Blog di Marco Castellani

Mese: Febbraio 2013 Page 1 of 4

Un francobollo per Plutone

Ecco il possibile francobollo dedicato alla missione su Plutone

Ecco il possibile francobollo dedicato alla missione su Plutone. Crediti: Dan Durda/Southwest Research Institute

E’ ormai più di un anno che è stato ideato: una simpatica idea per un francobollo dedicato alla missione “New Horizons” dedicata allo studio di Plutone e di Caronte. E’ stata anche aperta una raccolta di firme, alla quale hanno aderito in migliaia (più di dodicimila, al momento). Come risultato, la possibilità che venga veramente emesso questo francobollo si è fatta più consistente.

Vedremo arrivare lettere dagli USA con questo simpatico francobollo? 

 

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Vecchia… come l’universo!

Una stella povera di elementi pesanti, e distante appena 190 anni luce dalla Terra, mostra una età stimata di circa 14.46 +/- 0,8 miliardi di anni, un dato sorprendente, che la rende vecchia praticamente quanto l’universo stesso!

Sono questi i risultati che sono emersi da una recente indagine guidata dall’astronomo Howard Bond. Le stelle simili a quella studiata, chiamate “povere di metalli”, sono (estremamente) importanti per gli scienziati, perché permettono di porre un limite inferiore all’età del cosmo. Tale limite può essere utilmente messo poi a confronto con le stime di età prodotte con altri mezzi.

In anni passati, lo studio degli ammassi globulari da un lato, e della costante di Hubble dall’altro (ovvero il tasso di espansione dell’universo) portavano a valori molto diversi per l’età dell’universo:e lo scarto (chi scrive se lo ricorda bene) non era affatto roba da poco, ma ammontava a diversi miliardi di anni! Ecco anche spiegata l’importanza dello studio di HD14028, portato avanti da Bond e collaboratori.

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In passato, le età stimate per gli ammassi globulari potevano differire anche di una decina di miliardi di anni da quelle della cosmologia (l’ammasso globulare 47 Tucanae, crediti NASA, R. Gilliland (STScI), D. Malin (AAO))

Il team nota come “Entro i margini di errore, l’età di HD140283 non entra in conflitto con l’età dell’universo, 13.77 +/- 0.06, basata sul fondo cosmico a microonde e sulla costante di Hubble, ma tale stella si deve essere formata appena dopo il Big Bang”.

Le stelle povere di metalli possono essere usate per mettere limiti sull’età dell’universo perché l’abbondanza di metalli è tipicamente un indicatore di età (ricordiamo che in astrofisica con il termine “metalli” si indicano impropriamente tutti gli elementi più pesanti dell’elio). I metalli pesanti si formano in generale nelle esplosioni di supernova, che inquinano il mezzo intergalattico circostante. In questo modo, ogni generazione successiva diventa più ricca in metalli di quella precedente, e il materiale viene progressivamente ‘processato’ per formare elementi pesanti.

Vale dunque in astrofisica, almeno in prima approssimazione, la semplice regola del pollice che recita “più elementi pesanti = maggiore età”.

In questo contesto, è sorprendente notare come HD 140283 mostri una percentuale di ferro inferiore ad un centesimo di quella del Sole, il che fornisce una indicazione molto forte per la nascita in un universo giovanissimo, con materia assai poco elaborata.

A dire il vero, la stella HD 140283 era già stata usata per mettere dei limiti all’età dell’Universo, tuttavia le incertezze legate alla distanza con cui (all’epoca) era conosciuta, rendevano la determinazione di età alquanto imprecisa. Il team di Bond ha deciso di ricavare una nuova e più precisa stima di distanza utilizzando il Telescopio Spaziale Hubble, precisamente utilizzando l’approccio della parallassi trigonometrica – uno dei più precisi a disposizione degli astronomi.

Come conseguenza, l’incertezza sulla distanza per HD 140283 è stato ridotto in maniera significativa, e ciò si è tradotto in una stima molto più precisa per l’età della stella. E in una confortante conferma – del tutto indipendente – del valore di età già noto dalla cosmologia.

(adattato da un articolo originale di Universe Today)

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Canale youtube Fisicast

Segnaliamo l’apertura del canale FISICAST su youtube, con le varie puntate relative ai diversi argomenti. Per saperne di più su FISCAST potete consultare il nostro post. Buon ascolto! 😉

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Politica

Direi che è un tempo più che propizio – con la contingenza delle elezioni 2013 – per esplorare questa parola. “Politica”. Da ragazzo politica esprimeva in maniera rapida e quasi omnicomprensiva tutto l’universo delle cose che non mi interessavano. Cose che non percepivo come vicine alla mia esperienza, con le quali non trovavo punti di intersezione. Perché interessarsi di politica, quando a me interessava la vita? 
Adesso mi chiedo cosa fosse successo, cosa fosse nell’aria, per cui si sentiva meno la percezione di vita politica come partecipazione alla costruzione del bene comune? Certo c’erano le ideologie (adesso un po’ meno). Ma le ideologie – ora capisco – non costruivano veramente, non erano elaborazioni critiche e costruttive, erano appunto drammaticamente statiche, come tutte le ideologie. Statiche e monolitiche fino a negare l’evidenza storica, all’occorrenza. Minimizzare e trascurare la verifica empirica.

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costruire, partendo da dove si è… (Crediti: Amadika su Flickr)

Piccola digressione. L’ideologia mi fa pensare alla pseudoscienza. La pseudoscienza è rigida (magari nasce da una intuizione con alcuni aspetti di verità, ma poi rimane rigida), mentre la vera scienza si adatta e si modifica continuamente. La vera scienza è empirica, umile, ascolta i fatti. La pseudoscienza dei fatti non sa che farsene, ha troppa impazienza di validare un’asserzione, calarla sulla realtà. Forzarla in uno schema. Gli UFO, i fantasmi, i segreti esoterici delle piramidi, quello che volete. Ma l’esperimento paziente e ripetuto, quello no, perfavore. Il confronto con la realtà, una irritante perdita di tempo. 
Tornando al tema, ecco, mancava in molti una percezione sufficientemente chiara di poter costruire il bene comune. Costruire, intendo, con pazienza. Rinunciando a tutte le pericolose utopie, di ogni color vestite. Mancava la percezione (sanissima, a mio avviso) che la politica fosse una lenta progressione, una scelta anche di compromessi. Sopratutto mancava la percezione che la politica fosse una forma di attenziona alla gente e ai suoi bisogni: l’ideologia non ha tempo per i bisogni spiccioli e concreti delle persone, è troppo occupata nella convinzione di poter risolvere tutti i problemi del mondo propagando se stessa. Invece la politica è “la più alta forma di carità”, come dice Paolo VI. 
Credo che la gente che abbia lavorato con pazienza nel migliorare le cose, che abbia posto attenzione ai problemi concreti, accettando di “sporcarsi le mani”, magari mossa da un ideale, abbia fatto molto, molto di più di chi inseguiva le ideologie abbagliato dalla loro effimera luce. Vedo gente che le insegue ancora oggi, e mi sembra vi ripongano come una sorta di tensione messianica, di anelito di pace e giustizia, che potrebbe trovare utilmente ben altre sponde. 
A proposito di sponde: l’altra sponda melmosa, che intrappola, è lo scetticismo. E’ parente stretto dell’ideologia, pronto ad entrare in gioco quando la prima si dimostra ormai palesemente insostenibile. Stessa avversione all’umile lavoro, all’adesione attenta e stupita alla realtà.

Non si scherza. Me lo sento addosso io per primo, immerso in esso dalla testa ai piendi. Eppure è una trappola, devo cercare di reagire. Sono con Giuseppe Frangi quando avverte che “… la politica, per quanto ci abbia costretto in questi anni a spettacoli davvero annichilenti, può essere ancora cosa buona, una passione positiva, alla faccia di tutto lo scetticismo dilagante”. Lo scetticismo in politica mi sembra una declinazione spicciola del nichilismo culturale che purtroppo è così dilagante. 

Così torniamo al fatto che la politica è un’arte, l’arte del compromesso, intesa nella maniera più nobile. E’ un lavoro, quotidiano. Che può appassionarci di più, penso. Come che vadano queste (ed altre) elezioni.

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carnevale

Ultimi giorni per partecipare al Carnevale della Fisica #40 … non mancate!

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perdersi

Perdersi con lo sguardo fra le stelle, è come cominciare a camminare nella propria anima, esplorando passo dopo passo pensieri, sentimenti, desideri […] perdersi con lo sguardo fra le stelle a volte fa ritrovare parti di se’ che neppur credevamo di avere o conservare.

Anton Vanligt

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ESO 121-6

 

Una vista meravigliosa della galassia a spirale ESO 121-6. Vista ‘di taglio’ non si percepisce la struttura dei bracci di spirale, ma si può ammirare la galassia in tutta la sua lunghezza. Si vede bene anche il ‘nucleo’, verso il centro della struttura, sede di intensa formazione stellare.

Crediti: ESA/Hubble & NASA

A side-on spiral streak | Flickr 

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alle stelle

Tieni i piedi a terra, il cuore intensamente fisso alle stelle; e la mente tra i due.

Mario Vassalle

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