Blog di Marco Castellani

Giorno: 15 Gennaio 2008

Il castorino combinaguai…

Succede. Accade che magari il papà sta al computer, e profittando della quiete serale, passa un pò di tempo commentando qualche blog, riprendendo qualche piccolo racconto sempre da terminare…

E arriva d’un ben tratto questo pupoletto (con addosso il piagiama nuovo foffoloso che al papà piace tanto..!) e gli dice “Papà vieni? Che mi racconti un’altra storia del castorino…? Dài, corta corta..”

Il papà esita, ma alla fine cede, segretamente compiaciuto e meravigliato che il “canovaccio” del castorino – una serie di storie inventate al momento, in cui vi è la situazione costante di un castorino che abita in un appartamento, e mentre il padrone è al lavoro, ne combina di tutti i colori – che insomma questa serie di piccole storie, inventate per Simone ormai tempo fa, vengano ancora richieste !

E il papà pensa che è bello, in fondo, inventare storie, e avere qualcuno a cui piace ascoltarle… 😉

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Quando il supercomputer mette il naso nell’energia oscura…

Un gruppo di cosmologi del Regno Unito ha condotto una serie di simulazioni al computer riguardanti l’evoluzione dell’Universo, che potrebbero aiutare a risolvere il mistero della cosiddetta “energia oscura”…

I risultati delle simulazioni, condotte alla Durham University (Regno Unito), indicano ai ricercatori come riuscire
a misurare l’energia oscura – una forza repulsiva che si oppone alla gravità. La ricerca, appena pubblicata
sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society”, fornisce anche delle indicazioni
fondamentali per la futura proposta missione chiamata “SPACE” (SPectroscopic All-sky Cosmic Explorer), disegnata
allo scopo di investigare la natura ancora elusiva di questo tipo di energia.

Ricordiamo che la scoperta
dell’energia oscura ha esattamente un decennio: arrivò nel 1998 come completamente inattesa, ed ancora oggi
comprenderne la natura è uno dei problemi più grandi non solo della cosmologia ma dell’intera fisica.

Gli scienziati ritengono al giorno d’oggi che l’energia oscura costituisca ben il 70% dell’Universo, e che per
la sua natura repulsiva governi l’espansione accelerata dell’Universo.

E’ interessante notare come il progetto SPACE sia italiano: è progettato all’Università di Bologna, da
uno staff di ricercatori tra i quali il Prof. Andrea Cimatti. Ora, grazie alle simulazioni di ICC (il
presente esperimento) sarà possibile predire cosa potrà osservare SPACE e ottimizzare i parametri della missione…



Durhan University Press Release

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Chandra trova buchi neri in rapida rotazione

Uno studio recente condotto utilizzando i dati di Chandra, fornisce la migliore evidenza mai raccolta del fatto che
molti buchi neri supermassivi siano in rotazione estremamente rapida…

La rotazione “furibonda” di questi giganteschi buchi neri crea poderosi getti di materia che trasferiscono
enormi quantità di energia nell’ambiente circostante, influenzando la stessa evoluzione della galassia.

Un team di scienziati ha posto a confronto le principali teorie riguardo l’emissione di jet da parte di buchi
neri
supermassivi, con i dati raccolti dalla sonda Chandra. In particolare, un campione di nove galassie
giganti che mostrano forti perturbazioni nella conformazione della loro atmosfera di gas sembra indicare
che il rispettivo buco nero centrale stia ruotando il più velocemente possibile.




L’immagine mostra quattro delle nove grandi galassie studiate da Chandra,
ognuna delle quali contiene al centro un buco nero di grande massa

Credits: NASA/CXC/UFRGS/R.Nemmen et al.; Illustration: NASA/CXC/M.Weiss

Si ritiene infatti che alcuni di questi buchi neri ruotino ad un tasso praticamente vicino al limite teorico,
indicato dalla teoria della relatività di Einstein; il che implica che essi possono accelerare la materia quasi
alla velocità della luce. La ricerca viene a confermare precedenti indicazioni ottenute con metodi più indiretti,
riguardo il fatto che alcuni buchi neri, sia della categoria stellare che di quella dei supermassivi, siano
in rotazione estremamente veloce, tanto da poter causare, in accordo con la teoria della relatività, distorsioni
nella conformazione dello stesso spazio-tempo intorno ad
essi.



Chandra Press Release

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