Rientrando dal bel meeting Scienza per la Pace che si è tenuto a Teramo venerdì e sabato della scorsa settimana (avrò occasione per tornarci sopra), grato per quello che avevo ascoltato, per come era stata accolta la mia relazione, per gli incontri e i dialoghi – una vera ricchezza – non potevo comunque non pensare al fatto che di lì a poco sarebbe stato lanciato finalmente Euclid (sonda sulla quale avevo azzardato qualche considerazione a giugno).

Immagine artistica della sonda Euclid al lavoro
Crediti: ESA, CC BY-SA IGO 3.0

Arrivato a casa, sabato pomeriggio, mi sono subito collegato al sito ESA per seguire il lancio, che è andato alla perfezione. Interessante il fatto che il vettore sia un Falcon 9 di Space X, un’impresa privata (quella di Elion Musk per capirci). La sinergia tra pubblico e privato ormai è un tratto distintivo di questa nuova corsa allo spazio: così in questo caso, così per la corsa alla Luna in effetti (ne ho accennato anche al convegno di Teramo).

Ora (a parte vedere o rivedere il lancio) non ci resta che aspettare che Euclid raggiunga la sua posizione di lavoro (L2, ad un milione e mezzo di chilometri da Terra, come Gaia e come il James Webb) ed inizi il suo lavoro. Segnalo a chi vuole saperne di più l’ottimo articolo su Media INAF e anche che – cosa non comune – il fatto che la missione ESA ha anche un sito in italiano, ben costruito e ricco di informazioni accessibili. Ottima base di partenza per capire come è fatto e a cosa serve Euclid.

Per il resto, la mia idea rimane quella, molto semplice: se tutto va come deve, scopriremo un sacco di nuove cose, sull’universo. E ci si apriranno una miriade di nuove domande, che ora non riusciamo nemmeno a formulare.

Così il gioco si rilancia, ed è un gioco bellissimo.

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