconsin, Louisiana, Maryland, Georgia, New Mexico, Tennessee, Missouri, Illinois, Nebraska, Kentucky, North Carolina, Indiana , Oklahoma, Kansas, Iowa, Maryland, New York, Montana, Ohio, Colorado, Pennsylvania, Washington, Virginia, Texas, Arizona, Minnesota, Maine, Michigan, Montana, Oregon, Arkansas e California.

Questa foto è di Nathan Biletnikoff presa lo scorso 24 ottobre da Cattle Point, San Juan Island, Washington. ISO 800, f/3.5, 30 s.

Disponibile su SpaceWeather.com: http://spaceweather.com/submissions/large_image_popup.php?image_name=Nathan-Biletnikoff-OrcasAurora102411_reduced_1319526171.jpg

Fonte SpaceWeather.com: http://spaceweather.com/

Sabrina

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