Vi sono diversi modi per fruire la poesia. E’ vero che da sempre la parola scritta ha ammesso ed anzi incoraggiato una serie di possibili ibridazioni e contaminazioni, nella tensione ad esplorare sempre nuove potenzialità espressive.

A mostrare nuovi colori, indicare nuovi sapori, rinnovate suggestioni. 

Tutto questo è stato comunque improvvisamente accelerato dall’avvento di Internet e del relativo globale rinnovamento, del nuovo inizio che ha portato nel mondo della comunicazione. In questo senso il primo Internet (1.0 diciamo), ha fatto del testo, della parola, la sua vera chiave di volta. Le immagini erano poche ed anche piccole, perché le velocità di trasmissione e le potenzialità tecnologiche di reti e computer non permettevano certo di sbilanciarsi sul fronte della multimedialità. Chi scrive se lo ricorda, per  averlo vissuto: è stato davvero un Internet della parola (scritta).

Una stagione con delle proprietà caratteristiche, ben definite. Che è ormai definitivamente tramontata.

Ora nelle nostre reti viaggiano – con pari rilevanza e dignità – parole e suoni, luci e rumori, immagini e filmati. Ma la parola ha sempre in Internet un suo ambito privilegiato: blog (come questo), email, social network… un ampio e articolato ventaglio di possibilità. Pensate a quanto passa ancora – nonostante il diluvio di immagini e filmati – attraverso la parola. A quanto sempre sarà la parola a trasportare la possibilità antichissima e sempre nuova di modulare, di comunicare, sul livello delle emozioni. Quel livello senza il quale la comprensione stessa della realtà (a quanto ci dicono anche studi psicologici rigorosi) è al più incompleta, parziale, inefficace. 

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Vedere quindi il tempo che si dipana / nel respiro dell’acqua / con una pazienza che non è la mia

Pure, la parola si può cercare di ibridare, di sposare, con ciò che è diversa da lei. Del resto, la parola evoca sempre immagini, sempre rimanda a qualcosa altro da lei. Quando leggo un romanzo la mente lavora, elabora colori, forme, decide paesaggi, crea delle stanze, abita delle situazioni. Mentre leggo, si può dire, la mente “riceve” la sceneggiatura e costruisce il suo film. Con tanto di colori, sensazioni, sapori, immagini. A volte lo fa anche meglio dei professionisti del settore. E’ quello che nasconde lo scambio di battute che avremo sentito tutti, prima o poi: “Ti è piaciuto il film?” “Sì, ma era meglio il libro”. Tradotto, vuol dire era meglio il film che ho costruito io rispetto a quello che ho visto al cinema. 

Giocare con queste possibilità vuol dire entrare in un campo aperto ed accessibile a chiunque.

Come scrittore, rimango curioso di come il verso possa intersecarsi ed ibridarsi con le immagini, di come insieme si arricchiscano e formino qualcosa di diverso: non appena una traduzione o al limite un tradimento dell’intento poetico originale, ma proprio una cosa nuova, che vive in un territorio altro, che è simile ma differente dalla poesia. 

Questo che vado a descrivervi è appena un esperimento. L’idea è mescolare le mie parole con delle immagini, per vedere – come diceva Jannacci – l’effetto che fa. Enucleare qualche verso, una breve sequenza, una minima scansione del testo, e accostarla ad una foto. Azzardare una suggestione, un possibile percorso interpretativo. 

Per questo esperimento ho scelto Pinterest, il social network che consente di pubblicare immagini con brevi commenti, organizzate tematicamente. Ho aperto un board dedicato, dove ho iniziato ad inserire dei pezzettini del mio recente volumetto di poesie “In pieno volo”. Ogni pezzettino, ogni brano, è accompagnato da una immagine. E’ appena una scelta, tra le diecimila che si potrebbero fare. Arbitraria e suggestiva e opinabile e godibile come ogni scelta. 

Follow Marco’s board In pieno volo on Pinterest.

Spero che questo spazio possa suggerire ipotesi di lettura intriganti, che possa magari spingere qualcuno ad incuriosirsi del volumetto, a decidere di leggerlo. Oltre a ciò, quello che mi piacerebbe è aprire anche ad altri la stessa possibilità: fare di questo spazio un ambito comune. Mi interesserebbe molto vedere che immagini e che brani del libro altri potrebbero selezionare. In un gioco di incastri potenzialmente illimitato, dove può essere il lettore – perché no – che fa scoprire qualcosa all’autore, che lo stupisce.

Che gli suggerisce risonanze ed evocazioni che lui, scrivendo, non aveva pensato.

Ma questa è la magia della scrittura. Non è una cosa a senso unico, una freccia che parte dall’autore e si ferma al lettore. E’ un gioco intrecciato di rimandi, è un processo creativo a molti poli. Dove ogni persona coinvolta apporta qualcosa.

Se volete, se avete letto il libro o lo leggerete, vi invito fin d’ora ad accompagnarmi attivamente in questo  progetto. Commentate il post o contattatemi su Facebook, vi abiliterò l’accesso al board. Scegliete dei versi da In pieno volo e condite con una immagine di vostra scelta. Sarò curiosissimo di osservare gli accostamenti. Di imparare qualcosa di nuovo dalla vostra creatività, e (anche) dai miei stessi versi.

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