Blog di Marco Castellani

Carnevale della Fisica # 27

L’equipaggio della prima spedizione di Amundsen.

Ritratti: Roald Amundsen

Gianluigi Filippelli ci presenta “Ritratti: Roald Amundsen”, esploratore norvegese che raggiunse il Polo Sud anticipando di circa un mese l’altro esploratore, Robert Scott. E’ passato poco più di un mese dal centenario della spedizione e quest’anno viene celebrata con varie mostre e iniziative.

“All’inizio del 1911 il gruppo di Amundsen approda alla baia delle Balene, ispirandosi al precedente tentativo di Ernest Shackleton, che avrebbe così costituito una sortadi guida per la prima parte del viaggio e rivelandosi alla fine un importante vantaggio rispetto alla sceltadi Scott di partire da capo Evans. Fu così che iniziarono i preparativi per il tentativo di conquista”…
Su: http://dropseaofulaula.blogspot.com/2011/12/ritratti-roald-amundsen.html

La scienza nella letteratura dell’infanzia di Gianni Rodari

Filippo Miranda ci racconta “La scienza nella letteratura dell’infanzia di Gianni Rodari”.

Gianni Rodari, è stato uno dei più importanti autori della letteratura dell’infanzia del XX secolo, il  primo  ad accorgersi che la  novità introdotta dalla tecnoscienza, con i primi voli nello spazio, è epocale. Egli percepisce che il mondo sta entrando in una nuova era, quella dell’informazione e della scienza e che la letteratura deve farsi carico di interpretare e divulgare questo cambiamento. Ispirandosi alla “letteratura cosmica” di Calvino, che vede letteratura  e scienza  intrecciarsi in una sorta di labirinto, anche Rodari  vuole costruire una mappa dettagliata e dunque un intreccio complesso di scienza, tecnologia e comunicazione  rivolto, specificatamente, all’infanzia…

Continuate a leggere su: http://miryfil.blogspot.com/2012/01/la-scienza-nella-letteratura-italiana.html

Le astronavi-arca: un’intervista con Greg Matloff

Roberto Flaibani su Il Tredicesimo Cavaliere – Scienze dello Spazio e altre storie ci presenta “Le astronavi-arca: un’intervista con Greg Matloff” un’intervista su come costruire un’astronave-arca e sulle motivazioni. In questa intervista si ritorna indietro negli anni Trenta per sfogliare saggi come quello di J. D. Bernal, The World the Flesh and the Devil (1929) e romanzi di fantascienza, come quello di Olaf Stapledon intitolato Starmaker (1937).


“Gregory Matloff […] ha portato a un pubblico più vasto il problema della propulsione nello spazio profondo con il suo libro The Starflight Handbook (1989), che copre l’intera gamma delle opzioni interstellari, ma per oltre trent’anni ha continuato a produrre testi scientifici su temi che spaziano dai Collettori di Bussard alle missioni con propulsione a fasci di microonde. Di recente si è interessato all’espansione della biosfera umana nello spazio, un argomento trattato in libri quali Paradise Regained: The Regreening of Earth (Springer, 2009) e Biosphere Extension: Solar System Resources for the Earth, scritto con C. Bangs, di prossima pubblicazione. Questi ultimi titoli indicano che il suo interesse nei confronti delle astronavi-arca, che Matloff aveva per la prima volta coltivato in studi pubblicati sul  JBIS (Journal of British Interplanetary Society) nei primi anni ’80, continua a essere molto vivo, come l’intervista che segue confermerà (Paul Gilster, 17 agosto 2011).

Su: http://iltredicesimocavaliere.wordpress.com/2011/11/21/le-astronavi-arca-unintervista-con-greg-matloff/

La fisica del pulcino

La fisica del pulcino viene raccontata da Umberto Genovese nel suo Blog Il Poliedrico.
Voler parlare di fisica o di astronomia nella letteratura italiana non è poi così difficile: basta un pezzo della Divina Commedia di Alighieri dove i riferimenti astronomici si sprecano, oppure nella pittoresca letteratura salgariana o nel Pinocchio di Carlo Collodi o anche nel Manzoni – autore che però non ha mai attirato le mie letture.
Ma trovare le fondamenta della fisica in una filastrocca per bambini occorre una mente … poliedrica! Eccola:

Lunedì chiusin chiusino
martedì beccò l’ovino
sgusciò fuori mercoledì
pio pio fé giovedì
venerdì fé un volettino
beccò sabato un granino
la domenica mattina
aveva già la sua crestina

Questa è una vecchia filastrocca, la prima poesia che ho studiato a memoria ai bei tempi  della prima elementare.
Con questa filastrocca in genere si cerca di insegnare ai bambini l’ordine mnemonico dei giorni e dei loro nomi, ma a ben guardare c’è sicuramente molto di più, c’è uno dei concetti più fondamentali e discussi della fisica, viene insegnato il tempo.

Leggete l’articolo originale su: http://ilpoliedrico.altervista.org/2012/01/la-fisica-del-pulcino.html?doing_wp_cron=1327828278

La scienza a fumetti

Umberto Genovese e Sabrina Masiero raccontano in La scienza a fumetti il connubio tra scienza e letteratura in un paese di scienziati. La scienza può essere raccontata a fumetti? Certamente!

“I punti dove la scienza e la letteratura si incontrano nella letteratura italiana sono tanti, probabilmente il più famoso di questi è la celeberrima opera galileiana Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo scritta tre secoli dopo la Divina Commedia.

In questo contesto è interessante notare come un filone considerato – a torto – povero quale il fumetto ha invece dato molto a riguardo: Romano Scarpa per la striscia Disney Topolino ha inventato personaggi come Atomino Bip Bip  nel racconto a fumetti Topolino e la dimensione Delta, introducendo presso i lettori l’idea niente affatto peregrina che l’Universo si estenda oltre le quattro dimensioni percepite, oppure Massimo de Vita, che creando con la sua matita il professor Zapotec e il suo assistente Marlin ha proposto al grande pubblico il difficile tema dei viaggi nel tempo e i loro paradossi.

Molte storie a fumetti della banda Disney hanno tratti scientifici o fantascientifici, ricalcando i temi caldi della ricerca scientifica del momento, come le esplorazioni spaziali o sottomarine”… Continuate a leggere su Il Poliedrico di Umberto Genovese e su TuttiDentro di Sabrina Masiero.

Il libro proibito

“Il libro proibito” di Gabriele Giordano presentato su Era Futura ci racconta che nell’annus domini 1632 fu pubblicato un libro messo sotto forma di dialogo. Esso fu composto fra il 1624 e il 1632. Il nuovo metodo scientifico si muoverà da questa pubblicazione, in particolar modo verrà esplicata la teoria della conoscenza di Galileo. Oltre che un trattato scientifico-astronomico infatti si presenta come una grande opera filosofica.

“Il manoscritto si chiama Dialogo perchè è impostato e portato avanti da tre diversi personaggi: due di questi, Salviati e Simplicio, sono due scienziati; il terzo invece è un patrizio veneziano, Sagredo. La scelta dei personaggi e il loro numero infatti non è casuale: Galileo utilizza i due scienziati come portavoce dei due massimi sistemi del mondo, cioè delle due teorie che in quel periodo andavano scontrandosi (più avanti verranno citate). Il terzo interlocutore rappresenta invece il discreto lettore, colui a cui è destinata l’opera: interviene infatti nelle discussioni chiedendo delucidazioni, contribuendo con argomenti più colloquiali, comportandosi come un medio conoscitore di scienza”.

Link all’articolo: http://erafutura.blogspot.com/2012/01/il-libro-proibito.html

Fisica e Letteratura Italiana

Francesca Magni su Linee di Scienza butta lo sguardo su fisica e letteratura italiana citando vari autori italiani e stranieri: partendo da Dante e Galileo, si passa al periodo Seicento-Ottocento ricordando il lavoro di Giovanni Baffetti, Andrea Battistini e Paolo Rossi che nel libro “Alambicco e calamaio. Scienza e letteratura fra Seicento e Ottocento” «passano in rassegna i molteplici fattori che nel secolo dei lumi realizzano una vera simbiosi di letteratura e scienza, con l’obiettivo di “trasportare l’affumicata chimica dagli laboratorii alle geniali conversazioni ed alle toelette d’una dama” (sono parole di Cesare Beccaria). Ma non viene neppure trascurato “Cesare Beccaria e la matematica”, nel quale si scopre la profonda conoscenza di Beccaria della fisica, al punto da essere soprannominato il “newtoncino”… Le sue letture scientifiche comprendevano le opere di d’Alembert, come il Traité de dynamique (1743) che esponeva l’approccio alla meccanica newtoniana che da Lagrange prese il nome di “principio di d’Alembert”. Beccaria scrisse degli estratti da opere di fisica, come Traité d’optique, ou l’on donne la théorie dela lumière dans le
système newtonien (1752) di Gaspard de Courtivron e il quinto tomo dei Mélanges de littérature, d’histoire et de philosophie di d’Alembert (Amsterdam 1767) nel quale si affrontavano argomenti come il calcolo differenziale o i concetti di spazio e tempo in filosofia.

Infine, un grande elenco estremamente importante dal Novecento ai giorni nostri.

Disponibile su Linee di Scienza- Fisica e Letteratura Italiana: http://lineediscienza.linxedizioni.it/2012/01/26/fisica-e-letteratura-italiana/

 

Leopardi e la scienza

Leopardi e la scienza ci viene presentato da  Leonardo Petrillo su Scienza e Musica.

“Il lato interessante dello scritto leopardiano è che, oltre a confutare le tesi di filosofi come Hobbes, Spinoza, Helvetius ed altri, esso contiene una prima esplicita adesione al sistema copernicano. Riporto un passo della suddetta opera di Leopardi:

“L’immortale astronomo, il celebre Giovanni Keplero scuopre due leggi astronomiche dimostrate con tutta la fisica evidenza, le quali lo fanno riguardare come il padre dell’astronomia….L’immortale Niccola Copernico dopo mile osservazioni, e ricerche dà finalmente alla luce un sistema astronomico, il quale può dirsi l’unico, che atto sia a spiegare adeguatamente i fenomeni Celesti….Il grande Isacco Newton dopo assidui studi e reiterate esperienze pubblica un sistema di fisica ignoto in gran parte ai secoli anteriori, sistema che solo è capace di render pago un saggio indagatore delle leggi naturali.”

Articolo disponibile su: http://scienzaemusica.blogspot.com/2012/01/leopardi-e-la-scienza.html

 

M16, The Eagle Nebula

M16, The Eagle Nebula viene presentato per questo Carnevale della Fisica da Annarita Ruperto
Il filmato “M16, The Eagle Nebula” dell’ESA mostra la straordinaria Nebulosa Aquila sin dalla celeberrima foto scattata dal Telescopio Spaziale Hubble, risalente al 1995, dei Pilastri della Creazione, presenti al centro della Nebulosa, fino alle più recenti e composite multi-lunghezze d’onda.

Con Pilastri della Creazione ci si riferisce “alle Proboscidi di elefante (come vengono anche denominati i Pilastri della creazione), composte da gas e polveri interstellari presenti nella Nebulosa Aquila, situata a circa 7.000 anni luce dalla Terra. I Pilastri della Creazione non esistono più… Nel 2007, gli astronomi hanno annunciato che sono stati distrutti, circa 6.000 anni fa, dall’onda d’urto di una vicina supernova, ma che la  luce relativa al fenomeno, e quindi la nuova forma assunta dalla Nebulosa, non sarà visibile  dalla Terra prima di un altro millennio. La massa totale delle aree dense dei tre Pilastri è stimata sulle 200 masse solari”.

L’articolo lo trovate su: http://www.tutto-scienze.org/2012/01/m16-eagle-nebula-la-straordinaria.html

 

 

 

Ma allora anche nel piccolissimo è come un universo!

 

Su Il piccolo Friedrich – Esperienze scolastiche matematiche, scientifiche e non solo…raccontate da una maestra e dai suoi bambini Cristina Sperlari ci racconta: “Ma allora anche nel piccolissimo è come un universo!” – Potenze di dieci” dove racconta la sua esperienza nella meravigliosa spiegazione del Big Bang ai bambini…

“Sondando tra le conoscenze dei bambini è emerso che l’idea di “atomo” (cioè di particella più piccola ed indivisibile che costituisce tutte le cose) era più o meno già presente nella mente di diversi bambini (stiamo parlando di una classe terza, 8 anni). Si possono “tagliare” le cose in tante parti, ma a un certo punto si arriverà certamente alla parte più piccola esistente!

Però nel momento del Big Bang anche questi “atomi”, queste particelle piccolissime e indivisibili erano anch’esse tagliuzzate a pezzettini ancora più piccoli! Una cosa quasi incredibile se si pensa all’infinitamente piccolo!”.

Articolo pubblicato su: http://ilpiccolofriedrich.blogspot.com/2012/01/ma-allora-anche-nel-piccolissimo-e-come.html

Quando un Astrofisico scrive Fantasy

La grande Licia Troisi, attualmente dottoranda in Astronomia, che ha pubblicato “Le mille e una … Licia”, “Sindy e Mindy”, “Cronache del Mondo Emerso” e “I regni di Nashira” ha scritto per il Carnevale della Fisica un articolo intitolato “Quando un astrofisico scrive fantasy“.

“Chi ha detto che la narrativa deve fare concorrenza allo Stato Civile? Ma forse deve fare concorrenza anche all’assessorato all’urbanistica Umberto Eco, Postille a “Il Nome della Rosa”, Bompiani, 1986

La domanda in assoluto più ricorrente che mi viene fatta da quando faccio presentazioni (ossia ormai dal lontano maggio 2004) è che cosa c’entri l’astrofisica con la scrittura. È che la Mondadori, comprensibilmente, ha venduto il mio essere astrofisico insieme ai libri, e ovviamente la cosa non poteva non stuzzicare la curiosità della gente: perché un astrofisico scrive fantasy e non fantascienza? È una forma di fuga dalla realtà? Ma, soprattutto, essere un astrofisico aiuta a fare lo scrittore?”

Articolo disponibile sul sito ufficiale di Licia Troisi – “Quando un astrofisico scrive fantasy”: http://www.liciatroisi.it/2012/01/25/quando-un-astrofisico-scrive-fantasy/

La sua biografia è disponibile su: http://www.liciatroisi.it/biografia/

Come si costruisce una navicella spaziale: un tour interattivo della NASA

Paolo Pascucci del Blog QuestioneDellaDecisione ci racconta come si costruisce una navicella spaziale: un fantastico tour interattivo dei Goddard Space Flight Center della NASA su come si costruisce un’astronave, con vari passaggi da quando nasce l’idea a quando si effettuano le analisi scientifiche dopo aver lanciato la navicella.

Disponibile su: http://questionedelladecisione.blogspot.com/2012/01/come-si-costruisce-una-navicella.html

Temperatura della Terra dal 1880 al 2011: un’animazione

 

Nel suo Blog QuestioneDellaDecisione Paolo Pascucci ci presenta anche un’animazione sull’evoluzione della temperatura sul nostro pianeta dal 1880 al 2011 basata sulle medie del periodo campione che va dal 1951 al 1980.

Il suo articolo “Temperatura della Terra dal 1880 al 2011: un’animazione” è disponibile su: http://questionedelladecisione.blogspot.com/2012/01/temperatura-della-terra-dal-1880-al.html

 Si ringrazia Vincenzo Sicari per la partecipazione, purtroppo i suoi contributi non sono risultati conformi alle regole del Carnevale della Fisica (aggiornamento del 31/1/2012)

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7 Comments

  1. E’ la prima volta che apro un Carnevale: che onore!
    Grazie mille e complimenti a tutti, dall’ospite ai carnevalisti!

  2. Claudio

    Complimenti a tutti per questa originale edizione in chiave letteraria! 

    Claudio 

    • mcastel

      Grazie Claudio! E’ stata proprio una bella avventura! 😉

      2012/1/30 Disqus

  3. Wow! Davvero splendido! Complimenti a tutti voi! 🙂

  4. Anonimo

    Bellissimo! anche per l’eccellente impaginazione. Grandi lavori, come al solito. Complimenti 

    • mcastel

      Grazie! Direi che Sabrina ha fatto un lavorone, nel preparare la presentazione dei vari interventi. :-))

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