Blog di Marco Castellani

Giorno: 27 Luglio 2007

XXI Century Challenges for Stellar Evolution

Altra mattinata passata tra mail e telefono, a fare le ultime correzioni. Ma finalmente sembra che abbiamo finito di preparare il programma, la lista degli speackers, l’elenco dei poster, il sito web, le iscrizioni: gioie e dolori dell’essere nel comitato organizzatore, che vuoi fà..

Beh ora mi rimane da preparare il MIO, di poster, in realtà. Poi tra un mesetto si va (e da quanto vedo su internet, il posto è bello assai !!)

……L’astronomia come mestiere, ha anche degli aspetti simpatici, no? 😉

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Messenger saluta il pianeta Venere…

Nei primi giorni del mese scorso, la sonda Messenger ha completato il suo secondo
ed ultimo “incontro ravvicinato” con Venere. Allontanandosi dal pianeta, Messenger
non ha trascurato però di documentare l’evento con una serie di immagini, visibili ora in un montaggio a filmino…

…Il film si potrebbe chiamare, con una facile battuta, “Arrivederci Venere”! A parte gli scherzi,
i fatti sono che la Wide Angle Camera ha catturato una sequenza di 50 immagini, dopo l’incontro
ravvicinato di Messenger con il pianeta Venere, del 5 giugno scorso. La sequenza di immagini parte
da una distanza della sonda dal pianeta di circa 37.000 chilometri, e termina quando la distanza
tra Messenger ed il pianeta è arrivata quasi a 90.000 chilometri. In un primo momento, veniva acquisita
una immagine ogni 20 minuti, poi Messenger ha allungato l’intervallo temporale ad una immagine ogni ora.




Allontanandosi dal pianeta Venere…

Credits: MESSENGER website

Le immagini rappresentano certamente l’addio di Mercury al pianeta Venere, ma nello stesso tempo
“guardano” ormai al prossimo incontro importante della sonda, quello con Mercurio (obiettivo
principale delle missione), atteso per gennaio del prossimo
anno…

Il film si può vedere direttamente dal sito della missione: essendo di 3MB,
è consigliabile, potendo, usufruire di una connessione “veloce”, per avere uno scorrimento ottimale delle immagini.



MESSENGER Press Release

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Chandra investiga i Nuclei Galattici Attivi nelle galassie lontane

I dati della sonda Chandra mostrano, per la prima volta, che le galassie più distanti contengono più AGN di quelle più vecchie e vicine…

I due ammassi di galassie, conosciuti con le sigle CL 0542-4100 e CL 0848.6+4453, sono parte di un campione sfruttato per valutare la frazione di galassie contenenti al loro interno buchi neri in rapido accrescimento, conosciuti anche con il nome di nuclei galattici attici (o AGN, dalla terminologia inglese).

Nell’immagine Chandra di questi due ammassi, il rosso corrisponde a raggi X di bassa energia, il verde di energia intermedia, il blu indica i raggi X più energetici. In ognuno dei due campi, sono stati individuati ben cinque AGN (anche se uno di questi pare non sia membro dell’ammasso). Gran parte degli AGN sono sorgenti blu, come atteso, poiché è noto che tali oggetti sono capaci di produrre raggi X molto energetici.

La cosa interessante è che i dati mostrano, per la prima volta, che gli ammassi più distanti contengono assai più AGN rispetto a quelli più
vicini a noi (e più antichi). Difatti, i quattro ammassi di galassie nel campione “lontano”, inclusi i due mostrati in figura, sono istantanee
di quando l’Universo aveva poco più dell’ottanta per cento dell’età attuale: è stato valutato che gli ammassi più lontani contengono circa 20 volte più AGN rispetto a quelli meno distanti..

La ragione di questa differenza è radicata nella storia dell’Universo stesso: diversi miliardi di anni fa, le galassie contenevano assai più gas e polveri per la formazione stellare, e i buchi neri potevano “crescere” in maniera decisamente più rilevante di quanto accadeva in epoche più recenti, essenzialmente a motivo della grande quantità di “combustibile” presente.

La cosa è pienamente in accordo con il quadro teorico di evoluzione dell’Universo, come lo conosciamo ora, ed è comunque una rilevante conferma “sperimentale” delle previsioni della teoria.

Chandra Press Release

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