Blog di Marco Castellani

Mese: Settembre 2008 Page 1 of 3

I lunghi filamenti di stelle nella Via Lattea

Gli astronomi hanno scoperto circa una dozzina di nuovi lunghi “filamenti” di stelle in movimento nel disco della Via Lattea…

Questi “filamenti” o “fiumi” di stelle sembrano essersi formati da galassie nane che hanno subito una disgregazione ad opera dell’influenza gravitazionale della Via Lattea, ben più grande. Sono stati rilevati tramite analisi delle velocità di circa un quarto di milione di stelle nella Galassia, effettuata nell’ambito del progetto Sloan Digital Sky Survey.


Articolo su Scientific American

Loading

NASA: i miei primi 50 anni

Il primo ottobre 2008 la NASA compirà 50 anni. Mezzo secolo dopo la nascita della agenzia spaziale statunitense, cosmonauti e ingegneri d’oltreoceano guardano al futuro: un futuro fatto di sfide eccitanti, come la costruzione di un avamposto umano sulla Luna o una spedizione su Marte, ma anche di molti interrogativi sulle risorse economiche e tecniche di cui potranno disporre nei prossimi anni. Mentre la concorrenza si fa sempre più agguerrita…

Complice probabilmente la gara con l’Unione Sovietica e la Guerra Fredda, i primi anni della avventura NASA sono stati segnati da successi e insuccessi: lanci falliti con esiti disastrosi come nel caso delle missioni Mercury, Ranger e soprattutto l’incidente mortale dell’Apollo 1. Episodi che tuttavia dimostrano lo sforzo ai limiti della tecnologia di allora, necessari per completare la corsa alla conquista dello Spazio, perduta nella tappa di avvicinamento all’orbita (ad appannaggio dell’URSS con Yuri Gagarin, il 12 aprile del 1961), ma vinta con l’allunaggio del Apollo 11 il 20 luglio del 1969…

Leggi l’articolo completo su Punto-Informatico.it

Loading

MarsPhoenix ha spostato Headless ;)

Si è rivelato un pieno successo il compito “imprevisto” assegnato dal team di Mars Phoenix alla piccola sonda su Marte…

La roccia “Headless”, di cui avevamo parlato nel precedente post, è stata spostata dalla sua locazione esattamente nella maniera prevista dal braccio robotico della sonda; ne dà notizia il microblog della Mars Phoenix, con un link alla fotografia della zona di terreno interessata…


Loading

Boschi di braccia tese…

Stamattina è ripassata alla radio, nel mentre mi trovavo sul tragitto casa-lavoro, la famosissima canzone di Battisti La collina dei ciliegi

http://it.wikipedia.org/wiki/La_collina_dei_ciliegi

Ebbè. Mi è venuto spontaneo un azzardato accostamento: nientemeno, alle Sonate per pianoforte di Mozart. Sì sì, sto osando, ma lasciatemi spiegare: in entrambi i casi, ognuno nel suo specifico ambito (ma suscettibile di non improbabili connessioni), mi sembra di essere davanti ad un capolavoro della classicità, della limpida perfezione formale. Nessuno sperimentalismo fine a se stesso, niente sbavature, una trama limpida e appunto, armonica.

Al contempo, però (e questo è il difficile) un ricercare senza farlo vedere.. un senso di esplorare novità incredibili senza apparentemente tirare il tessuto formale che fa l’impianto di base. Così l’impianto classicissimo della canzone ha questi “strappi” e quei “silenzi” improvvisi (“e d’improvviso quel silenzio tra noi”, no questa è un’altra) che mettono in tensione, senza farlo vedere, il modello stesso. Il genio che si manifesta nel fare una cosa formalmente semplice ma piena di sostanza.

Eh sì. Più divento grande e più apprezzo Battisti. Beh, di Mozart non mette caso neanche di dirlo…

Loading

Se il lander Phoenix mette il naso sotto una roccia…

.. o più esattamente, il “braccio” robotico: è questo il compito che è stato appena assegnato al lander Phoenix su Marte. La roccia in questione è piuttosto piccola, ma non è certo per gli scienziati se l’..”impresa” è pienamente fattibile per la piccola sonda

E’ noto: gli scienziati sono curiosi (per non dire che la scienza è spinta proprio dalla curiosità di conoscere…). E il team che governa la sonda Phoenix che “gironzola” su Marte non è da meno: per la precisione, se Phoenix riesce a spostare appena un poco dalla sua locazione una piccola roccia, vorrebbe volentieri guardarci sotto (e magari scavarci).

E’ questo il compito più recente assegnato a Phoenix (come è anche riportato nel suo microblog): gli ingegneri preposti al controllo della sonda hanno preparato un piano per spostare una piccola roccia a nord della sonda stessa, delle dimensioni di una cassetta VHS (informalmente chiamata “Headless”)

Gli scienziati stessi non sono sicuri se l’esperimento di “spostamento rocce” potrà avere successo: dopo tutto, muovere rocce non è tra gli obiettivi per i quali Phoenix è stato costruito, e non si hanno garanzie che lo possa fare, al momento. Tuttavia la cosa è di un certo interesse, qualora riesca, perchè darebbe accesso ad un’area su cui poter ulteriormente scavare, per meglio comprendere la natura e la conformazione degli strati di ghiaccio trovati al di sotto della superficie del pianeta…

Insomma, ce la farà Phoenix? Aspettiamo gli aggiornamenti del suo microblog per saperlo.. 😉



JPL NASA Press Release

Loading

Dalle Cefeidi, una nuova accurata misurazione della rotazione della nostra Galassia

Nuove misurazioni molto precise di queste stelle variabili,
hanno potuto dimostrare che la rotazione della Via Lattea
segue delle regole più semplici di quanto prima si pensasse.

Il risultato costituisce un ottimo successo dello strumento di ESO chiamato HARPS e mostra che il
molto dibattuto moto apparente delle stelle Cefeidi verso il nostro Sole non è reale
ma deriva da una proprietà intrinseca delle Cefeidi stesse.

L’esito di questa indagine, condotta da un gruppo di astrofisici guidati da Nicolas Nardetto,
apparirà a breve sulla rivista Astronomy and Astrophysics.

Da quando Henrietta Leavitt scoprì le loro particolarissime proprietà (concernenti la regolarità
della loro variazione luminosa periodica) nel lontano 1912, questa classe di stelle luminose
pulsanti è stata usata con grande profitto come indicatore di distanza. Combinata con misure di
velocità, le proprietà delle Cefeidi risultano uno strumento estremamente prezioso per comprendere
come la Via Lattea effettui la sua rotazione.

“Il moto delle Cefeidi nella nostra Galassia risulta confuso e ha portato a disaccordi tra i vari
ricercatori”, dice Nardetto. “Se la rotazione della Galassia viene tenuta in conto, le Cefeidi
sembrano ‘cadere’ in direzione del Sole ad una velocità media di circa 2 km/sec”.

La cosa interessante è che è nato da diversi decenni un ampio dibattito sul fatto se tale
fenomeno sia realmente collegato al moto reale delle Cefeidi e, di conseguenza, a complessi percorsi
di rotazione della nostra Galassia, oppure se sia un risultato influenzato da effetti all’interno
degli strati atmosferici delle Cefeidi.




Un’immagine di fantasia delle Cefeidi nell’intorno del Sole

Credits: ESO

Nardetto e i suoi collaboratori hanno ora osservato otto Cefeidi con un’alta precisione, grazie allo spettrografo
HARPS connesso al telescopio da 3.6 metri a La Silla, a 2400 metri sulle montagne cilene del deserto di
Atacama. Le osservazioni di tale strumento sono risultate, a quanto pare, preziose per fare luce sulla questione:
“Le nostre osservazioni mostrano che il moto apparente delle Cefeidi verso di noi quasi certamente
deriva da una proprietà intrinseca delle Cefeidi”, dice Nardetto.

Gli astronomi hanno infatti riscontrato come la velocità misurata delle Cefeidi è influenzata
dagli elementi chimici nell’atmosfera delle Cefeidi stesse. A sua volta questo semplifica di molto
i modelli di rotazione della Galassia, che ora può essere pensata come ruotante in maniera
simmetrica attorno ad un asse…



ESO Press Release


Iscriviti alla newsletter settimanale di GruppoLocale!

Loading

Quell’arco brillante intorno a Saturno…

L’arco brillante dell’anello “G” di Saturno ci è restitito in ottimo dettaglio in queste immagini della sonda Cassini…

Il materiale brillante dell’anello è stato ripreso mentre gira intorno ai bordi dell’anello stesso. Gli scienziati di Cassini ritengono
che l’arco contenga una popolazione relativamente estesa di piccole particelle di ghiaccio, mantenute in posizione da un fenomeno di risonanza
gravitazionale con la luna si Saturno chiamata Mima




L’arco brillante dell’anello G

Credits: NASA/JPL/Space Science Institute

Il plasma viene nel campo magnetico del pianeta gigante viene indotto a spazzare continuamente la zona dell’arco, raggruppando
insieme le innumerevoli piccole particelle, creando così l’anello stesso.



Cassini Press Release


Iscriviti alla newsletter settimanale di GruppoLocale!

Loading

Hubble, problemi per la missione

Un incidente accaduto durante le operazioni di preparazione delle batterie di ricambio per il telescopio orbitale Hubble potrebbe ritardare di un tempo non ancora definito la missione di “salvataggio” che da lungo tempo viene considerata l’unica via ad un prolungamento della vita operativa del prezioso strumento di esplorazione…

Riferiscono le cronache che all’interno dell’edificio dove era stato messo a punto, l’isolamento delle batterie è prima divenuto lasco e poi è stato sparato sull’involucro delle batterie dal sistema di pulitura. La NASA specifica che “la ripulitura è di estrema imporanza per la missione di servizio di Atlantis, e si prenderà tutto il tempo necessario per essere sicuri che il carico (nella foto qui a lato, ndr.) sia pronto per il volo…


Fonte: Punto Informatico (
leggi la notizia completa
)

Loading

Page 1 of 3

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén