Blog di Marco Castellani

Giorno: 23 Maggio 2007

Ti mando un mail…

Accipicchia… Forse questa cosa della tecnologia ci sta prendendo un pò la mano.

Ieri sera stavo sul letto con il portatile sulle ginocchia. Stavo finendo di sistemare un piccolo racconto, e ho pensato “Lo dico anche a Paola, ora gli mando un mail….” Dopo aver scritto ed inviato il messaggio, mi sono improvvisamente reso conto dell’aspetto bizzarro della situazione: ma tu guarda, mi sono detto, sto comunicando vie email non con una persona lontana, che non posso raggiungere fisicamente, ma ad una persona – mia moglie – che ho vicinissimo in questo momento: è proprio accanto a me che dorme…

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Da Chandra nuove immagini della galassia di Andromeda, la… nostra vicina!

L’osservatorio spaziale in banda X Chandra ha acquisito delle interessante immagini della galassia Andromeda (M31), tra
le grandi galassie la più vicina alla Via Lattea…

Nella figura qui riportata, l’immagine più grande è quella acquisita in banda ottica, mentre la regione ingrandita
rappresenta una composizione di immagini in banda X e nell’ottico. L’obiettivo della ricerca era di individuare
regioni attive in banda X e sorgenti puntiformi, all’interno del nucleo centrale della galassia.

L’alone bluastro diffuso intorno al centro della galassia, proviene da gas caldo, brillante, mentre i puntini bianchi
sono per la maggior parte stelle binarie in mutua interazione. In determinate configurazioni, può accadere che una nana
bianca “strappi” della materia dalla sua stella compagna. In tal caso, quando la quantità di gas raccolto supera un certo
limite, si verifica una esplosione sulla superficie della nana bianca, che gli astronomi possono rilevare sotto forma
di un flash in banda X, fenomeno che viene chiamato “nova”.


La composizione di immagini della galassia di Andromeda (M31)

Credits: Credit: X-ray: NASA/CXC/MPE/W.Pietsch et al; Optical: NOAO/AURA/NSF/T.Rector e B.A.Wolpa

Studiando queste novae per un periodo di tempo prolungato, utilizzando diversi telescopi che operano in banda X, i
ricercatori hanno scoperto come molte di queste novae siano visibili soltanto per un periodo di tempo
sorprendentemente breve: ciò significa che probabilmente molti eventi di nova non sono stati rilevati durante le
precedenti osservazioni.

Tra le ipotesi al vaglio della teoria, una è che le novae così “rapide” si verifichino quando le nane bianche sono di
massa molto elevata, dunque con caratteristiche vicine alla configurazione che conduce poi alla supernova di “tipo 1a”…



Chandra Press Release

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