Quale potrebbe essere il modo migliore per dare l’ultimo saluto alla sonda Cassini, ora che è scomparsa dentro l’atmosfera di Saturno? Beh, sicuramente questa immagine che riproduciamo oggi, potrebbe essere qualcosa da ricordare, per un bel po’ di tempo.

L’ultimo maestoso ritratto di Saturno, dalla sonda Cassini (Crediti:NASAJPL-CaltechSpace Science InstituteMindaugas Macijauskas)

Ci sono diversi motivi per trattenere questa meravigliosa immagine – proprio questa, tra le tantissime che ci ha regalato – come quella di commiato della sonda.

Intanto è una immagine composta, perché deriva dal collage di ben 36 diverse immagini, che sono state acquisite da Cassini circa tre giorni prima che si tuffasse nel lato illuminato del pianeta. Poi è stata realizzata non tanto da uno scienziato NASA, ma da un citizen scientist, un appassionato che ha scaricato i dati grezzi e li ha messi insieme, con perizia e pazienza. Dunque è una opera comune, se vogliamo, non il frutto asettico di un laboratorio specializzato. E anche questo è bello.

Il Sole si trova sul lato opposto di Saturno, che getta questa grande ombra su parte del sistema degli anelli. Stiamo dunque osservando la parte notturna, the dark side of Saturn, se vogliamo dire così. Ed è una immagine preziosa perché non è in alcun modo ottenibile dalla Terra! Dalla nostra posizione, infatti, possiamo vedere di Saturno soltanto il lato illuminato.

Dovremo dunque aspettare – e chissà quanti anni – finché una futura missione (ancora nemmeno pianificata) si spinga di nuovo a gironzolare nel sistema di anelli di questo pianeta gigante. Così è la conoscenza del Sistema Solare: procede necessariamente a balzi, in corrispondenza strettissima con la storia  delle missioni spaziali e con i loro obiettivi. E’ un campo affascinante, se ci pensiamo, nel quale più che mai la scienza e la tecnologia sono legate a filo doppio, impegnate in una sinergia profonda, necessaria per questo cammino di scoperta.

Intanto che gli scienziati sono impegnati ad analizzare gli ultimi bytes inviati da Cassini, al suo ingresso in atmosfera, possiamo dunque goderci questa bellissima immagine. Consapevoli che resterà dunque per molti anni la migliore rappresentazione del lato dark del pianeta con gli anelli.

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