Blog di Marco Castellani

Mese: Marzo 2005 Page 1 of 2

SPITZER inaugura nuova era nell’esplorazione dello spazio.

Il telescopio Spitzer ha per la prima volta registrato la luce proveniente da due pianeti in orbita intorno a stelle diverse dal nostro Sole. E' l'nizio di una nuova era in cui i pianeti “extrasolari” potranno essere direttamente misurati e confrontati. “E' fantastico” affermano i due scienziati Deming e Charbonneau, ed ancora… “siamo stati alla ricerca di questa luce per almeno dieci anni”.

Ad oggi, tutti i pianeti extrasolari, inclusi i due scoperti da Spitzer, sono stati rivelati principalmente con la tecnica dell'oscillazione e pi? di recente con la tecnica del transito. Con il primo metodo il pianeta viene individuato dalla attrazione gravitazionale che esso esercita sulla stella intorno a cui orbita e che fa oscillare la stella. Con il secondo metodo la presenza di un pianeta ? dedotta quando esso passa davanti alla stella causandone un abbassamento della luminosit?. Entrambi i metodi rivelano la dimensione dei pianeti. Con le recenti scoperte Spitzer ha osservato direttamente i bagliori caldi all'infrarosso di due pianeti “Gioviani” chiamati HD209458b e TrES-1. I pianeti “Gioviani” sono giganti gassosi extrasolari saldamente orbitanti intorno alla loro stella. Dalle loro orbite essi assorbono gran parte della luce della stella e brillano nelle lunghezze d'onda all'infrarosso. Per distinguere questo bagliore da quello accecante della stella, gli astronomi hanno usato un semplice trucco. Dapprima hanno raccolto la luce infrarossa proveniente sia dalle stelle che dai pianeti; successivamente, quando il pianeta scompariva dietro la stella essi hanno misurato la luce proveniente, questa volta, solo dalla stella. Questo indicava con precisione quanta luce all'infrarosso apparteneva al pianeta. Con la rilevazione all'infrarosso il contrasto stella-pianeta ? percepibile in modo migliore perch? il pianeta emette la sua propria luce. I dati di Spitzer hanno indicato per entrambi i pianeti una temperatura di circa 1000 gradi Kelvin (727 Celsius). Promettenti osservazioni di Spitzer all'infrarosso sono attese fra breve tempo riguardo i venti e l'atmosfera dei pianeti scoperti. Il telescopio Spitzer ? idealmente configurato per studiare il transito di pianeti extrasolari conosciuti davanti a stelle su distanze dell'ordine dei 500 anni-luce. Dei sette pianeti conosciuti in transito solo i due menzionati rispettavano questi criteri. Quanti pi? pianeti vengono scoperti, Spitzer sar? in grado di raccogliere la loro luce : questo rappresenta un risultato aggiuntivo dato che esso non era in origine configurato per individuare pianeti extra-solari. Al contrario il futuro Terrestrial Planet Finder della NASA , previsto per il lancio nel 2016, sar? in grado di dare un'immagine di pianeti extrasolari delle stesse dimensioni della TERRA.

Tradotto ed adattato da :

http://www.spitzer.caltech.edu

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Sempre sulla teoria delle stringhe.

Pensiamo ad una corda di chitarra che ? stata accordata regolandone la tensione. In relazione a come la corda ? pizzicata ed a quanta tensione essa possiede, verranno emesse differenti note musicali. Queste note musicali costituiscono le modalit? di vibrazione di quella corda. In modo simile, nella teoria delle stringhe, le particelle elementari che osserviamo negli accelleratori possono essere considerate modi di vibrazione delle stringhe…

Nella teoria delle stringhe cos? come su una chitarra, la stringa deve essere posta in tensione onde poter essere attiva. Comunque le stringhe, secondo la teoria, fluttuano nello spazio-tempo e non sono ovviamente fissate ad una chitarra. E tuttavia esse possiedono una tensione. Se la teoria delle stringhe deve candidarsi a divenire una teoria della gravit? a livello quantistico, ne consegue che la dimensione media di una stringa deve necessariamente aggirasi intorno alla lunghezza di Planck, cio? circa un milione di miliardi di miliardi di un centimetro. Purtroppo questo significa che le stringhe sono troppo piccole da poter essere individuate con gli attuali e futuri strumenti di analisi, cos? i teorici devono ingegnarsi ad escogitare metodi pi? intelligenti per conseguire una verifica sperimentale della teoria. Le teorie di stringa si possono suddividere a seconda che le stringhe compongano degli anelli aperti o chiusi e che lo spettro delle particelle includa i fermioni. Al fine di includere i fermioni nella teoria, deve esistere una speciale supersimmetria : per ogni bosone (particella mediatrice della forza), esiste un corrispondente fermione (particella che costituisce la materia). In tal modo la supersimmetria pone in relazione ambedue le particelle. Partner supersimmetrici delle particelle conosciute non sono ancora stati individuati negli esperimenti, ma i teorici credono che ci? dipenda dalla loro eccessiva dimensione. Gli accelleratori di particelle potrebbero essere in grado di provare la supersimmetria alle alte energie solo nei prossimi dieci anni. La verifica sperimentale della supersimmetria alle alte energie costituirebbe una straordinaria prova che la teoria delle stringhe rappresenta un buon modello matematico della Natura alle piccolissime distanze.

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Cassini trova segni di atmosfera sulla luna di Saturno “Enceladus”

La sonda Cassini ha effettuato due “passaggi ravvicinati” alla luna ghiacciata di Saturno chiamata “Enceladus”, e ha potuto rivelare la presenza di una significativa atmosfera…

Gli scienziati, che hanno utilizzato per i loro studi il magnetometro a bordo di Cassini, affermano che la sorgente di tale atmosfera potrebbe essere collegata con fenomeni di vulcanismo, geysers, o gas “in fuga” dalla superficie o dagli strati piu’ interni della luna…

E’ la prima volta da quando Cassini e’ entrato in orbita attorno a Saturno, l’estate scorsa, che si sia riscontrata la presenza di atmosfera intorno ad una delle sue lune, a parte la piu’ grande di esse, Titano. La cosa interessante e’ che Enceladus e’ una luna relativamente piccola (ha un diametro di circa 500 chilometri), e dunque la forza di gravita’ che esercita alla superficie non appare sufficiente per trattenere una atmosfera molto a lungo. Come conseguenza, su Enceladus ci deve essere una sorgente “continua” al fine di mantere la presenza di uno strato atmosferico.

A questo proposito, gli scienziati stanno considerando la possibilita’ che Enceladus sia geologicamente attivo, e dunque presenti fenomeni quali eruzioni e geysers, che potrebbero rifornire di gas gli strati atmosferici…


http://www.jpl.nasa.gov/news/news.cfm?release=2005-046

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Errate interpretazioni sul Big Bang.

L'espansione dell'Universo pu? essere considerata la pi? importante scoperta sulle nostre origini…

Strutture molecolari fredde come forme di vita e pianeti non avrebbero potuto esistere se l'Universo, originatosi da una fase calda, non si fosse dilatato e raffreddato. 40 anni fa gli scienziati annunciarono la prova definitiva dell'espansione dell'Universo da uno stato primordiale pi? caldo e denso. Essi avevano scoperto il bagliore residuo freddo del Big Bang, cio? la radiazione cosmica di fondo. A partire da questa scoperta, l'espansione ed il successivo raffreddamento dell'Universo sono stati il tema trainante della moderna cosmologia, come l'evoluzione di Darwin lo ? stato per la biologia; tuttavia alcune errate interpretazioni ancora persistono pur essendo l'evoluzione dell'Universo un concetto fondamentale. Il segreto per evitare di cadere in errore ? quello di di non prendere il termine “big-bang” troppo alla lettera. Il big bang non pu? essere assimilato ad una bomba esplosa nel centro dell'Universo che ha lanciato con violenza la materia all'esterno nello spazio pre-esistente. E' stato piuttosto un'esplosione dello spazio stesso verificatasi ovunque ed in modo simile a come l'espansione della superficie di un pallone si distribuisce egualmente su tutta la superficie. La differenza fra espansione dello spazio e nello spazio pu? apparire sottile ma assume un' importante rilievo per quanto riguarda la dimensione dell'Universo, la velocit? a cui le galassie si allontanano, il tipo di osservazioni che gli astronomi possono fare e la natura dell'espansione accelerata che l'Universo sembra attualmente subire. A rigor di termini il modello del big-bang ha molto poco da dire sul big-bang stesso in quanto descrive pittosto ci? che ? accaduto successivamente.

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Hubble “pesa” le stelle piu’ grandi nella Galassia…

Ben sappiamo come le stelle si possano formare con un ampio intervallo di valori della massa. Ora osservazioni di Hubble nell'ammasso Arches ci forniscono importanti indicazioni sul valore massimo della massa che le stelle possono avere nel momento della formazione…

Usando il telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno raggiunto la prima evidenza diretta, all'interno della Via Lattea, del fatto che le stelle presentano un limite superiore nella massa, al momento della loro formazione.

Studiando l'ammasso di stelle piu' denso della Galassia, noto con il nome “Arches”, si e' determinato con una certa confidenzqa che non si formano stelle con massa maggiore di circa 150 volte la massa del Sole. E' una importante indicazione per lo scenario teorico “standard”, secondo il quale nell'ammasso Arches si sarebbero dovute trovare – considerando la grandezza dell'ammasso stesso – dalle 20 alle 30 stelle con massa tra le 130 e le 1000 masse solari, ma di fatto non se ne e' riscontrata nessuna. Sembra dunque esistere un limite piuttosto netto per il valore massimo permesso per le stelle in formazione, ben piu' netto di quanto le conoscenze dei complessi processi di formazione stellare avrebbero portato a ritenere finora…

I risultati ottenuti con l'osservazione delle stelle nell'ammasso Arches verranno “messi alla prova” nel prossimo futuro con l'osservazione di stelle in altri ammassi popolosi….

http://hubblesite.org/newscenter/newsdesk/archive/releases/2005/05/

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Il modello standard delle particelle. I

Nel modello standard della fisica delle particelle esse sono considerate come punti in movimento nello spazio…

Per? per valutare le varie interazioni osservate in natura ? necessario conferire alle particelle un maggiore grado di libert? che non, solamente, la velocit? e la posizione : ad esempio la massa, la carica elettrica, il colore (che ? la carica associata alla interazione forte) o il momento angolare. Il modello standard venne concepito nell'ambito di una struttura nota come Teoria quantistica del campo che fornisce gli strumenti per elaborare delle teorie compatibili con la meccanica quantistica e la teoria speciale della relativit?. Con questi mezzi vennero dunque elaborate teorie che descrivono con grande precisione tre delle quattro interazioni presenti in natura : l'Elettromagnetismo e le forze nucleari Forte e Debole. Perdipi? venne raggiunta con successo l'unificazione fra l'Elettromagnetismo e la forza nucleare debole, dando origine cos? alla Teoria Elettrodebole, e vennero poste promettenti basi per includervi anche la forza nucleare forte. Nonostante questi successi, la gravit?, quarta interazione presente in natura e meravigliosamente descritta da Einstein nella sua Teoria Generale della Relativit?, sembrava non adattarsi a questa schematizzazione. Ogni volta che si tenta di applicare le regole della Teoria quantistica del campo alla Relativit? Generale si ottengono risultati privi di senso. Ad esempio la forza fra due gravitoni (la particella mediatrice delle interazioni gravitazionali), diviene infinita e gli scienziati non sono in grado di superare questo ostacolo e di ottenere risultati ragionevoli dal punto di vista della fisica.

Continua……….

Tradotto ed adattato da :http://damtp.cam.ac.uk/user/gr/public/qg_ss.html

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Scoperta una galassia priva di stelle?

Gli astronomi hanno annunciato in questi giorni che è stata scoperta quella che si ritiene essere la prima galassia oscura mai individuata : un ammasso privo di stelle, di materia ruotante, posizionato a circa 50 milioni di anni luce lontano da noi, nel gruppo di galassie della Vergine.

 Il primo avvistamento di questo invisibile oggetto risale all’anno 2000 grazie alle osservazioni di onde radio da parte del telescopio Lovell, in Inghilterra, che ha disegnato una nuvola di atomi di idrogeno grande un milione di volte il Sole che ruotava nel gruppo della Vergine. Dati successivi dal radiotelescopio di Arecibo hanno confermato l’esistenza di questo oggetto soprannominato VIRGOHI21. “Dalla velocità a cui sta ruotando, abbiamo compreso che VirgoHI21 era un migliaio di volte più massiccio di quanto non potesse rilevarsi dal volume dei soli atomi di idrogeno” commenta il co-scopritore, dell’Università di Cardiff. Questo suggerisce l’ipotesi che una gran massa di materia oscura possa nascondersi nella nuvola. “Se fosse una galassia ordinaria dovrebbe essere sufficientemente chiara e visibile anche con un telescopio amatoriale” egli continua. Precedenti ipotesi di galassie prive di stelle si sono dissolte dopo che osservazioni di telescopi ottici hanno svelato delle stelle presenti in quella porzione di spazio. Ma esaminando attentamente lo spazio con il telescopio Newton in Spagna, lo staff di ricercatori non ha individuato tale assetto di normalità. Gli scienziati hanno previsto l’esistenza di galassie invisibili in anni recenti, basandosi sulla teoria che l’Universo contiene molta più materia di quanto non appaia. Di certo essi fanno notare che future indagini possono portare alla scoperta di di molte più galassie oscure. “L’Universo ha ancora in serbo un gran numero di segreti da svelare, ma questo risultato ci conferma che stiamo imparando a scoprirlo nel modo giusto” afferma Jon Davis dell’Università di Cardiff; e ancora : “E’ una scoperta davvero eccitante”.

Tradotto ed adattato da : www.sciam.com

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Lo Spitzer individua galassie “nascoste”…

Dove nascondereste qualcosa di cosi’ grande e luminoso come una galassia? Probabilmente, nella polvere interstellare! Il telescopio spaziale della NASA Spitzer e’ riuscito a scoprire dietro uno spesso strato di polvere, una popolazione “nascosta” di galassie molto luminose, distanti da noi circa 11 miliardi di anni luce…

La cosa strana, in un certo senso, e’ che siano rimaste nascoste finora, poiche’ sembrano essere tra le galassie piu’ luminose in tutto l’Universo. Tuttavia, esse risultano cosi’ lontane da noi, e cosi’ “immerse” nella polvere, che ci volevano proprio i sensibili rivelatori infrarossi del telescopio Spitzer per riuscire a scovarle.

I ricercatori si stanno concentrando ora nel cercare di capire meglio la quantita’ di polvere che “nasconde” tali galassie, e la sua distribuzione. Un altro tema interessante e’ l’eccezionale luminosita’ di tali galassie: si ipotizza anche che un nuovo tipo di quasar molto luminoso potrebbe nascondersi al centro di tali galassie (anche se al momento resta, appunto, una semplice ipotesi di lavoro)…


http://www.spitzer.caltech.edu/Media/releases/ssc2005-08/release.shtml

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