Blog di Marco Castellani

Esopianeta colto in movimento

Per la prima volta è stato fotografato e filmato un pianeta esterno al Sistema Solare mentre ruota intorno alla sua stella, Beta Pictoris. L’attore protagonista dell’inedito video è il pianeta extrasolare battezzato Beta Pictoris b e ripreso nella singolare sequenza di immagini in movimento dal Very Large Telescope dell’ESO.

Il risultato, descritto sulla rivista Science dai ricercatori dell’Università Joseph Fourier di Grenoble, in Francia, è la prova che i pianeti giganti si formano nel disco di polveri che circonda le stelle molto rapidamente, in pochi milioni di anni: un tempo molto breve su scala cosmica. Infatti la stella madre ha solo 12 milioni di anni, meno di tre millesimi dell’età del Sole che ne ha cinque miliardi, pur essendo del 75% più massiccia. Si trova a circa 60 anni luce verso la costellazione di Pictor (il Pittore) ed è uno degli esempi più noti di una stella circondata da un disco di detriti polverosi.

Una immagine artistica di Beta Pictoris (Crediti: ESO)

Il pianeta extrasolare colto in movimento è un gigante gassoso che ruota a una distanza paragonabile a quella di Saturno dal Sole. Molto ravvicinata.  Il team, che ha descritto i risultati sulla rivista Science, ha utilizzato uno strumento montato su uno degli UT (Unit Telescopes) di 8,2 metri del VLT in Cile per studiare le immediate vicinanze di Beta Pictoris nel 2003, 2008 e 2009. Immagini di questo tipo sono disponibili per circa dieci pianeti extrasolari. Tra questi  Beta Pictoris b ha l’orbita più corta finora conosciuta, a una distanza compresa tra 8 15 volte quella tra il Sole e la Terra, pari a circa la distanza di Saturno.

Gli altri pianeti ripresi sono tutti più lontani dalla loro stella. Per intenderci, se si trovassero nel Sistema Solare, si posizionerebbero oltre l’orbita di Nettuno, il pianeta più lontano. I processi di formazione di questi lontani pianeti possono essere molto diversi da quelli che hanno caratterizzato il nostro Sistema Solare e quello di Beta Pictoris.

“Le recenti immagini, in presa diretta, dei pianeti extrasolari, molte di esclusiva competenza del VLT, illustrano la diversità dei sistemi planetari”, ha detto Anne-Marie Lagrange, che ha guidato la ricerca.  “Tra questi, Beta Pictoris b è il caso più promettente di un pianeta che potrebbe essersi formato nello stesso modo dei pianeti giganti del nostro Sistema Solare.”

Guarda il video dell’orbita di Beta Pictoris B

La notizia sul sito Ansa.it e sul sito di ESO

Articolo originale apparso su Media INAF

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5 Comments

  1. Quei messaggi ti arrivano perchè non riesco a scrivere tramite l'account di facebook ma scrivo come utente generico fornendo la mia email. Se cerco di usare l'account di fb mi avverte che il sito

  2. mcastel

    E' vero per i viaggi interstellari c'è da aspettare ancora.. 😉

    Per facebook non so; mi arrivano messaggi da Disqus che dicono che
    l'utente Giuseppe Andrea Gentile non è registrato e dunque è
    sottoposto a moderazione.. ma non dovrebbe essere, credo. Onestamente
    non capisco, semmai indagherò

    2010/6/11 Disqus <>:

  3. Giuseppe Andrea Gentile

    Peccato che ancora per molto (o forse per sempre) i voli interstellari sono solo fantasia…
    (ma avete problemi con facebook? Non riesco a scrivere come al solito)

  4. mcastel

    Chissà chissà.. in effetti lo studio degli esopianeti è uno dei campi
    più interessanti della ricerca astronomica, al momento…. ! Ed è
    finalmente alla portata della tecnologia attuale!

  5. Giuseppe Andrea Gentile

    WOW! Magari osservando meglio scopriremo un pianeta roccioso delle dimensioni e distanza dalla stella della Terra rispetto al Sole… =)

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