Croce di Rosano by l.traube
Croce di Rosano, a photo by l.traube on Flickr.

… e portala. Può essere qualsiasi croce, non è quella che ti fa piacere. Può riguardare il nervosismo, i sensi di colpa e gli scrupoli, il problema del sesso, i desideri, la frustrazione, il senso di vuoto. 
Tutto questo ed altro può essere la tua croce. Il Mistero non ha mica detto “scansa la croce e seguimi”, ha detto il contrario, “prendi la tua croce e vieni con me”.
Lo scrivo – prima di tutto per me – proprio oggi, Venerdì Santo, che avrei come tante volte la tentazione di scansarla, la croce. Oppure considerarla come “scandalo”. Mi farebbe “scandalo” sulla via a Lui (ovvero, al compimento, alla conversione, alla guarigione)? Ma è proprio attraverso la croce che vado a Lui! Mai mi è stato detto di scansarla – mai!
“Quando nacqui mi disse una voce
tu sei nato a portar la tua croce…”
Dov’è il positivo? Eccolo. La “scoperta” – da riscoprire sempre – è che abbracciando la croce – accogliendo il dolore, il fastidio, il disagio – arriva, può arrivare, la letizia e la pace.
Arrendersi. Cedere.

Non scansare il dolore, il buio, ma passarci attraverso. Cercando di leggerlo, di dialogarci, di capire cosa vuole “dirci”. Entrare nel profondo di sè, anche nel proprio “inferno” tumultuoso, a contatto con la  propria ombra. Parlare con i propri lupi, accettarli, è probabilmente l’unico modo di ammansirli. Vale per i cristiani, come per gli atei, gli agnostici, i maomettani. Per ogni donna, ogni uomo.
Perché si può essere lieti e portare la croce, essere liberi e sentirne tutto il dolore. Ecco dove si gioca la partita.

Immagine (via Flickr): Croce conservata nella chiesa del monastero femminile di Santa Maria a Rosano (FI). Recentemente restaurata, risale al XII secolo. Uno dei capolavori dell’arte romanica italiana.

Loading


Scopri di più da Stardust

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli via e-mail.