Ad un tratto
misteriosi fuochi vedesti
per il cammino
a volte affollato
di ombre vane
(… oppur fuoco non era
ma astro brillante
che illumina la strada
verso un’umile capanna)
con quel magico potere
che chiamava il cuore nel profondo
di riscaldar le membra
di sciogliere il ghiaccio
e come per semplice
puro desìo
di un ordine bello –
ricomponevi il bagaglio
ripulivi le vesti
e ricamminavi in via,
quasi accompagnato
da una dolce
– nuova –
regalità
quasi con te
ora portassi
doni.
(composta nella vigilia dell’Epifania 2008)
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Marco Castellani
@andrea, mille grazie per gli auguri, ricambio assai volentieri!! 😉
@azul, grazie davvero per il commento: sì sì l’ho scritta io 😉 La cosa per me “curiosa” è che l’avevo scritta quasi di getto il giorno prima dell’Epifania, e sensa pensare alla festività, era venuta quasi “a tema”. Più tardi – quando me ne sono accorto – ho aggiunto solo il riferimento alla capanna…
Anonimo
Oddio che bella!! Ma l’hai scritta tu???
Bè, se la risposta è sì, complimenti!!!
AndreA
siccome non era ancora capitata l’occasione, beh, TANTI AUGURI DI BUON ANNO!!! 🙂
Un abbraccio, a presto!! 🙂