Blog di Marco Castellani

Mese: Maggio 2009 Page 2 of 3

Servicing Mission 4 di Hubble: missione compiuta!

Finalmente ci siamo: sta per cominciare la seconda “era” di Hubble. Anzi, oggi comincia la seconda rivoluzione di Hubble, come ha detto David Leckrone, Senior Project Scientist per il Telescopio Spaziale Hubble.
La missione degli astronauti dello Shuttle, dedicata alla rimessa in opera (e al sostanziale miglioramento delle capacità osservative) di Hubble si è infatti appena conclusa con un pieno successo. Appena terminate le operazioni, durate cinque giorni, il telescopio – che era stato “acchiappato” ed agganciato allo Shuttle per poter compiere più agevolmente le delicate operazioni di sistemazione – è stato “liberato” nella sua orbita, sganciato dal braccio meccanico che lo manteneva solidale con la navetta Atlantis.
Le operazioni pianificate su Hubble consistevano nella sostituzione degli strumenti COSTAR e della “gloriosa” camera WFPC2 – a cui tantissimo devono gli astronomi per le scoperte effettuate con essa negli ultimi anni – con il Cosmic Origine Spectrograph (COS) e con la Wide Field Camera 3. Entrambi gli strumenti, dai test effettuati dopo il montaggio, risultano lavorare senza problemi.
Oltre a questo, una importante serie di sottosistemi e unità varie sono state sostituite, portando in questo moldo l’aspettativa di funzionamento del telescopio spaziale avanti di molti anni ancora: Hubble potrebbe funzionare ancora nel 2014, e forse anche oltre (grazie all’ottimo lavoro svolto dall’equipaggio dello Shuttle, bisogna proprio dire).

Chiunque abbia lavorato con i dati di Hubble – o solo osservato una delle magnifiche immagini che ci ha fornito nel tempo – può comprendere come questa sia senza dubbio una ottima notizia per le possibilità di conoscenza che ci si aprono sulla nostra Galassia e sull’universo nel suo insieme. Forza Hubble, aspettiamo i dati dai nuovi strumenti!


SpaceTelescope Press Release

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La costruzione di un racconto

Finalmente sto comprendendo una cosa che – mi sa proprio – per diverso tempo mi ha sempre ostacolato, nei tentativi di scrittura di racconti. Avendo una più lunga esperienza (perlomeno, di prove..) sulle poesie, ho sempre pensato che anche il racconto dovesse avere come principio “aureo” quello della spontaneità e dell’adesione all’estro creativo, magari episodico.

Coerentemente con questo ho guardato spesso con diffidenza – se non con avversione – la procedura, da più parti menzionata e suggerita – di lavoro più “freddo”, distaccato e articolato, più “analitico” sul racconto stesso. Ovvero, definire un plot, anche sommario. Rivedere, levare dei pezzi, spostarli. Provare a riscriverli, magari cambiare prospettiva. Tutte cose senza alcun senso (o con un senso molto più limitato) per una poesia.

Per un racconto servono. Il fatto stesso di provarci me lo dice: in fondo, l’oggetto di indagine stesso detta la forma specifica con la quale approcciarlo. Lavorando su qualcosa si assorbe come la “necessità” di alcuni passi, di alcune procedure. Questo l’ho intuito e l’ho fermato subito in parole.

Ora, vediamo se mi convinco …

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Hubble in riparazione, foto dalla quinta camminata spaziale

Nella foto l’astronauta John Grunsfeld si trova posizionato su una pedana alla parte più esterna del remote manipulator system della navetta Atlantis. al lavoro durante la quinta ed ultima “camminata nello spazio” effettuata per rimettere in opera e migliorare le prestazioni del Telescopio Spaziale Hubble. L’uscita è durata ben sette ora, e ha coinvolto l’istallazione di un gruppo di batterie, la rimozione e la messa in opera di un nuovo sensore di guida e di tre scudi termici per proteggere l’elettronica di Hubble.

Astronauti ancora al lavoro per Hubble
Crediti: NASA

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Mimas: una piccola luna con un grande cratere

Qualsiasi cosa sabbia colpito Mimas, nei tempi passati, deve averla quasi distrutta. Quel che rimane ora è uno dei più grandi crateri da impatto su una delle più piccole lune di Saturno. Il cratere, chiamato Herschel in onore di Sir William Herschel, che scoprì Mimas nel 1789, si estende per circa 130 chilometri. La piccola massa di Mimas risulta sufficiente a produrre una gravità superficiale abbastanza intensa da creare un corpo di forma sferica, ma ancora debole da permettere la permanenza di peculiarità superficiali (come questa) relativamente estese.

Il grande cratere sulla piccola luna Mimas

La luna Mimas è composta per lo più da acqua ghiacciata con una “spolveratina” di roccia, ed è appunto ben descritta come una palla di ghiaccio “sporca”. L’immagine qui riprodotta è stata acquisita nel passaggio ravvicinato  della sonda Cassini avvenuto nell’agosto del 2005.

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I 40 anni dell’Apollo 10

Oggi la NASA celevra il programma Apollo con il quarantesimo anniversario della Apollo 10, la quarta missione del programma con equipaggio umano a bordo.  Il giorno 19 maggio di un ormai lontano 1969, il gruppo formato da Gene Cernan, John Young e Thomas Stafford veniva lanciato dalla Terra, destinato a diventare il secondo equipaggio ad orbitare intorno al nostro satellite.

L’equipaggio dell’Apollo 10 (Crediti: NASA)

Per l’occasione, il sito NASA ha allestito un presentazione con foto, video e anche.. cartoni animati (!), tutto che ruota intorno alla missioni lunari svoltesi tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70. Non manca naturalmente il collegamento a Google Moon con l’indicazione del punto di arrivo della Apollo successiva, la prima a toccare il suolo lunare…

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Microblogging da… molto lontano…!

Mi accorgo ora che Mike Massimino ha appena aggiornato il suo microblog. Nulla di particolare, apparentemente: se poi consideriamo che la piattaforma è Twitter, sicuramente la più utilizzata per il microblogging (aggiornamenti brevi, tipicamente lunghi non più di 140 caratteri), ancora più normale: vi sono miriadi di aggiornamenti ogni minuto, direte voi ! Se però consideriamo che il luogo da dove scrive è … lo spazio (Mike sta partecipando alla missione Shuttle STS-125 dedicata all’upgrade degli strumenti a bordo di Hubble) … allora magari le cose cambiano, e si fanno decisamente interessanti!

massimino-thumbnail

Mike ha appena riferito sulla conclusione della sua seconda “camminata spaziale”: ha appena avuto il tempo, rientrando, di  dare un’occhiata alla Terra da lì dove si trova… “la vista più bella che i miei occhi abbiano mai guardato, indescrivibile

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Hubble in riparazione…

Il lavoro sul Telescopio Spaziale Hubble sta continuando. Ecco una immagine di John Grunsfeld, tra gli specialisti della missione, al lavoro sul telescopio, durante una delle sue “camminate nello spazio”. Questa immagine è stata ripresa durante la terza delle cinque missioni pianificate per rimettere “a nuovo”  Hubble, ed è appena di due giorni fa, il 16 maggio 2009.



Crediti immagine: NASA

Per la cronaca, al momento di scrivere questo articolino, gli astronauti hanno già completato la quarta uscita nello spazio per riparare Hubble; l’ultima delle cinque è prevista per lunedì’ prossimo.

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L’ultima immagine della camera WFPC2 di Hubble

La comunità scientifica si appresta ormai a salutare la Wide Fileld Planetary Camera 2, la camera a bordo del Telescopio Spaziale Hubble, prossima ad andare in pensione dopo anni di onorato servizio (e di splendide immagini regalateci nel corso del tempo). Come tributo alla camera di Hubble che detiene il primato in termini di tempo operativo, è stata acquisita una suggestiva immagine della nebulosa planetaria K 4-55

Credit: NASA, ESA, and the Hubble Heritage Team (STScI/AURA)

Acknowledgment: R. Sahai and J. Trauger (Jet Propulsion Laboratory)

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