Blog di Marco Castellani

Occhi sulla diversità del suolo marziano

Ammettiamolo. Il panorama marziano è ben lungi dall’essere tutto uguale o terribilmente monotono… lo testimoniano bene le più di 750 osservazioni compiute  da una camera istallata su di una sonda in orbita intorno al “pianeta rosso”.

Per la precisione, le immagini provengon dall’ High Resolution Space Experiment installato a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter, che per i suo meriti acquisiti “sul campo” più volte ha guadagnato l’attenzione degli articolisti di GruppoLocale.it.

panorama marziano

Uno dei panorami marziani presi da MRO (Crediti: NASA/JPL-Caltech/Università dell'Arizona)

Tali immagini sono state recentemente rilasciate e sono disponibili sia attraverso il NASA Planetary Data System come pure nel sito del team della camera. Le caratteristiche visibili nell’archivio di immagini testimoniano fuori di dubbio per una incredibile varietà di ambienti, che vanno da bizzarri terrapieni di strane fattezze, inseriti in crateri giganti, a dune ghiacciate, poi crateri deformati, strani crateri (apparentemente) artificiali, buchi che si allargano su fratture del terreno… insomma, uno scenario davvero da fantascienza (per rimanere in tema con il post precedente…)!

Il nuovo “pacchetto” di immagini porta a ben 1,4 milioni di immagini l’archivio di cui si parla, costruito nel corso di più di 14.200 osservazioni.Ogni osservazione è capace, per la sua definizione, di poter rivelare caratteristiche così minute come un comune mobile (qualora ci fosse!), in aree che coprono diversi chilometri quadrati. Già questo dato basterebbe a rimanere meravigliati dall’ingente quantità di dati che un solo esperimento moderno può “rovesciare” a Terra, portando le visioni di mondi lontanissimi sugli schermi dei nostri computer, con una nitidezza ammirevole.

La camera “responsabile” di tanta abbondanza di dati è uno dei sei strumenti a bordo della sonda, che ha raggiunto Marte nel 2006. Per informazioni sulla missione si veda il sito http://www.nasa.gov/mro

NASA/JPL Press Release

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5 Comments

  1. sabrinamasiero

    Meglio solo che mal accompagnato, allora!!! ;-)))

    Dagli da mangiare ogni tanto, Marco, oltre al gatto bisogna far sopravvivere anche il neurone che possediamo! Perchè anch'io ne ho uno solo e, pure, in pensione! ;-)))

  2. mcastel

    Ottima rima, ma ti sbagli a parlare.. al plurale.. il neurone che funziona (a tratti) nella mia capoccia è uno solo… !!

  3. sabrinamasiero

    Caro Marco, tra i nostri neuroni c'è una differenza: che i miei stanno andandosene in pensione, i tuoi sono stagionati e come il vino, vanno per la migliore ;-)))
    Ho trovato pure la rima tra pensione e migliore :-)))

  4. mcastel

    Grazie Sabrina, per il tuo gentile commento!
    Ma non scherziamo… i neuroni vecchietti sono i miei … 😉

  5. sabrinamasiero

    Marco, questo è il risultato di anni e anni di attività militare e spionaggio ;-)))) Confesso che per questo fine, quello dello studio di Marte, lo spionaggio è ben usato e visibile a tutti.

    Certo è che la frase: “Ogni osservazione è capace, per la sua definizione, di poter rivelare caratteristiche così minute come un comune mobile” mi ha fatto venire in mente gli scheletri… nell'armadio 😉

    Sei grande, Marco! Attivi i miei neuroni stanchi e vecchietti!

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